sabato 23 febbraio 2019

Recensioni: Avril Lavigne Head Above Water


Dopo un lungo periodo di assenza discografica sulle cui ragioni non mi dilungo poiché sono abbondantemente conosciute, Avril ha pubblicato il suo sesto lavoro, forse il lavoro più ambizioso della sua carriera, un lavoro profondamente diverso da quanto la cantautrice canadese aveva proposto fino ad ora, ed in cui il processo di maturazione iniziato da Goodbye lullaby, e parzialmente interrotto dall’incerto Self titled (che era un mix di vecchio e nuovo senza una precisa direzione) raggiunge il suo apice.
Analizziamo il cd quindi track by track

HEAD ABOVE WATER
Il Cd inizia con la title track. Un pezzo già uscito come singolo e caratterizzato da una musica solenne Al piano si uniscono gli altri strumenti dalla chitarra alla batteria ai violini.
Il testo racconta il dramma della malattia che la cantautrice di Toronto ha dovuto affrontare e la sua lotta per uscirne,
“La Mia vita  è la cosa per cui sto lottando” proclama drammaticamente Avril in riferimento alla malattia che l’ha colpitail testo diventa una invocazione nel ritornello, quanto mai struggente,
- Dio tieni la mia testa fuori dall’acqua, perdo il mio fiato quando sono sotto
vieni a salvarmi
Aspetterò sono troppo giovane per addormentarmi.-
Non lasciare che affoghi”

la parte finale diventa più rock, ma tutto il pezzo ha una forza difficilmente risContrabile nella musica attuale. 
BIRDIE
la canzone inizia con delle note di piano, appena accennate. Anche questo è un pezzo drammatico in cui Avril si paragona ad un uccellino rinchiuso in una gabbia, metafora di una relazione chiusa e frustrante, ma forse riferita anche ai suoi problemi di salute
La voce di Avril raggiunge momenti altissime di coinvolgimento, e l’accompagnamento musicale, caratterizzato da una forte batteria, aggiunge ulteriore forza. Un brano molto bello anche questo che cresce con gli ascolti 
I FELL IN LOVE WITH THE DEVIL
Dopo un inizio così forte si potrebbe pensare a qualcosa di più leggero, ed invece no, perché la terza traccia è uno dei pezzi più complessi musicalmente che sia stata partorito dalla mente di Avril. il brano viene introdotto da un solenne strumentale di violini prima dell’inizio del brano vero e proprio . Ancora un volta la voce di Avril la fa da padrona, su un accompagnamento musicale, tanto (apparentemente) scarno quanto efficace
Mi sono innamorata del diavolo e ora son  nei guai, mi sono innamorata del diavolo sono sotto il suo incantesimo” ovviamente non si riferisce al diavolo ma anche in questo caso ad una relazione sentimentale non felice
Il pezzo procede sempre più drammatico, anche qui un pezzo che fa sentire i brividi lungo la schiena, un arrangiamento incredibile, che crea atmosfera al tempo cupe e sognanti 
TELL ME IT’S OVER
 Finalmente un attimo di tregua sul piano emotivo, ma anche con questo brano Avril ci sorprende con un pezzo soul anni 50 che sembra uscito dalla discografia di Ella Fitzgerald. un brano estratto com secondo singolo e passato ingiustamente inosservato, poiché se certo non c’è l’innovazione dei brani precedenti, non si può no riconoscere la grande gradevolezza del brano in questione. Ed anche Qui voce e arrangiamento sono a livelli altissimi 
DUMB BLONDE
Questo è l’unico brano che si può definire, più o meno, un brano alla Avril Lavigne.
In realtà anche qui ci sono molte novità rispetto a brani come Girlfriend o la “famigerata” Hello Kitty, Il brano inizia con una rappata su una specie di marcetta militare, la strofa ricorda un po’ Walk like an egiptian delle Bangles, per poi diventare vagamente rock, e poi riesplodere in un potente ritornello a metà fra il rap ed il rock. Il testo prende in giro gli stereotipi maschilisti sulle bionde sceme di cui Avril è stata vittima e si riferisce in particolare a qualche fidanzato o forse discografico che l’ha sottovalutata. Qualcuno ha detto che la canzone usa gli stereotipi che contesta, ma è proprio questa la sua forza! mai sentito parlare di “effetto spiazzamento” Ironia etc etc? Il pezzo è divertente ma certo non è a livello del resto dell’album diciamo che è una allegra scampagnata dopo una settimana di dura lotta. Ci sta bene insomma 
IT WAS IN ME
  Questa canzone è indubbiamente uno dei vertici espressivi dell’album, un pezzo che si ricollega alla famosa I’m With you del primo album Let go, e ne è quasi un completamento. Se all’epoca Avril era una giovanissima ragazza che cercava  qualcuno che la sostenesse e  non la facesse sentire sola e sperduta ora Avril è una donna adulta che ha trovato dentro di sé la forza per resistere
“Ora lascia che mi senta ubriaca anche se sono sobria. lascia che mi senta giovane anche se sono più vecchia, lascia che mi senta orgogliosa anche se è finita, Alla fine ho capito che per tutto questo tempo era dentro di me, del tutto dentro di me” Anche la musica ricorda vagamente i tempi del primo album, ma con arrangiamenti ancora una volta maestosi. E ancora una volta la voce di Avril è semplicemente meravigliosa
SOUVENIR
Anche questo è un pezzo che ricorda un poco la Avril degli esordi, ma forse ha più somiglianze con un’altra eccellenza musicale canadese, ovvero Alanis Morrissette, da sempre riferimento per Avril. Potrebbe anche ricordare alcuni pezzi del precedente Self TItled, ma è molto più convincente di questi
 CRUSH
E di nuovo con questo pezzo abbiamo una Avril  in versione Soul con risultati addirittura superiori alla pur ottima Tell me it’s over. pezzo perfetto nulla da aggiungere
GODDESS
La chitarra  acustica è la protagonista di questa canzone, dai toni lievi, dove, dopo tanti acuti, Avril torna su tonalità più basse, per poi risvegliarsi nel ritornello. Un brano carino e rilassante dopo tante emozioni ci sta.
BIGGER WOW
Anche questa è una canzone rilassante, probabilmente il brano più pop del disco, orecchiabile, facile ma di certo non semplicistica, poiché voce e arrangiamento sono ancora  a livelli di eccellenza, il testo è dedicato ad una relazione questa volta felice.
LOVE ME INSANE
Questo brano è di nuovo ispirato ad atmosfere tra il soul ed il jazz, caratterizzato da un contrabbasso (cosa insolita per l’attuale mondo pop ) a cui si aggiunge l’orchestrazione. Il groove della canzone cresce man mano creando ancora una volta delle atmosfere magiche. Ancora una volta Avril fa centro anche con questo pezzo.
WARRIOR
Qui, dopo qualche brano più rilassato, le atmosfere tornano a farsi drammatiche.
Warrior è, difatti, un’altra canzone di forza, di sentimento, dove la voglia di riscatto dalle sofferenze della malattia, ma in generale dalle difficoltà della vita costruiscono un pezzo epico, dalla grande forza emotiva.
“ come un vichingo combatterò attraverso il giorno e la notte- marcerò nell’oscurità fino a che arriverà la luce del giorno”
“perché sono una guerriera, combatto per la mia vita, come un soldato per tutta la notte, e non cederò, sopravviverò”.

Una ballata possente, ben sostenuta dalla batteria, che conclude in modo degno un grande disco, che ci fa ritrovare una delle voci più importanti del pop degli ultimi venti anni. E anche se la parola è inflazionata, si può in questo caso usarla senza troppi problemi per definire questo album.
Capolavoro.
10/10