sabato 27 dicembre 2008

Gabriella Cilmi- Warm this WInter



Dopo aver fatto la canzone dell'estate con Sweet about me" Gabriella fa pure la canzone dell'inverno con questo standard natalizio, bypassando tutte le altre.
La classe non è acqua.

mercoledì 24 dicembre 2008

Un po' di Jazz per Natale:Fabrizio Bosso



Questo me l'ha segnalato un mio amico che è appassionato di Jazz.
Si chiama Fabrizio Bosso ed è consideraro uno dei migliori trombettisti a livello mondiale.
Beh almeno in qualcosa l'Italia è all'avanguardia.
Ed un po' di Jazz in questi giorni festivi non guasta...

lunedì 22 dicembre 2008

The Clash- Stay Free



Il 22 dicembre del 2002 moriva Joe Strummer, voce e cuore dei The Clash:non starò qui a fare un tardivo coccodrillo, ma lo voglio ricordare con una loro canzone, anche se è più una canzone di Mick Jones che non sua: la canzone è Stay Free, e questa è la traduzione.

Rimani Libero
Ci siamo incontrati quando andavamo a scuola
Non abbiamo preso mai la merda da nessuno, non eravamo stupidi
Un insegnante ci definì sciocchi, ma noi ci stavamo solo divertendo
Sai la facevamo a tutti quanti quelli della nostra classe

Quando ci hanno buttato fuori me ne sono andato senza patemi
nei week end andavamo a ballare giù a Streatham, col bus
Mi facevi sempre ridere, mi trascinavi in brutte risse
giocavi a biliardo con me tutta la notte, fumando mentolo

Mi esercitavo a suonare tutti i giorni nella mia stanza
tu inveci eri al Crown a pianificare le tue prossime mosse
sei finito a far baldoria, e hai picchiato il tipo sbagliato
e tutti e due vi siete eaccati tre anni di carcere, qui a Brixton.
Ho fatto del mio meglio per scriverti
Come sta Butlins, e le guardie sono state troppo dure?
Quando te ne uscirai noi colpiremo la città
la bruceremo, la ridurremo in polvere!

Perché gli anni sono passati e le cose sono cambiate
E io me ne vado dovunque me ne voglia andare
ma non dimenticherò mai quel che ho provato
quando ho saputo che eri di nuovo a casa
e non dimenticherò mai il sorriso che mi apparve in volto
perchè sapevo dove trovarti
E se sei giù al Crown questa notte
brinda alla mia salute
ma fallo con saggezzza,
vacci piano
rimani libero

mercoledì 17 dicembre 2008

The Pretenders - I go to sleep



Facciamo un salto all'indietro nel tempo nel 1981, quando i Pretenders, gruppo capitanato da Crissie Hynde, fanno uscire come singolo dal loro secondo disco intitolato "The pretenders II" (che fantasia però!) questa dolcissima ballata, abbastanza in controtendenza rispetto al loro sound, piuttosto aspro e nervoso.
Il singolo arrivò al settimo posto delle classifiche inglesi.
Buon ascolto e buona visione.

giovedì 11 dicembre 2008

The Dollyroots- Brand New Key



Chi sono The Dollyroots? mi chiederete:
Eccheneso ! rispondo io.
Quel che so è che fanno parte della scuderia di Joan Jett (scuderia intesa come casa discografica) fanno del buon punk-pop e sono divertenti.
C'è altro da aggiungere?
Naaaaa!

mercoledì 3 dicembre 2008

Dead Kennedys - Holiday in Cambodia



I Dead Kennedys sono stati per lungo tempo uno dei gruppi punk più oltraggiosi e irriverenti, fin dal loro nome, che significa Kennedy morti.
Politicizzati e controcorrente (il cantante Jello Biafra si presentò addirittura alle elezioni comunali di San Francisco nel 1980, con un programma tra il protestatario ed il situazionista, raccogliendo qualhce migliaio di voti, peraltro) non avevano peli sulla lingua, né nei confronti dei potenti e dell'american Way of life, e nemmeno nei confronti dei" colleghi", visto che mandavano letteralmente a fare in culo i punks di estrema destra (Nazi punks fuck off) e pigliavano per il sedere i metallari (ma non avete nient'altro di meglio che parlare di Satana? dice il testo di una loro song),
Qui toccano uno dei temi più sconvolgenti dell'epoca: il genocidio cambogiano provocato dal regime di Pol Pot, e da bravi inconoclasti invitano a farsi una "vacanza in Cambogia".

sabato 29 novembre 2008

Joan Jett- I love Rock'n Roll



Joan Jett è una delle pioniere del Rock femminile. Ancora minorenne, insieme a delle coetanee, tra cui Lita Ford, forma il gruppo delle Runaways, una sorta di Ramones in gonnella, con cui incide tre album di scarso successo. Intraprende poi una carriera solista che la vedrà arrivare in testa alle classifiche americane ed inglesi.
Il pezzo che "spakka" come suol dirsi è questa "I love Rock'n'Roll" oiginariamente cantata dal gruppo degli Arrows, che la porta al numero uno in USA e UK.
Un brano di Rock elementare quanto "catchy", in cui c'è tutta l'essenza del Rock: ritmo, chitarre distorte, energia e spavalderia adolescenziale.
Il grande successo per Joan non durerà a lungo e dopo un'esperienza cinematografica accanto a Michale J Fox nel film "Light and Day" la sua stella si offuscherà.
Non così il suo amore per il Rock'n'Roll, visto che tutt'oggi calca le scene ed incide dischi con la sua band dei Blackhearts, ha fondato una etichetta indipendente, la Blackheart Records, con la quale produce non solo i suoi dischi ma anche quelli di altre band hard rock e punk.

sabato 22 novembre 2008

Pink- Funhouse



Il nuovo cd di Pink si chiama Funhouse, e segue di un paio d'anni I'm not dead, un disco di buonissimo livello.
Avevo scritto che Pink avrebbe potuto però fare di meglio, evitare quelle cadute di tono che impedivano a quel disco di essere un lavoro perfetto.
Non pretendo che Alicia Moore in arte P!nk mi abbia ascoltato, però dico che stavolta ha fatto il colpo.
Questo Funhouse (titolo autoironico, perchè in realtà P!nk è appena reduce da una causa di separazione, non credo che si sia divertita molto) è veramente un disco di eccellente fattura.
Il cd si apre con So What, pezzo che avremo tutti sentito alla noia, eppure è un bel pezzo, una specie di canzoncina punk in salsa pop, irriverente e ripetitiva come tutto il punk (di cui Pink è appassionata, scusate il gioco di parole) ma con quel tocco di pop che la rende più accessibile.
A seguire Sober, gran bella ballata, leggermente bluesata, uno dei pezzi più belli.
I Don't believe you è una ballata strappalacrime, con tanto di archi, di grande fascino.
Già questi tre pezzi segnalano le intenzioni del disco, che alterna vari stili musicali, dal Funk di Funhouse, il pop sporcato di R&B (quello vero, anni 60) di One Foot Wrong, a pezzi più rock come Please don't leave me o Mean, che si apre con una chitarra elettrica da rock anni 70, a ballate acustiche come Crystal Ball, a pezzi di Pop/Rock come It's all your fault, o Ave Mary A, che mostrano come si possa conciliare orecchiabilità e qualità musicale, fino a Glitter in the air, una ballata di piano dalle atmosfere leggermente jazzate, probabilmente il vertice espressivo del disco.
Veramente un bel disco, che è balzato ai primi posti in USA e UK, mentre in Italia, chissà perché, non pare girare molto.
Peggio per chi se lo perde.

venerdì 21 novembre 2008

Jimi Hendrix -All along the Watchtower



Alle ore 3 del 30 Agosto 1970 all'isola di Wight, Regno Unito, dove si sta tenendo uno dei più grandi festival di quella indimenticabile stagione del rock, sale sul palco Jimi Hendrix accompagnato dalla sua band.
Una delle canzoni è All Along the Watchtower, un brano composto da Bob Dylan e che era già arrivato al numero 5 in Inghilterra.
Questo sarà l'ultimo concerto di Hendrix in terra Inglese ed uno degli ultimi concerti del prodigioso chitarrista americano, che morirà un paio di settimane dopo per una probabile overdose di barbiturici.

martedì 11 novembre 2008

Per ricordare Miriam Makeba



Torno al blog con una triste notizia: 2 giorni fa è morta Miriam Makeba, forse la più importante artista africana degli ultimi 50 anni.
Impossibile ricordare in poche parole la sua lunga vita ed attività artistica, che l'ha vista impegnata per anni nella lotta contro l'apartheid nel suo paese natale, il Sudafrica, da cui fu espulsa negli anni 60 e a cui potè fare ritorno solo nel 1990, dopo il crollo del regime razzista sudafricano.
Tra i mentori di Miriam troviamo Harry Belafonte, e Miriam collaborò con mostri sacri della canzone internazionale come Paul Simon.
Miriam è morta poco dopo un concerto, a Castel Volturno, un concerto anticamorra in solidarietà con lo scrittore Roberto Saviano, a testimoniare ancora la sua coerenza di donna ed artista sempre in lotta per la giustizia.
Ricordiamola con Pata Pata, la sua più famosa canzone, piena di vita ed allegria.

domenica 9 novembre 2008

Sui parametri estetici nel mondo del Pop-Rock

Perché diciamo che un dato brano musicale è bello, o di qualità? quali sono i parametri estetici o qualitativi che ci spingono ad affermare un dato giudizio su questo o quell'altro brano o artista.
Spesso questi parametri sono misteriosi, o sono dati dal "sentito dire". Molte persone tendono a fidarsi del parere dei cosidetti esperti, oppure ad affidarsi a quello che va per la maggiore, ovvero il gusto comune, rinunciando a trovare una propria via, un proprio gusto estetico, e a svilupparlo.
Secondo me non c'è invece niente di più bello dello sviluppare una propria idea, un proprio gusto.
MI sono chiesto spesso cosa è che mi piaceva.
Stante il fatto che tutti siamo più o meno influenzati da amici, conoscenze e mass-media, che molte scelte sono casuali, e che quindi non esiste nulla di oggettivo (non stiamo parlando di scienza!)alcuni parametri possono essere trovati.
Generalmente considero come riuscite le canzoni orecchiabili, fatte in modo semplice, seppure non semplificato o semplicistico, con quella giusta dose di raffinatezza che va a completare il disegno musicale senza appensantirlo.
L'orecchiabilità di un pezzo non è dato dalla ripetitività del ritornello, o dal fatto che un pezzo ti entra in testa perché te lo mandano 100.000 volte, ma dalla capacità di toccare quelle corde che portano l'ascoltatore ad apprezzare il pezzo pressochè al primo ascolto.
Gli americani hanno un'espressione per designare questo tipo di brani,ovvero "catchy" che significa letteralmente pezzo che ti afferra.
Ad un ascolto più attento si potrà poi decostruire il brano nelle sue varie parti, la strofa, il ritornello, il bridge, e vedere come il pezzo sia costruito.
In particolare l'abilità del compositore risiede nella capacità, oltre che di fare qualcosa di orecchiabile, di costruire il brano in modo da portarlo lentamente (o velocemente, casomai) al suo climax espressivo.
Ci sono pezzi che basano il proprio fascino sull'attacco, magari un riff di chitarra particolarmente riuscito, altri che invece lavorano più di fino costruendo man mano l'atmosfera.
Altri ancora si basano sulla capacità di cambiare ritmo o avere variazioni armoniche. Tutti questi sono metodi per arrivare al cosidetto climax espressivo, ovvero quel momento in cui la canzone esprime pienamente le sue potenzialità.
Ovviamente poi altri parametri possono essere dati dalla originalità della musica, dalla interpretazione canora o strumentale, da sottigiliezze come l'uso di certi arrangiamenti piuttosto che altri, da piccoli dettagli che possono sfuggire agli ascolti frettolosi fatti con l'Ipod mentre si è sul metrò, che è la ragione per la quale io preferisco di gran lunga l'ascolto casalingo con cuffia.
Poi il gusto personale è sempre quello che fa inevitabilmente da guida, però è vero che il gusto può anche essere compensato da considerazioni più oggettive, da parametri che, grosso modo, diano una base a questo, o viceversa lo temperino.

sabato 25 ottobre 2008

Stiff Little Fingers live in Milano



Mercoledì 22 hanno suonato al Music Drome a Milano gli Stiff Little Fingers, leggendaria band della prima onda punk britannica. Originari di Belfast, si sono formati dopo aver visto un concerto dei Clash, gruppo a cui la musica del quartetto nordirlandese è sicuramente debitrice. Nel loro periodo d'oro hanno sfornato album di ottimo livello, quali Infiammable materials Noody's Hero e Go For It, puntualmente arrivati nella toptwenty inglese (addirittura nella TopTen in un caso) sono poi andati verso orizzonti più pop con Now Then, per poi sciogliersi. Riformatisi quasi per scommessa nel 1988 hanno deciso di proseguire, pur con vari cambi di foramzione, producendo comunque album di buona fattura, a differenza di altre band riformate.
Concerto breve ma bello, in cui i quattro (due i membri originari, Jake Burns e Ali McMordie) hanno ripassato sopratutto i primi 3 album, più un paio di nuove songs.
Fantastico vedere dei ragazzini di 16 anni saltare sotto il palco con un entusiasmo incredibile.
Questa è una delle canzoni che mi sono piaciute di più, l'esibizione è del 2004, ed il brano è una cover delgi SPecials: Doesn't make it allright

mercoledì 15 ottobre 2008

The Clash- Nuovi Cd e Dvd



Il 2008 è stato un anno molto Clashiano. DOpo l'uscita del documentario su Joe Strummer The Future is unwritten, ecco l'uscita di un CD dal vivo e di un DVD composto anch'esso di materiale Live, in buona parte inedito.
Il cd si chiama Live at the Shea stadium, ed è la riproposizione dell'intero concerto tenuto al Shea il 13 ottobre del 1982, come opening act degli Who.
Devo dire che il disco mi appare decisamente inferiore al precedente Live "From here to eternity" ed anche a parecchi bootleeg che ho potuto ascoltare, fatta salva la qualità dell'incisione si intende.
Anche la scaletta non pare la migliore possibile.
L'inizio è all'altezza delle aspettative, con la febbricitante London Calling ed un'ottima Police On My back, poi però si cala di livello. Armagideon Time, senza Topper Headon alla batteria, non riesce ad elevarsi, Rock the casbah, senza gli arrangiamenti presenti sul disco, non riesce ad essere né punk, né funk, né reggae, insomma né carne né pesce. Per non parlare di una fiacca English Civil War, soprattutto se raffrontata con la versione fulminante del London Lyceum (Clash on Broadway)Ci si risolleva con versioni ottime di Clampdown e Should I stay per finire con I Fought the Law.
L'impressione è quella di un gruppo che era vicino ad implodere, cosa che poi avverrà qualche mese dopo, con la esclusione di Mick Jones e la sostanziale fine dei Clash.
un documento storico, insomma, di quello che è stato uno dei momenti di svolta nella breve ma intensa parabola del gruppo londinese, ma non un grande Live.
Diverso il giudizio che dò di Revolution Rock, un Dvd che ripercorre la storia dei Clash, attraverso 22 esibizioni live (in realtà un paio sono videoclip) alcune inedite, sempre o quasi fiammeggianti.
Qui realmente vediamo cosa è stata questa band, vediamo Joe Strummer con uno sguardo allucinato volgersi verso la telecamera ed urlare "FuCk oFF", Paul imbracciare il basso con aria marziale, e Mick Jones dondolare mentre ricama riff e assoli.
Il tutto condito dalla ritmica precisa di Topper.
In più un paio di interviste molto carine realizzate nel 1981 in America.
Insomma dal Dvd si ha una idea abbastanza realistica di cosa sono stati i Clash, dal CD, purtroppo, no.
Però li ho presi tutti e due, e amen.

giovedì 9 ottobre 2008

Foo Fighters VS McCain

I Foo Fighters si sono arrabbiati, per non dire incazzati, di brutto ne confronti del candidato repubblicano alla Casa Bianca John Mc Cain.
La cosa che li ha resi furibondi è l'uso non autorizzato di una loro canzone per la campagna elettorale di McCain.
E' frustrante ed irritante il fatto che qualcuno che dice di rappresentare il popolo dimostri un così scarso rispetto per la creatività e la proprietà intellettuale- ha affermato la band in una dichiarazione.
- La cosa più triste è che My Hero è stata scritta come celebrazione dell'uomo comune e del suo immenso potenziale. Che qualcuno si sia appropriato della canzone senza avvisarci e l'abbia usata rovesciando il sentimento originale della canzone semplicemente ne offusca completamente il significato.
Ben detto!
Foo Fighters 1- mc Cain 0
E a sto punto sentiamoci la canzone

The Alarm - 68 guns



The Alarm, coomplesso originario del Galles, ebbero il loro periodo d'oro attorno alla metà degli anni 80', con album come Declaration e Strenght.
Autori di un rock che mischiava in modo alquanto originale la tradizione folk e la lezione del primo Dylan con quel tipo di punk-rock che aveva avuto nei Clash i capostipiti, ma anche influenzati da gruppi come gli Who, furono sottovalutati da un certo tipo di critica snob a causa del loro look molto appariscente.
Forse per questo, forse perché ebbero la sfortuna di venire fuori nello stesso momento degli U2, non raggiunsero quel successo planetario che era nelle loro possibilità.
Sicuramente furono (e sono ancora oggi) un gruppo più da live che non da studio di registrazione, dove non riuscivano ad esprimere tutta quella carica ed energia che ne fece uno dei gruppi migliori on stage.
Certo confonderli con i Duran Duran era una cosa che solo la maldestra critica italiota poteva fare, come si può vedere da questo Live registrato a Rock Am Ring nel 1986, in cui eseguono il loro inno Sixtyeight guns

domenica 5 ottobre 2008

Thin Lizzy-- Bad reputation



Thin Lizzy era un gruppo di rock orientato verso l'hard formatosi a Dublino nel 1969 e attivo fino a metà degli anni 80'.
Il leader del gruppo era il bassista di colore (un po' irlandese ed u po' brasiliano) Phil Lynott.
I Thin Lizzy fecero una lunga gavetta, fatta di dischi e concerti, ma dovettero aspettare il 1976 perchè arrivasse il meritato successo con il disco Jailbreak.
A questo seguirono Johnny the fox, Bad reputation e Black rose, che entrarono tutti nella top ten inglese, mentre il mercato americano rimase per loro ostico.
Con l'inizio degli anni 80 il gruppo iniziò a disintegrarsi e a perdere colpi.
L'ultimo disco Thunder and Lightining uscì nel 1983, e fu il canto del cigno prima dello scioglimento.
La storia del gruppo si chiuse tragicamente con la morte di Lynott per overdose nel 1986.
In realtà i Thin Lizzy esistono ancora, ma come tribute band, e domani 6 ottobre suonano a Milano, per chi fosse interessato.
Preferisco ricordarli con questa Bad Reputation.

giovedì 2 ottobre 2008

John Lennon- Imagine



Ci sono canzoni belle e canzoni meno belle.
Poi ci sono canzoni che fanno la storia.
Questo succede quando una canzone riesce ad esprimere ciò che milioni di persone pensano in quel momento. O forse, quel che milioni di persone pensano sempre, ma non riescono ad esprimere.
Poi arriva l'Artista: e riesce ad esprimere quella cosa lì.
Come ha fatto John Lennon con Imagine.
Uuna canzone in cui riesce ad esprimere, come nessuno ha mai fatto prima e nemmeno dopo, l'anelito dell'uomo verso l'Utopia.
Che il Dio (della musica) lo abbia in Gloria.
Amen.

sabato 27 settembre 2008

Recensioni: Gabriella Cilmi-Lessons to be learned



Disco d'esordio di Gabriella Cilmi, Lessons to be learned si segnala come uno dei più intressanti dischi dell'anno.
Accostata con un po' di faciloneria a cantanti quali Duffy, Anastacia o l'immancabile Amy Winehouse, Gabriella emerge dall'ascolto del disco come una cantante ben dotata di propria personalità, oltre che di una voce dalle straordinarie potenzialità.
La sua voce è estremamente calda, e assume tonalità molto profonde, inoltre Gabriella è capace di variare i modi di cantare, non si limita ad un po' di manierismo soul come la decantata ( e francamente sopravvalutatissima ) Winehouse.
Sa anche andare e bene su toni alti, anche se ogni tanto indulge in qualche manierismo ed in qualche stereotipo da cantante soul di troppo, ma vista la giovanissima età sono difetti che le perdoniamo, e che presumiamo possa correggere col tempo.
Sul piano musicale il disco alterna stili diversi, il che ne rappresenta un pregio ma anche, sotto certi aspetti, un limite.
Blues, soul, jazz, R&B rock anni 70 e scampoli di New Wave stile anni 80 si alternano.
Si passa da canzoni come Save the lies o Don't wanna go to bed, che sono pezzi ritmati e ballabili, tra Anastacia e i Blondie di Call Me, a pezzi di impostazione blues come le splendide Awkward Game e Safer, a canzoni quasi Jazz, come Cigarettes and Lies, a pezzi di pop rock spensierato come Got no place to go, e la nota Sweet about me, fino a pezzi di rock anni 70 come Terrifying e, a chiudere, Echo Beach, cover di Martha and the muffins, gruppo della new wave inizio anni 80.
Tutto ciò, da un lato rende gradevole e non noioso l'ascolto, dall'altro però mi pare che dimostri una certa mancanza mancanza di focalizzazione e di compattezza musicale .
Non si capisce, per esempio, cosa ci azzecchi la new wave con i toni blues e jazzati.
Questioni di lana caprina, comunque, perchè a conti fatti questo disco della bella italoaustraliana rappresenta il più clamoroso esordio dai tempi di Let go di Avril Lavigne.
Insomma è un disco di cui mi sono innamorato, e se ci gettate un orecchio rischia di capitare anche a voi.

mercoledì 24 settembre 2008

The Police- Roxanne



Strana vicenda quella di Roxanne, uno dei migliori brani, se non il migliore, del gruppo inglese dei Police.
Uscito in sordina nell'aprile del 1978 non vendette nulla, anche perché il gruppo era impegnato nelle registrazioni del loro primo album, Outlandos d'amour.
E' solo un anno dopo, nell'aprile del 1979, che il trio, forte di un crescente successo dopo la tournée in Inghilterra e una trentina di concerti negli States, rilancia la canzone sul mercato inglese.
Ma i guai non sono finiti, perché, a causa del tema che affronta (l'amore per una prostituta)la canzone non viene passata da molte radio britanniche.
Nonostante, o forse a causa di questo, Roxanne si rivela un successo arrivando al dodicesimo posto nel Regno Unito e nelle prime trenta nel difficile mercato americano.
Ecco una ottima versione dal vivo contenuta in un film molto interessante che ricostruiva la vitalissima scena musicale dell'inizio anni 80.

domenica 21 settembre 2008

Videologia 23: Blink 182-All the small things



I Blink 182 irruppero sulla scena musicale internazionale con questo video.
Autori di un punk pop (più pop che punk) scanzonato e ironico, vennero presi sottogamba, per non dire osteggiati, dai sacerdoti del "vero punk", tediosi e seriosi come ogni casta sacerdotale che si rispetti ( o non si rispetti).
Questo video, comunque la si pensi al loro riguardo, è uno dei più divertenti che si siano visti negli ultimi anni. Nel video i tre saccheggiano i video delle più note boy-band pop del periodo, parodiandoli e ridicolizzandoli in modo sublime.
Take that, Backstreet Boys, Robbie Williams etc sono smitizzati e i loro video smontati e rimontati in una sorta di blob punk-pop.
E la scena della carta igienica è puro genio comico.
P.S.
Mentre scrivo mi giunge notizia di un grave incidente aereo in cui è stato coinvolto Travis Barker, appunto batterista (ex) dei blink.
Auguri di guarigione a Travis.
Rock on.

giovedì 18 settembre 2008

The Small Faces- All or Nothing



The Small Faces furono, insieme agli Who, il gruppo più rappresentativo di quel movimento che fu chiamato "Mods" abbreviazione di Moderns, che si opponeva, nei vestiti e nella musica, e a volte anche fisicamente, ai Rockers, i seguaci del tradizionale Rock'n Roll "alla Elvis".
Il gruppo, capitanato da Steve Marriot, chitarrista, vocalist e compositore, era comoposto da Ronnie Lane al basso, Ian McLagan alle tastiere e Kenny Jones, che poi sostituirà Keith Moon negli Who dopo la scomparsa di questi avvenuta nel 1978,alla batteria.
Il primo numero uno in UK lo ebbero nel settembre del 1966, con questa All or Nothing, una canzone composta da Marriot e dal bassista Lane, un duo di compositori che non aveva nulla da invidiare ai più famosi Lennon- McCartney e Jagger- Richards.
Gli Small Faces non raggiunsero però mai il successo planetario dei Beatles o dei Rolling Stones e si sciolsero nel 1969, anche se a questo scioglimento seguì un tentativo di proseguire l'esperienza di alcuni componenti del gruppo, rafforzati da Ron Wood (poi negli Stones) e Rod Stewart, poi cantante solista di successo, ed una momentanea riunificazione tra il 1976 ed 78.
La storia degli Small Faces si chiuse definitivamente il 20 Aprile del 1991, quando Marriot morì tragicamente nell'incendio della sua casa.

domenica 14 settembre 2008

America- A horse with no name



A Horse with no name esce nel Regno Unito nel gennaio del 1972, e raggiunge subito la posizione numero 3.
Strana cosa per un gruppo che si chiama America, avere successo in Inghilterra e non negli States.
Ma il successo è rimandato solo di pochi mesi, poiché nel marzo dello stesso anno il singolo esce anche negli USA ed arriva immediatamente al numero 1, scalzando Heart of gold di Neil Young.
Alle volte si è profeti in patria.

giovedì 11 settembre 2008

MTV VMA 2008

Si è svolto , non so bene in quale città, l'annuale appuntamento con gli MTV VMA, appuntamento in cui vengono dispensati premi più o meno meritati ai video musicali, ai loro autori ed interpreti.
Dico subito che l'unico premio meritato è stato per Conquest dei White Stripes, peraltro in una categoria minore.
Per il resto è stata l'occasione per una serie di esibizioni più o meno riuscite e per l'inizio della grande operazione intitolata "Britney deve tornare"
In effetti dare 3 premi 3 al video, francamente brutto (pieces of me), di una cantante in evidente ribasso di vendite e consensi, può essere interpretato solo in questo modo.
Peraltro Britney, dopo la pessima figura rimediata l'anno scorso, ha evitato prudentemente di esibirsi, giocando il ruolo della ragazzina (diciamo ex vista la doppia maternità e doppio matrimonio nonché divorzio)simpatica ed ingenua.
Forse è proprio per quello che l'hanno premiata, verrebbe da pensare.
A lato di questo la serata ha offerto più o meno nell'ordine:
Leona Lewis, che dopo aver rovinato Whole lotta love alle Olimpiadi, ha massacrato Don't let me be misunderstood, in compagnia di un esagitato rapper con le mutande di fuori e le palle in mano (non scherzo!).
Per dire il vero la colpa non è di Leona questa volta, e per non essere frainteso dirò che lei canta bene, però eccede veramente troppo in manierismi vocali che risultano inutili e fastidiosi.
E poi si ricordi la prossima volta del detto "meglio soli che mal accompagnati"
Poi è stata la volta di Rihanna, che ha cantatno ben due canzoni.
La principale è "Disturbed" che io rinominerei "Masturbed" per ragioni che non sto a sottolineare troppo.
Comunque l'esibizione è stata alquanto deludente. i ballerini sembravano usciti da Thriller di M. Jackson, e ad un certo punto la canzone usava il riff di Seven nation army, dei White stripes, e non so bene cosa c'entrasse.
Lei era molto bella come al solito, ma la canzone non è parsa nemmeno orecchiabile.
Molto meglio Umbrella.
Poi c'era Cristina Aguilera, vestita come una Britney magra, e che cantava una canzone in stile Britney, solo ovviamente molto meglio di come avrebbe fatto Britney.
Però io da Christina mi aspetto, sopratutto dopo gli ultimi lavori, molto ma molto di più di questo.
Poi era la volta di Pink, che era sicuramente in registrata, e cantava (cioè, faceva finta) l'ultimo singolo "So What". La canzone non è malaccio, forse un po' ripetitiva ma proprio per questo ti entra in testa. Però anche lei ha fatto di meglio.
NOn ho visto Katy Perry cantare la cover di Madonna "Like a Virgin" e me ne dispiaccio.
Ho perso anche i Jonas Brothers e me ne dispiaccio molto di meno.
Alla fine chi ha spaccato, e solo nel senso buono, sono i Paramore con una eccitante versione di "Misery Business".
That's all folks!

venerdì 29 agosto 2008

Videologia 22: Pink- Family Portrait

Pink - Family Portrait


Questo video di Pink è di una bellezza, e tristezza, struggente: il ritratto crudo e realistico di un rapporto madre e figlia che non c'é. Il punto di vista del video è quello della bambina, snobbata dalla madre, interpretata dalla stessa Pink.
Alla fine del video, proprio mentre sembra che tra le due possa nascere una nuova intesa, il mondo patinato della pubblicità e della televisione, come un novello pifferaio magico, irrompe nella ritrovata serenità familiare e ruba la figlia alla madre.
Il sound un po' soul del brano e la voce roca e quasi blues di Pink completano un video tra i più belli degli ultimi anni.

mercoledì 27 agosto 2008

Crosby,Still, Nash & Young: Ohio



Nel Giugno del 1970 4 studenti vengono uccisi da parte di reparti della Guardia Nazionale all'università di Kent.
Colpito dall'avvenimento, Neil Young scrive di getto una canzone, dal titolo di Ohio, dedicata al fatto. La canzone viene registrata la mattina seguente dai CSNY, il leggendario supergruppo di cui fa parte anche il cantante canadese, e nel giro di poco tempo scala le classifiche divenendo una delle canzoni più importanti e significative degli anni della contestazione alla guerra in Vietnam e all'amministrazione di Nixon.
Ps
La versione qui risale al 1974, non è una perfetta esecuzione, ma forse è meglio così, è molto più "viva" di quella del disco.

domenica 24 agosto 2008

Recensioni. The Subways: All or Nothing

Nel loro nuovo lavoro, intitolato All or Nothing, The Subways tornano a proporre il loro Rock alternative, fatto di chitarre ruggenti, ritmiche sostenute, ma anche di momenti melodici, e finezze distribuite qui e là.
Rispetto ai primi lavori mi pare che ci sia qualche somiglianza in più a gruppi più noti, in particolare qualche piccola somiglianza con i Muse emerge qui e là.
Meglio assomigliare ai Muse che ad altri, sia chiaro.
Nel disco si alternano gli ormai classici pezzi tirati e trascinanti, tra i quali si segnalano Girls and Boys, titolo d'apertura, la piacevolissima Kalifornia e sopratutto I Won't let you down che pare all'altezza di Rock'n'roll Queen, il loro pezzo più famoso e che ne ha definito lo stile.
Affiancati a questi trovano spazio song dalle sonorità molto più soft, come Obsession, Move to Newlyn o Lost boys.
Non tutto è convincente, per esempio "This is the club for people who hate people" riprende stili sonori molto lontani da quelli tipici dei Subways (diciamo che siamo dalle parti dei Linkin park e similia), e che personalmente trovo tutt'altro che apprezzabili.
Inezie tutto sommato nel contesto di un disco decisamente riuscito, a cui forse manca un po' di imprevedibilità in più, ma che mi sento decisamente di consigliare agli amanti del sound british e alternative, o a chi cerca qualcosa di diverso.

venerdì 22 agosto 2008

Chi ha paura di Avril ?


Leggo la notizia che in Malaysia, un partito di ispirazione islamica vorrebbe la cancellazione del concerto che Avril Lavigne dovrebbe tenere il 29 di questo mese, a causa, secondo gli stessi, dell'eccessiva sensualità dello show stesso.
Verrebbe da ridere: se c'è una cosa che non si può dire dello show di Avril Lavigne è che sia troppo sensuale, vsto che la cantante canadese canta (e suona) in calzoni lunghi e maglietta e scarpe da ginnastica per tutto il tempo, coprendosi pure con una pudica felpa rosa nel finale. E di certo non simula atti sessuali nè si tocca nelle parti intime, come fanno altre(i).
Verrebbe da dire "levateje er vino" (o la grappa di rose) se non che si presume che, in quanto islamici osservanti, siano debitamente astemi.
Ma se qualcuno solleva un problema, giusto o sbagliato che sia la soluzione, vuol dire che qualche ragione, magari non detta, c'è.
La ragione di questa levata di scudi non è da ricercarsi nella presunta sensualità dello show, ma piuttosto nel fatto che Avril, come peraltro altre sue colleghe, forse in modo più netto, è un simbolo di indipendenza e autodeterminazione femminile.
Compone le sue canzoni, le canta, le suona alternandosi a vari strumenti, e, peggio, comanda a bacchetta un gruppo di musicisti tutti maschi.
Troppo per dei tradizionalisti conservatori e bacchettoni, che pensano che le donne debbano stare in casa e non avere voce in capitolo su niente, altro che primeggiare in qualcosa, seppur di frivolo.

venerdì 25 luglio 2008

Gabriella Cilmi- Sweet about me



Questa canzone forse l'avrete sentita o no. Comunque secondo me è la canzone dell'estate. E la sua interprete, una giovanissima ragazza (ha solo 16 anni!) australiana di chiare origini italiane, è destinata ad una grande carriera.
Scommettiamo?

giovedì 24 luglio 2008

The Kinks- Lola



Nell'estate del 1970 esce Lola dei The Kinks, uno dei gruppi più importanti del beat inglese, che arriverà al secondo posto della classifica inglese.
Sarcastici ed irriverenti The Kinks non hanno raggiunto il successo dei Beatles e dei Rolling Stones, eppure le loro qualità non erano inferiori a quelle dei sopracitati gruppi.
Ne è un esempio questa canzone, dal ritmo molto accattivante e dal testo corrosivo.
In effetti sembra la classica canzone d'amore, ma è un amore un po' particolare; infatti nelle ultime parole del testo il protagonista dichiara che "io sono un uomo, e lo è anche Lola"
LO Lo Lo Loo-la!

domenica 20 luglio 2008

Juliette and the Licks: Purgatory Blues



Generalmente penso che i cantanti (o le cantanti ) debbano fare i cantanti, e non cercare di fare gli attori (attrici). E viceserva.
MI ricordo i tentativi penosi di Sting di cercare di fare l'attore. Un pochino (ma proprio solo un pochino) più convincente Madonna.
Per non parlare di Roger Daltrey, cantante simbolo degli Who che partecipò addirittura ad una versione cinematografica di "Vampirella" fumetto cult degli anni 70.
Il film era molto più scult che non cult, però.
Dall'altra parte ci sono stati innumerevoli tentativi, tutti abbastanza disastrosi.
Buon ultima Scarlett Joahnsson, il cui flop non mi commuove nemmeno un poco.
L'unica a salvarsi è stata Jennifer Lopez, che sicuramente ha avuto un buon successo come cantante.
Però come attrice era (ed è) molto meglio. Mi chiedo: perché rinunciare ad una carriera che poteva essere veramente grande come attrice per averne una così così come cantante?
Però alle volte qualcuno mi fa cambiare idea.
E' il caso di Juliette Lewis, che prometteva molto come attrice, però alla fine non ha combinato molto.
Si è così data al Rock, con la formazione dei Licks.
Quello che sembrava un passatempo è diventato una professione.
E bisogna dire che Juliette ci sa veramente fare; il suo( e dei Licks) Four on the Floor è veramente un buon disco, un rock grintoso ed un po' volgare, sporcato di blues , sigarette e wishky.
E se non ci credete beccateve questa purgatory blues, e buon pro vi faccia.

sabato 19 luglio 2008

Blondie- Sunday Girl



Giornata calda e afosa: non mi viene in mente nessun altro modo migliore di passare il tempo che godermi questo vecchio, old fashioned videoclip di Blondie, un gioiello di pop melodioso e rinfrescante.

mercoledì 16 luglio 2008

The WHO- My Generation



Questa è una mitica esibizione degli WHo ad un programma inglese in pieni anni 60.
Non ricordo il nome del programma:indimenticabile è però la esibizione ; si parte da una intervista demenziale ( -di dove Sei? -Di Londra. - Londra? -Londra, Inghilterra!) per arrivare alla conclusione della canzone, con la distruzione deglli strumenti (tranne quello di John ENtwistle, il bassista , che custodisce gelosamente il suo prezioso strumento dalla follia distruttrice dei suoi compari) con tanto di esplosione finale!
Kaos nel Regno Unito!
La canzone My Generation, con il suo nichilsimo generazionale ( "I hope to die before I get old") divenne rapidamente un inno, non soltanto dei Mods, gruppo giovanile a cui gli Who erano associati, ma di molti Kids inglesi e non solo.

lunedì 14 luglio 2008

In Tua Nua- "Seven into the sea" al Self Aid Irlandese



Nel 1987 a Dublino, in Irlanda, si tenne un concerto, chiamato Self Aid.
All'epoca l'Irlanda era ancora un paese povero, uno dei più poveri dell'Europa Occidentale, si portava ancora dietro il peso della secolare occupazione Inglese (l'indipendenza era sostanzialmente arrivata solo dopo la fine della seconda guerra mondiale)ed una massiccia disoccupazione.Perciò i principali gruppi e cantanti irlandesi decisero di mobilitarsi su questo tipo di problema. Oltre all'immancabile Bob Geldof parteciparono all'evento molti altri, tra cui Elvis Costello (inglese ma d'origine Irlandese) Chris De Burgh, The Chieftains e altri gruppi emergenti.
Tra questi si mise in luce la giovane band degli In Tua Nua con questa brillante performance.
Purtroppo il gruppo, che miscelava rock con atmosfere della musica celtica, dopo un paio di ottimi dischi si sciolse.
A me piace ricordarli così.

giovedì 10 luglio 2008

Shakira: Ojos Asi (Live da Rock In Rio 2008)



Perché questo video: fondamentalmente per nessuna ragione particolare se non quella che è il mio compleanno (vabbè era ieri proprio ad essere pignoli) e quindi mi faccio un regalo (ma lo faccio anche a quei pochi ma buoni frequentatori di questo blog)
Quindi questa meravigliosa versione di Ojos Asi da parte della divina Shakira, tratto dal concerto di pochi giorni fa tenutosi a Madrid nell'ambito dela festival Rock in RIo (e perché fanno ROck in Rio a Madrid? Non lo so e non me ne frega)

domenica 6 luglio 2008

The Vincent Black Shadow- Fear's in the Water

Dei TVBS avevo già parlato a proposito della loro canzone "Metro".
Ci ritorno volentieri a proposito del loro album Fears in the Water, da cui la canzone sopracitata è tratta.
L'ho scaricato da Itunes (non avrei mai pensato di fare questo, e devo dire che funziona bene ed è una valida alternativa non solo all'acquisto in negozio, ma anche alla scaricata illegale, che di solito è pure frustrante, oltre che non dare il dovuto alle band che se lo meritano) ed il mio giudizio su loro, se prima era positivo, è diventato esntusiasta.
I TVBS in questo disco riescono a mischiare in modo assolutamente originale e, direi, geniale, stili molto differenti. La musica potremmo descriverla come una specie di Hard Rock molto pop, nel senso che riesce ad essere molto gradevole ed orecchiabile, ma riempito di svariate influenze, rockabilly, rock'n roll, punk, blues jazz, rag time, persino qualcosa di classico.
Tastiere, chitarre, basso e batteria si rincorrono per tutte le 13 tracce del disco,dando vita ad un sound assolutamente vitale e mai, dico mai, scontato, alternando ballate molto vivaci a rock alle volte melanconici, altre volte scatenati, con improvvise variazioni dvoe meno te le aspetti.
Il tutto adornato, per così dire, dalla voce forte e suadente al tempo stesso di Cassandra Fox, un vero talento naturale, una Gwen Stefani con tanta potenza in più.
E le canzoni sono tutte veramente di ottimo livello, ma se proprio devo fare qualche nome direi che oltre a Metro, Dream e The House of Tasteful Men hanno qualcosa in più delle altre.
Un disco che straconsiglio.

venerdì 4 luglio 2008

Videologia 21: Nick Cave feat Kyle Minogue- Where the wilds roses grow



I duetti sono spesso deludenti, noiosi se non proprio disastrosi, motivati come sono da ragioni prettamente commerciali, un po' come quelle commedie in cui si mette un attore di Roma, uno di Milano e uno di Napoli per attirare il pubblico di quelle città, senza curarsi della sceneggiatura.
Eccezione questo stupendo duetto (e video) tra Nick Cave e Kyle Minogue (tratto dal Cd Murder ballads), che peraltro, sulla carta, sembrava una coppia molto male assortita: Poeta maledetto ed eroe del dark il primo, reginetta del pop più frivolo la seconda.
Ed invece funziona tutto alla perfezione.
Merito di Nick, che scrive una ballata dark di amore necrofilo dalle sonorità solenni ed eleganti; ma anche di Kyle, che la interpreta in modo sorprendente, non con la solita vocina squittente ma tirando fuori un timbro vocale caldo e ricco, che completa e si unisce in modo perfetto alla voce di Nick.
IL video è poi stupendo con i suoi colori cupi e violenti.
PS
di Kyle un giorno o l'altro parlerò per esteso ;-))

mercoledì 2 luglio 2008

The Byrds- Turn turn turn



Ottobre del 1965. The Byrds, fanno uscire una canzone intitolata "Turn turn turn".
Scritta dal folk singer Pete Seeger ed ispirata ai versetti biblici del Libro degli Ecclesiasti la canzone diventa rapidamente una Hit, arrivando alla numero Uno negli States e diverrà una sorta di canzone simbolo di quegli anni.
E dire che solo pochi mesi prima, nella città inglese di Portsmouth, il complesso di McGuinn, Hillman e David Crosby aveva dovuto cancellare il concerto a causa della scarsa vendita di biglietti!

venerdì 27 giugno 2008

Bruce a S. Siro !


Indimenticabile e straordinario il concerto di Bruce Springsteen a Milano.
Quasi 3 ore di concerto senza risparmiarsi mai. Una scaletta ad Hoc, più lunga di quella solita che comunque prevede attorno alle 25 canzoni. Qui erano ben 29 ed una era la detroit medley che poi sono 3 canzoni messe insieme. Quindi fanno 31!
La scaletta è stata:

Summertime Blues
Out In The Street
Radio Nowhere
Prove It All Night
The Promised Land
Spirit In The Night
None But The Brave
Hungry Heart
Candy's Room
Darkness On The Edge Of Town
Darlington County
Because The Night
She's The One
Livin' In The Future
Mary's Place
I'm On Fire
Racing In The Street
The Rising
Last To Die
Long Walk Home
Badlands

Girls In Their Summer Clothes
Detroit Medley
Born To Run
Rosalita
Bobby Jean
Dancing In The Dark
American Land
e a chiudere una inedita (credo)
Twist And Shout

Sopra un video amatoriale con uno dei momenti più toccanti dello show: Racing in the streets, per il resto un concerto molto divertente e ..rock'n roll!
La E Street band e lo stesso Bruce non sembrano affatto degli attempati signori ma una banda di ragazzini per l'entusiasmo e l'energia che mettono in ogni singola canzone.
Il ritorno è stato poi una odissea per colpa del solito pressapochismo dell'ATM e del comune di Milano che non hanno messo abbastanza mezzi pubblici a disposizione.
Che aggiungere?
Bruce Sindaco di MIlano subito !!!

domenica 22 giugno 2008

Aspettando Bruce 2- Prove it all Night



Ed ecco qui dalla tourné di Darkness at the edge of town una grande versione di Prove it all night. Da spettinarsi....

giovedì 19 giugno 2008

Aspettando Bruce...Thunder Road


Il 25 Giugno appuntamento allo Stadio Meazza di Milano per assistere al concerto di bruce Springsteen.
Non c'è miglior modo di prepararsi che rispentire alcuni classici.
Come questa Thunder Road, risalente all'anno di grazia 1975 in cui tutti gli elementi della poetica del Boss sono presenti e ben delineati: la provincia americana, la voglia di evadere dai suoi ristretti confini, le ragazze (o la ragazza, la mitica Mary che torneà in diverse altre composizioni) e, sopratutto la strada. In questo caso la strada del Tuono.
IL resto è affidato alla carica d Bruce e all'insuperabile Sassofono di Clarence Clemons.

martedì 17 giugno 2008

Aretha Franklin: Say a Little Prayer


Uno dei più grandi nomi della musica soul è quello di Aretha Franklin, secondo chi scrive la migliore cantante nel genere pop di tutti i tempi.
Per averne una piccola dimostrazione eccola qui in I say a litte prayer già portata al successo da Dionne Warwick qualche anno prima.
E sentendola capirete perché il sottoscritto, quando sente paragonare una di queste ragazzine inglesi alla grande Aretha, non riesca a trattenere le risate....

domenica 15 giugno 2008

Rock'n roll legacy: Buddy Holly, Eddie Cochran, Sid Vicious


Il 2 Febbraio del 1959, un piccolo aereo si schianta a causa del maltempo nei pressi di Mason City.
I passeggeri sono tutti musicisti e cantanti di Rock'n Roll,tra cui Ritchie Valens, l'autore de "La Bamba", e Buddy Holly, che era arrivato al successo un paio di anni prima con un brano "That'll be the day" che conteneva la profetica frase "quello sarà il giorno in cui morirò.
Un altro cantante di Rock'n Roll dell'epoca, Eddie Cochran, è talmente colpito dall'incidente che decide di non viaggiare più in aereo.

Poco più di un anno dopo, il 17 Aprile del 1960, Cochran si trova in auto con altri musicisti, tra cui Gene Vincent, diretto verso Londra, quando la macchina sbanda e finisce fuori carreggiata. Gene Vincent e gli altri se la cavano con qualche ferita, mentre Eddie è ferito gravemente. Morirà 16 ore dopo.
Ma non è finita qui.
Il cerchio si chiude il 2 febbraio del 1979, quando Sid Vicious, bassista del gruppo punk rock dei Sex Pistols, viene trovato morto per overdose al Chelsea Hotel di New York.
Sid aveva cantato due canzoni di Eddie Cochran, "Come on everybody" e "Something Else" per la colonna sonora del film di Julian Temple "The Great Rock'n Roll swindle

martedì 10 giugno 2008

Aspettando Avril

Avril Lavigne sarà in Italia per due date: il 12 a Bolzano ed il 13 a Milano.
Autrice di un Pop fortemente influenzato dal Punk-pop e dall'Hard-rock, ma anche dal Folk e dalla tradizione delle ballad americane, è una delle cantanti più interessanti degli ultimi anni, e anche più ingiustamente sottovalutate.
A rimediare l'ostracismo nei suoi confronti ( a leggere le mappe dei concerti pubblicate pare che in Italia suoneranno tutti ma tutti, tranne che lei) ci pensa It'sonlyrockenroll, (e chi altro?) con una carrellata delle sue migliori canzoni.
ed ecco Nobody's Home in splendida versione acustica

domenica 8 giugno 2008

The Animals- House of the rising Sun



Nell'estate del 1964 the Animals, un gruppo di quella che verrà denominata come "The British Invasion" fanno uscire "The House of the rising Sun".
Si tratta di un classico della tradizione folk americana, cantata anche da Woody Guthrie. Nell'originale la canzone parla di una ragazza che fa la prostituta nella Casa del sole che nasce, che altro non è che un bordello. Un po' forse per riadattarlo ai tempi, un po' per paura della censura, nella versione degli animals la ragazza diventa un ragazzo dedito al gioco d'azzardo.
Se è discutibile la revisione del testo lo è meno quella musicale, che si basa su arpeggi di chitarra elettrica ed un organo quasi ipnotico.
Il resto lo fa la grande voce di Eric Burdon che confeziona un classico evergreen.

venerdì 6 giugno 2008

Videologia 20: White stripes-I don't know what to do with myself



The White stripes sono un gruppo strano, un duo composto da un improbabile chitarrista ed una ancor più improbabile batterista. Suonano un rock altrettanto strano e stralunato, fortemente influenzato dalle garage band della fine anni 60.
In questo video non si vedono, la protagonista è invece Kate Moss, figura molto glamour ma anche controversa, modella molto richiesta ma anche improbabile, visto che il suo metro e sessantacinque non è certo da Top Model, ma più da tap-model.
Qui si esibisce in una lap dance molto sexy e glamour, fotografata benissimo in un bianco e nero stilizzato e malinconico.

mercoledì 4 giugno 2008

Concerto ALAS- La Maza: Shakira, MErcedes Sosa



Il 17 MAggio si è tenuta una importante iniziativa che ha unito spettacolo, musica e solidarietà: Si tratta dei concerti organizzati a Città del Messico e Buenos Aires dall'organizzazione Alas per sostenere l'infanzia dei paesi Latino americani.
Hanno cantato e suonato i più importanti nomi della scena latina e spagnola.
Si segnala questo duetto tra Mercedes Sosa grande nome della canzone folk latina e Shakira

venerdì 30 maggio 2008

The Beatles- Back in the USSR



Well' Im back, non dall'Unione Sovietica (altrimenti sarebbe un paradosso spazio temporale degno di Asimov) ma da problemi informatici (traduzione, il computer ha fatto lo stronzo).
Spero di pubblicare molti più post nel mese prossimo, il che significa che spero di non avere ulteriori problemi (altrimenti mi rock'nroll suicide).
Nel frattempo sparatevi questa Back in the USSR dei sempiterni Scarafaggioni di Liverpool

mercoledì 14 maggio 2008

TAT -Don't wanna love you



i TAT sono un gruppo punk (anche un pochetto pop, uvvia!) di Londra da me scoperto di recente.
Vagamente ricordano the Distillers, ma la cantante dei TAT secondo me è più originale.
E anche più simpatica.
E questo pezzo spakka, eccome!

sabato 10 maggio 2008

Sons And Daughters -Gilt Complex



Questo è un video di una band scozzese molto interessante: si chiamano Sons and Daughters e difatti sono due figliole e due figlioli.
Il loro sound pare un mix di garage, beat, psichedelia e altro ancora.
Forse il paragone potrebbe essere con i primi B52, ma a me paiono meglio.
Saranno domenica sera alla Casa 139 a Milano in quella che pare essere la loro unica data italiana.
Credo valga la pena andare a sentirli.

giovedì 8 maggio 2008

Stiff Little Fingers- Piccadilly Circus


Questa è una canzone degli Stiff little Fingers, ripresa Live nel 1981.
La canzone parla di un loro amico irlandese accoltellato senza motivi apparente a Piccadilly Circus, forse solo perché diverso.
MI venuta in mente dopo aver sentito l'atroce notizia del ragazzo picchiato a morte dagli schifosi nazisti di verona.
Per tutte le vittime del razzismo, dell'intolleranza, dell'odio.
Ecco il testo:

Piccadilly circus in the bed of night
just passing time beaneath the lights
up in town and all alone you got
no business so minds his own
the hotel room is lonely and cold
He might as well go for a stroll
Idly looking in a hi-fi shop,
Footsteps a chukle and one hard slap

And they didn't even see his face
see him flinch or hear him groan
they didn't even see his eyes
one mean blow and on they ran

He put his fingers to his side
and felt his flesh was open wide
he felt the rent the blow had made for the hand that fell had held a blade

and they didn't even see his face
see him stumble hear his cry
they didn'y even see his eyes
just lashed out in passing by
what can it mean? who can make some sense of that?
Did it mean a thing to them? What can make a mind like that?

Though forty stitches helped him over
WHo can life his life over his shoulder? he tried to put it in his past
and flew safe home to Belfast
And they didn't even see his face....

domenica 4 maggio 2008

Billy Bragg: Mr Love and Justice



Billy Bragg torna dopo ben 6 anni di assenza sul mercato discografico con un lavoro di qualità in cui dimostra che, nonostante gli anni passino, i capelli si ingrigiscano e qualche ruga appaia qui e là, ancora il menestrello inglese ha cose da dire e sa ancora dirle con uno stile del tutto personale.
Il disco inizia con I Keep Faith, ballata di grande orecchiabilità, che dimostra come pop non debba necessariamente significare "dumb", ma che si possa conciliare facilità di ascolto con qualità musicale e letteraria.
I Almost Killed You è un pezzo con sonorità quasi country, ed una ritmica sostenuta,altro pezzo decisamente riuscito.
M for Me, è una ballad in classico stile Bragghiano per così dire, che parla di come alle volte sia difficile comunicare con le persone che amiamo.
The Beach is Free ha sonorità più rock, con la chitarra elettrica in maggior evidenza, ed il testo nasconde metafore politiche, laddove si fa notare che tutto ha un proprietario ed è sottoposto alle regole del mercato, ma per fortuna le spiagge sono ancora gratuite!
Sing their souls back Home è una sorta di preghiera laica per il ritorno delle truppe inglesi in patria.
"Signore è duro vivere in questi tempi, terrore e guerra non fanno altro che distruggere le famiglie, così fa che la nostra voce raggiunga i nostri soldati al di là del mare"
You make me brave è una calma ballata, seguita da Something happened, un brano decisamente rock, con qualche influenza blues, uno dei miei preferiti.
Mr Love and Justice è la "Title Track" dell'album, musicalmente simile a certi pezzi del periodo "Workers playtime" in sostanza una classica canzone alla Billy Bragg.
If you ever Leave è un altra ballad caratterizzatad a un testo molto poetico
O Freedom è uno dei pezzi più belli e più sentiti, che prende di petto il problema del conciliare diritti umani e difesa della democrazia.
The Johhny carcinogenic show è un pezzo che ironizza sui modelli di vita distruttivi per la salute umana.
il disco si conclude con Farm boy, un'altra ballata pacifista e antimilitarista.
In conclusione un disco di alto livello, in cui Billy riesce a riproporre quel tipo di proposta musicale ma non solo che lo ha fatto apprezzare ed amare da parte del pubblico più attento.
Peraltro il disco ha avuto anche una buona accoglienza in patria raggiungendo la 32esima posizione in classifica ed ottenendo ottime recensioni.
Il disco è disponibile, oltre che nella versione standard, anche in special edition, con un secondo CD che contiene le stesse canzoni in versione "solo" cioè suonate dal solo Billy o con la chitarra acustica o con l'elettrica.

mercoledì 30 aprile 2008

Katie Melua dal vivo all'Alcatraz di Milano



Ieri 29 Aprile Katie Melua si è esibita all'Alcatraz di Milano. Il concerto era inizialmente previsto al Teatro Dal Verme. Dopo l'esibizione di Andrea McEwan, francamente non memorabile, e dopo un'attesa un po' snervante, verso le 21.20 la bella Katie è salita sul palco. Ha iniziato accompagnandosi con la chitarra acustica con il brano Piece by piece, seguito da una versione acustica di Dirty Dice, poi è passata al piano per Do I believe in love. Dopo di questa canzone è stata raggiunta dalla band al completo, e ha sciorinato il suo repertorio, da nine million bicycles a Spider web, attraverso i brani dell'ultimo disco (ne ha eseguiti ben nove ) sempre accompagnata ottimamente dalla band, e muovendosi sul palco come una ormai esperta performer. Ha interpretato alla perfezione tutti i brani senza la minima sbavatura e tantomeno stonatura. Il punto più alto è stato raggiunto nei bis, prima con "On the road again" e poi con questa bellissima versione di "kozmik blues" di Janis Joplin, che, dal vivo, vi assicuro era realmente da brividi.
We love you Katie.

lunedì 28 aprile 2008

videologia 19: Foo Fighters: Learn to Fly

Foo Fighters with Learn to fly


I Foo Fighters sono un gruppo straordinario: straordinario nella musica che compongono, che mischia le cose migliori del grunge e dell'hard rock riassumendole con un'ottica squisitamente pop, ma straordinario soprattutto nel non prendersi troppo sul serio.
I loro video, con qualche rara eccezione, sono dei minifilm, pieni di lucida autoironia.
L'esempio migliore è forse questo Learn to fly, con i componenti della band nei ruoli di se stessi e, contemporaneamente, dell'equipaggio e dei passeggeri di un volo che non ha nulla da invidiare a quello reso celebre da "l'aereo più pazzo del mondo".
In un cameo appare anche Jack Black, che, oltre ad essere un grande attore comico, è pure un grande appassionato di rock.

giovedì 24 aprile 2008

Modena City Ramblers- Bella ciao



Domani è il 25 Aprile giorno della Liberazione.
Quale miglior modo di ricordarlo se non attraverso le note di una delle più belle canzoni popolari della Resistenza, cantata da MCr con Paolino Rossi come Guest star?

lunedì 21 aprile 2008

The Garbage - Only happy when it rains

Garbage - only happy when it rains.


E' da una settimana che piove, piove, piove...va bene così perchè come dicono i Garbage "sono felice solo quando piove".
O no?

venerdì 18 aprile 2008

Il ritorno di Liz Phair



Dopo un paio d'anni di assoluto silenzio torna a farsi sentire Liz Phair con una nuova edizione del suo disco d'esordio "Exile on Guyville", un disco che ne fece la beniamina della scena alternative statunitense. Questa riedizione dovrebbe precedere la pubblicazione del nuovo album, un album di nuovo per una etichetta indipendente, dopo il periodo con la Capitol che è stato piuttosto travagliato, anche se a mio modo di vedere alcune delle sue migliori canzoni sono proprio di questo periodo.
Come la splendida Why Can't I di cui propongo il video, tra l'altro molto carino.

sabato 12 aprile 2008

Videologia 18: Rolling Stones- Like a Rolling Stone



Like a Rolling Stone è uno dei classici di Bob Dylan; la canzone narra la storia di una ragazza che passa dal lusso della High Society alla miseria dei bassifondi e alla disperazione. E' la storia non di una scalata verso il successo ma di una caduta verso gli inferi.
E chi meglio dei Rolling Stones, che di inferi se ne sono sempre intesi parecchio, poteva infondere nuova vita a questo brano?
Il video, che vede Patricia Arquette come protagonista, rende bene l'idea, una telecamera tremolante ed un montaggio serrato illustrano il tragitto drammatico della protagonista.
Il resto lo fa la musica della grande band inglese.

mercoledì 9 aprile 2008

The Vincent Black Shadow- Metro

Metro


I colpi di fulmine esistono.
questa nè è una dimostrazione.
Ho sentito questa canzone alla Radio, ma non sapevo chi fossero, visto che Virgin Radio ha molte qualità, ma il difetto di non dire cosa cavolo stai ascoltando. A volte lo so, a volte proprio non ne ho idea.
Così mi sono scervellato su chi potesse essere il gruppo che cantava questa canzone. I No Doubt? no, impossibile ce le ho tutte e sono da tempo inattivi. E se non sono i No Doubt chi cavolo possono essere?
Poi l'ho scoperto: Il gruppo sono i Vincent Black Shadow e la canzone si chiama Metro. La vocalist si chiama Cassie, Rob è alla chitarra, Anthony alla batteria e Kirk al basso.
Fanno delle canzoni molto belle ed originali e, almeno a leggere il loro blog, sono dei tipi anche molto simpatici.
Pablito says: Check it out!

domenica 6 aprile 2008

Luigi Tenco - Mi sono innamorato di te



...perché non avevo niente da fare...
Questi i versi, inusuali e poetici al tempo stesso, con cui un giovane cantante (allora il termine cantautore non era ancora in voga) sconvolse la scena musicale italiana degli anni 60.
Luigi Tenco era un personaggio introverso e geniale, molto avanti per i suoi tempi. La sua carriera e la sua vita finiranno tragicamente a fine gennaio del 1967,in una camera d'albergo di San Remo.
Ma se le vite degli uomini conoscono una fine, non così la poesia.

sabato 5 aprile 2008

Punkreas- Canapa



Non è una novità ma tanto per ricordare che è uscito il nuovo disco (CD si dice, CIDDI') dei Punkreas intitolato Futuro Imperfetto.
E chi non poga è un sarchiapone!
PS
Anche per ricordare che in Italia c'è una legge criminogena e criminale (la Giovanardi-Fini) che ha messo in galera qualche migliaio di ragazzi per possesso di pochi grammi di fumo mentre chi ruba miliardi o ammazza è in libertà o addirittura in Parlamento!

mercoledì 2 aprile 2008

Videologia 17: Lit- Miserable

Lit-Miserable


Questo non è un video di un gruppo particolarmente famoso, ma è un gran video per due ragioni: la prima è che nel video c'è Pamela Anderson, la seconda è che Pam, in questo video, offre una performance letteralmente gigantesca.
Il video infatti ci mostra una Pamela stile Polifemo, non solo a causa delle dimensioni, ma anche per via dei gusti alimentari, come si scoprirà in seguito.
In ogni caso il gruppo dei Lit suona ( un buon brano, va detto) sulle chiappe della Pamelona, sui tacchi (molto fetish) della ex-Playmate, insomma un po' dappertutto. Fino a che lei non si scoccia e, tanto per non smentire la sua fama di mangiauomini, se li mangia davvero ad uno ad uno!
Video molto originale (anche se in fondo è la scoperta dell'acqua calda, insomma hanno copiato Omero!) molto gradevole e che, secondo me, è anche la cosa migliore fatta da Pamela, che in quanto icona della femmina maliarda e mangiatrice di uomini, non poteva essere sfruttata meglio di così.
ps
Ho sostituito il video da you tube con quello da My Space per forze di causa maggiore ovvero il solito cancellamento di video praticato da youtube. Li odio!

venerdì 28 marzo 2008

Nomadi: Dio è morto live 1967



Questa è una rarissima quanto storica esibizione dei Nomadi con la ormai mitica Dio è morto, un brano che venne a lungo osteggiato e censurato dalla RAI (che allora faceva anche più schifo di quanto non ne faccia oggi) mentre venne mandato in onda da Radio Vaticana, che evidentemente apprezzava il messaggio ottimista finale (anche se in realtà la metafora si prestava ad altri tipi di lettura).
IL messaggio rimane comunquee attualissimo, sia per quanto riguarda 2una politica che è solo far carriera", sia per quanto riguarda la necessità di "una rivolta senza armi".

giovedì 27 marzo 2008

Videologia 16: Verve Bitter Sweet Symphony



Questo video dei Verve è esemplare in negativo: Una canzone brutta, esemplare della decadenza della pop music fine anni 90; dei violini insopportabili che nemmeno al Festival di Sanremo a fare da contorno ad una melodia mediocre cantata in modo altrettanto mediocre. Ma sopratutto è esemplare la rara bruttezza e negatività del video, che riassume un certo modo di porsi e proporsi in voga, purtroppo, non solo in campo musicale: arrogante, presuntuoso e pretestuoso.
Il video si potrebbe definire infatti come un video alla Materazzi, nel senso del giocatore dell'Inter e della Nazionale noto per il suo temperamento focoso e sopratutto per una certa tendenza a ricorrere al gioco anche pesante.
In effetti il protagonista del video (nonché cantante del gruppo) prende a "sportellate" (ovvero carica di spalla) più o meno tutti quelli che incontra. Per l'esattezza prende a sportellate ben 14 persone, ma sarebbero 15 se uno non si levasse con un balzo felino di torno. Non contento sale addirittura sul cofano di una macchina, perché gli fa troppa fatica girarci attorno o semplicemente fermarsi.
Non fa un a piega nemmeno di fronte alle giustificatissime rimostranze della guidatrice.
Il suo comportamento è talmente odioso che, alla fine del video, quando viene raggiunto da quattro scagnozzi, si desidera fortemente che i quattro lo prendano a mazzate.
Ma ciò non avviene, anche perché credo proprio che siano i componenti del gruppo dei Verve.
Insomma, il messaggio è chiaro: non me ne frega niente di chi mi sta attorno e faccio quel cavolo che mi pare, scansatevi di qua perché passo io e per il resto sono cavoli vostri.
Non molto educativo, ma, ripeto, tipico di un certo modo di pensare in auge oggigiorno.
NOn è un caso che uno dei video di Amy Winehouse sia girato in modo abbastanza simile, senza arrivare alle sportellate materazziane: Anche il video di Natalie Imbruglia "That Day" mostra la cantante a contatto spalla contro spalla, ma in questo caso è lei ad essere vittima della prepotenza altrui.
Che dire: Sportellatori di tutto il mondo unitevi!

martedì 25 marzo 2008

Bob Dylan- Just like a Woman



Ho sentito stamattina questa canzone: era una vita che non la sentivo, e così mi sono ricordato di colpo di quanto era (è) bella.
Qui è una vecchia versione, una delle prime credo.
Bob Dylan: un pezzo della storia della musica popolare moderna.
Nient'altro da aggiungere.

martedì 18 marzo 2008

18 marzo 1977- White Riot by The Clash

The Clash - White Riot


Il 18 marzo 1977 è una data storica nella musica Rock. Esce infatti il primo singolo dei Clash, un gruppo destinato a fare e a rimanere nella storia del Rock.
Si tratta di Punkrock allo stato brado, puro e duro, pochi accordi scarnificati su una ritmica incessante
Il testo viene viene scritto dopo gli incidenti tra immigrati, perlopiù di origine giamaicana , e polizia durante il carnevale di Notthing Hill, allora ben diverso dal quartiere alla moda descritto in un recente film con Hugh Grant, a cui gli stessi componenti della band londinese parteciparono.
Nel brano si legge la voglia di ribellione, ma anche la frustrazione per non essere altro che dei bianchi in fondo privilegiati rispetto alla situazione di vera marginalità degli immigrati.

Rivolta Bianca voglio una rivolta fatta da me stesso
La Gente nera ha un sacco di problemi,
ma non ci pensa su due volte prima di scagliare un mattone,
La Gente bianca va a scuola, dove ti insegnano a fare il coglione
E tutti fanno, quel che gli viene detto di fare,
e nessuno se la sente
di finire in prigione
Rivolta bianca voglio una rivolta,
una rivolta tutta per me
Tutto il potere è nelle mani,
di gente abbastanza ricca per comperarlo
mentre noi camminiamo per strada
troppo ingenui persino per provarlo
e tutti fanno
quel che gli viene detto di fare
e nessuno se la sente
di finire in prigione
Rivolta bianca
voglio una rivolta fatta da me!

lunedì 17 marzo 2008

Videologia 15: Red Hot chili pepper-The Other Side



Questa è, a mio modesto avviso, forse la più bella canzone dei RHCP. E, forse casualmente, forse no, anche il pù bel video.
Fotografia in bianco e nero, ma molto elaborata, tinteggiata di qualche nota di colore qui e là ( e questo 10 anni prima di Sin City!) scenografie che ricordano l'espressionismo tedesco, il gabinetto del Dottor Caligari, Nosferatu di Murnau, funi che vengono suonate come fossero corde di chitarre gigantesche, un corvo altrettanto sovradimensionato e inquietante, forse ennesima citazione cinematografica (gli uccelli di Hitchcock). un orologio suonato come fosse una batteria.
Il tutto a corredo di un rock tipicamente Pepperiano, forse la sintesi musicale più alta di questa grande band.
Insomma, lo posso dire?
Capolavoro.

venerdì 14 marzo 2008

Artisti contro la guerra in Irak

Secondo quanto riporta Billboard, ieri 13 marzo c'è stato un concerto ad Austin, nel Texas, a cui hanno preso parte nomi come Tom Morello (Rage against the Machine), Serj Tankjan (System of a down)Ben Harper, Billy Bragg. Il concerto è stato organizzato allo scopo di presentare Body of War, un film che narra la storia di Thomas Young, un veterano della guerra in Irak rimasto paralizzato durante la sua missione. I musicisti partecipano alla colonna sonora del film i cui proventi andranno ad una Organizzazione che aiuta i veterani della guerra che hanno riportato lesioni permanenti.

lunedì 10 marzo 2008

Videologia 14: Aerosmith- Crazy



Gli Aerosmith, sono uno di quei gruppi che uno si ascolta con indifferente piacere, nel senso che se non ci fossero non cambierebbe di una virgola la tua vita, però nemmeno ti dispiace che ci siano.
Questo video è il loro migliore, sia perché la canzone è riuscita, sia per la presenza di due signorine che rispondono ai nomi di Alicia Silverstone e Liv Tyler, incidentalmente figlia del cantante degli Aerosmith, Steve.
E' il video delle trasgressioni: se ne contano a manciate, andando più o meno in ordine cronologico: Uscita di scuola senza autorizzazione, guida (presumibilmente) senza patente, gita senza avvertire i genitori, furto di occhiali ed indumenti, travestimento, carta d'identità falsa, esibizione in un peep-show da parte di minorenni, consumo di superalcolici...
Un video piacevolmente trasgressivo e poi sì, lo confesso, che mi sarebbe piaciuto tanto saltare sul lettone in compagnia di Alicia e Liv...

giovedì 6 marzo 2008

Billy Bragg è tornato!



Esce questa settimana il nuovo lavoro di Billy Bragg intitolato "Mr Love and Justice.
Ritorna dopo ben 6 anni di assenza dalle scene (almeno dall'attività discografica) così sulla scena uno dei cantautori più interessanti della musica inglese degli ultimi 20 anni. Un musicista che nelle sue songs ha saputo coniugare impegno e ironia, romanticismo e politica, con una musica che vede tra le sue fonti ispirative, i Clash, Bob Dylan, Woody Guthrie e la Motown.
Il video Live mostra una scoppiettante, quasi esilarante versione di New England, e le sovrascritte mi risparmiano la fatica di raccontare la storia del menestrello dell'Essex.
Meglio di così...

giovedì 28 febbraio 2008

Paramore Live- For a Pessimist I'm pretty optimistic



Mi sono perso purtroppo la loro esibizione Live a Milano (biglietti esauriti, però potevano suonare in un posto un po' più grande).
Mi rifaccio con questo Live di un pezzo che ha uno dei titoli più belli a mia memoria, "for a Pessimist i'm pretty optimistic", cioé a dire "per essere pessimista sono abbastanza ottimista".
E il brano, tirato ma anche piuttosto rifinito, mi piace assai.

lunedì 25 febbraio 2008

Sheryl Crow: Detours



Come scritto qualche giorno fa è uscito Detours, sesto disco in studio di Sheryl Crow,
E' un disco che arriva dopo un periodo travagliato per la cantante americana, un periodo in cui ha dovuto fare i conti prima con la fine della sua storia d'amore con il campione di ciclismo Lance Armstrong, e poi con una malattia.
Per fortuna Sheryl ha saputo riprendersi, ha adottato un bambino e fatto uscire questo importante disco.
Il Cd, composto da ben quindici canzoni, vede un ritorno,ad atmosfere e sonorità decisamente più sul folk ed il country, pur con qualche tocco qui e là di rock , di blues, di poprock.
Le intenzioni del disco vengono dichiarate subito nella introduttiva God bless this mess (parafrasi dell'inno partiottico "God bless America") dove Sheryl , su una base sonora di puro folk acustico, registrata anche in modo alquanto grezzo (infatti al primo ascolto ho pensato che il mio stereo avesse qualche problema) fa un ritratto amaro quanto sincero dell'America di Bush, tirando in ballo il presidente in persona a riguardo delle menzogne dette per trascinare il paese in guerra ( he led us as a nation into a war all based on lies)
IL secondo pezzo è Shine over Babylon, con un gran attacco di batteria, una ballata di grande presa, a seguire Love is Free, gradevole uptempo sporcato di blues. Peace Upon Us , cantata con Ahmed AL Hirmi, è come fa intuire il titolo, una ballata di speranza e pace, carina, non irresistibile.
Gasoline è un gran pezzo, con un testo che mischia futurismo, politica e satira, musicalmente ricorda un po' vecchi pezzi come All I wanna Do.
Out of Our heads è invece un pezzo ritmato, un po' pop, e francamente non mi pare un granché riuscito.
Il disco prosegue con la title track Detours, un'altra ballata dolce che ricorda la Sheryl di The globe sessions.
Now that you're gone e Drunk with the thoughts of you sono altre canzoni gradevoli, la prima più ritmata, la seconda ancora con uno stile acustico.
Prima della fine ci sono altri 5 brani e Sheryl riesce ancora a piazzare almeno un altro paio di pezzi di assoluto rilievo, forse i due pezzi più rappresentativi del disco.
Il primo, Diamond Ring, brano in cui la cantante americana dà veramente fondo alla sua abilità di cantante, e nel quale si riflette la fine del suo rapporto con Lance Armstrong.
Il secondo è la dolcissima e commovente Lullaby for Wyatt, dedicata al bambino adottato, una canzone di speranza e rinascita.
In conclusione un disco veramente di grande livello, magari con un paio di brani un poco inferiori, ma comunque un disco che vede tornare ai massimi livelli una delle cantanti più rappresentative dell'ultima decade e che si candida fin da ora tra i migliori dischi dell'anno.

venerdì 22 febbraio 2008

Videologia 13 : Little Baby nothing - Manic street preachers



I Manic Street preachers sono uno dei gruppi che più amo.
I motivi? Tutti rinchiusi, o almeno la maggior parte in questo video: Una canzone sullo sfruttamento del corpo femminile, sugli stereotipi maschili, cantata insieme (ma nel video, purtroppo non è presente) a Traci Lords che, per chi non lo sapesse, è(era) una specie di Moana Pozzi, già pornostar in età giovanissima, addirittura minorenne, trascorsi di droga e scandali prima di provare una non troppo fortunata carriera di attrice "seria" , in aggiunta, poi, un paio di dischi incisi.
Il video è un collage molto surreale e situazionista con dentro una banda rock al femminile,bamboline, bambolone, banane come simboli fallici, falci e martelli, spruzzate di vernice rosso sangue...insomma la tipica ricetta dei manic, ovvero mischiare il pop e la pop art a temi seri senza prenderli troppo sul serio, o meglio senza essere seriosi.
La canzone è un piccolo gioiellino, ancor più di quel che può sembrare se si considera che è l'estratto di un disco (doppio) dove la maggior parte delle canzoni suonava come un mix tra i Sex Pistols ed i Guns and Roses.

PS
Le precedenti puntate di questa rubrica si possono trovare qui