lunedì 28 ottobre 2013

In memoria di Lou Reed

Come credo saprete tutti, ieri è morto Lou Reed.
Si sono sprecate pagine di giornali con sopra il solito banale titolo "Lou Reed il poeta del rock".
Banalizzazioni, ovvietà...
Penso che Lou Reed sia uno che il rock lo abbia vissuto, sulla sua pelle, sul suo viso. Le sue rughe erano una cartina geografica, erano una specie di viaggio nelle emozioni, nelle delusioni, nelle speranze, nelle passioni e pure nella mancanza di passione. Lou Reed non era un raffinato intellettuale come lo vogliono far passare, Lou era quello che diceva" un accordo è buono, due sono meglio, tre è Jazz". Lou aveva un cuore Rock'n Roll.
E il resto è noia....

domenica 27 ottobre 2013

recensioni: Katy Perry- Prism


Terzo lavoro  (ma in realtà quarto disco se consideriamo il primo lavoro sotto il suo vero nome di Katy Hudson) della cantautrice californiana, Prism arriva 3 anni dopo al precedente Teenage Dream, un disco di enorme successo. Katy ha affrontato il difficile compito di fare un disco che fosse all’altezza del precedente, ma allo stesso tempo che non tradisse la sua voglia di fare musica e che esprima qualcosa di profondo senza cadere nella trappola della ricerca dell'hit ad ogni costo , con molta serietà ed attenzione. Il risultato è un disco che non è dark come preannunciato inizialmente, e neppure country acustico, ma che pur rimanendo nell’ambito del pop, si distacca dalla gran parte della musica che attualmente va sotto questa etichetta oltre che dai suoi predecessori.
Tutto il disco è pervaso dalla voglia di esprimere i propri pensieri ed aspirazioni, e l’idea principale è quella di fare entrare i sentimenti negativi per trasformarli in qualcosa di positivo come in un prisma, un caleidoscopio musicale di emozioni e stili diversi. 
Analizzerò in breve le canzoni
1)Roar: canzone straconosciuta: un bel pezzo pop-rock di rivendicazione della propria autostima.
2)Legendary Lovers: un pezzo sognante che si accende in un ritornello pop-rock sostenuto che si unisce a percussioni che odorano di ritmo latino
3)Birthday: Un pezzo di Rithm & Blues come non se ne sentiva da parecchi anni, molto gradevole
4)Walking on Air: pezzo dance, carino, un poco assomigliante a Waiting for tonight di Jennifer Lopez ma non particolarmente interessante
5)Unconditionally: un pezzo di grandissima presa emotiva che racconta l’amore, inteso nella sua accezione più varia e vera come accettazione totale dell’altra persona, un pezzo che richiama i primissimi pezzi di Katy, dove la cantante californiana si strappa letteralmente l’anima dal petto e la offre all’ascoltatore. Semplicemente magnifico, il miglior pezzo dell'album e forse il suo in assoluto
6)Dark Horse: UN pezzo dove si mischiano tipiche cadenze dell’Hip/hop con soluzioni musicali di tipo più sognante, creando un contrasto molto interessante
7)This is How we do: l’unico pezzo che onestamente non mi piace, alquanto inutile
8)International Smile: Pezzo ritmato e veloce basato su un basso pervasivo dedicato a Mia Moretti. Sfizioso
9)Ghost: atmosfere più soul che poi si accendono in un ritornello molto orecchiabile per questo brano che parla di amori svaniti come fantasmi.
10)Love Me: brano dalle atmosfere ancora delicate, in cui le percussioni sono usate in modo da accompagnare la voce evocativa di Katy in un viaggio sentimentale
11)This Moment: brano caratterizzato da una forte batteria elettronica e da tastiere, che ricorda un po’ gli Eurithmics, un pezzo che migliora con gli ascolti, come molti altri
12) Double Rainbow Pezzo coscritto con Sia Furler, ancora caratterizzato da atmosfere soffuse, ancora più introspettivo dei precedenti, altro pezzo chemigliora con gli ascolti
13) By The Grace of God: l’altro vertice del disco insieme alla già citata Unconditionally, un pianoforte e la voce di Katy per raccontare la risalita di Katy dall’abisso della depressione nella quale era precipatata dopo  la fine della sua relazione matrimoniale. Bella fino alle lacrime e Katy dà un’interpetazione magistrale
14) Spiritual: pezzo coscritto con il neofidanzato John Mayer. Molto diversa dal duetto che si trova sul disco di John, e sinceramente un po’ deludente, anche se si fa ascoltare.
15) It Take sTwo, canzone scritta insieme ad Emily Sandè è forse quella che ricorda di più l’epoca di One of The Boys o le canzoni del suo primo periodo
16) Choice your Battles. Altra canzone scritta con Gregg Wells, ed altra canzone di impatto emotivo, basato su un tessuto percussiovo che ipnotizza l'ascoltatore 8
Alla fine un lavoro dove Katy dimostra di essere maturata come donna ed artista, anche se non privo di difetti e contraddizioni, ma comunque la riconferma come non una semplice popstar, ma come un’artista sempre più conscia del proprio valore.
Voto 8,5

giovedì 24 ottobre 2013

Ketevan: recensione del disco di Katie Melua


Katie Melua : Ketevan
Sesto disco in studio per la cantante e compositrice di origine Georgiana.
I disco precedente, Secret Symphonies, mi aveva entusiasmato, ed è con grande interesse che ho ascoltato questo suo ultimo lavoro. Dalle anticipazioni che erano state fatte trapelare sembrava un’altra ottima, prova, e a conti fatti non ne sono deluso- Il disco segue, grossomodo, l’impostazione del precedente disco, con qualche variazione. Katie aveva sottolineato un suo maggior approccio rock, ma a conti fatti credo si tratti di una esagerazione. C’è qualche pezzo un po’ più ritmato, direi blues, ma certo non rock. Secret Symphonies mi era piaciuto perché era riuscito nell’intento di fare un disco musicalmente complesso ma molto orecchiabile. Diciamo che in questo disco la cosa riesce meno bene. Alcuni pezzi risultano un tantino pesanti all’ascolto, e questo è diciamo il difetto maggiore, visto che per il resto il disco risulta molto accurato, gradevole, e Katie dimostra ancora di più le sue eccellenti doti vocali. Tra i pezzi si segnalano Love is a Silent Thief, con un giro di basso blues, Shiver and Shame, il pezzo più rock-blues del disco, e le ballate acustiche The Love i’m Frightened  e Where does the Ocean Go?
Un disco che ben rappresenta la musica di Katie, che ne esalta la bravura vocale, e che si situa degnamente nella sua discografia. 8,5

lunedì 14 ottobre 2013

Recensioni: Sheryl Crow : Feels Like Home

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Ottavo disco in studio della bella Sheryl. e ancora una volta la cantautrice del Missouri non delude.
Il disco ha un certo sapore country, ma è anche sorretto da una robusta vena rock che lo porta ad assomigliare ai primi lavori, e questo è certamente un bene. Sheryl Crow è invecchiata, come tutti,ma è invecchiata bene, sia dal punto di vista della musica che dei testi. Se la musica varia da ballate lievemente country (Give it to me, Waterproof Mascara) a pezzi più rock (Shotgun, Call me when I’m Lonely) o a canzoni come Easy che richiamano lo stile rock/country dei primi dischi, i testi affrontanto temi personali ma con un occhio, spesso ironico e disincantato, sul reale. Così in Crazy Ain’t original Sheryl prende atto che ogni forma di trasgressione è stata fagocitata in un conformismo che la rende banale e patetica “Entrare ed uscire dalla riabilitazione non è la vergogna che era un tempo…e tutte quelle nonne con le loro plastiche cosmetiche che fanno il loro meglio per far sembrare che stiano ancora al liceo…tutte le cose che puoi pensare sono già state fatte prima, la pazzia non è più originale”. Oppure in Nobody’s business, in cui rivendica il diritto alla privacy in tempi di gossip e social network, o ancora in Best of times, dove sbeffeggia la globalizzazione ed il cosmopolitismo forzato e limitato alle sole merci.
Ci sono anche dei piccoli ritratti di persone, come in Home coming Queen dedicata ad una ex reginetta di bellezza e al passare ineluttabile del tempo. Mentre Home Sick e Stay at home mother sono due dolci e toccanti ballate che chiudono degnamente un ottimo disco
Voto 8,5

domenica 13 ottobre 2013

Pretty Reckless - Since You're Gone Live

Ed ecco i Pretty Reckless il gruppo capitanato dalla bellissima Taylor Mommsen live con Since You're Gone eseguita durante un recentissimo concerto a Los Angeles. tra non molto dovrebeb uscire il loro nuovo album


giovedì 10 ottobre 2013

Kings of Leon - Supersoaker

Ultimo singolo dei KOL, tratto dal nuovo cd Mechanical Bull, ritorno dopo la crisi ed il travaglio degli ultimi anni.


sabato 5 ottobre 2013

Diane Birch - All The Love You Got


Diane Birch, nata il 24 Gennaio 1983 nel Michigan, è una delle voci più interessanti dell'attuale panorama musicale internazionale. Scoperta da Prince nel 2006, Diane ha sempre dimostrato un grabde amore per la musica soul ma sopratutto per la musica della West Coast e songwriter come Carole King, Cat Stevens, Kackson Browne. Segnalatasi all'attenzione di critica e pubblico nel 2009 con The Bible Belt, torna oggi, dopo quattro anni di quasi silenzio, rotto solo dalla pubblicazione dell'EP The Velveteen Age con un nuovo lavoro, anticipato da un paio di canzoni a cui si aggiunge questa All The Love You Got, che sembra promettere molto bene per il nuovo disco in uscita a breve