lunedì 26 dicembre 2016

Best songs 2016: le migliori 20 canzoni del 2016- seconda parte

Seconda parte: arriviamo alle magnifiche 10:

Numero 10: Sarah Packiam- Lonely Lady
Sarah è tanto sconosciuta quanto brava: questa è più o meno l'unica canzone che ha fatto uscire quest'anno ed è, più o meno, un capolavoro

Numero 9 Sarah Jarosz- Lost Dog
Sarah è la migliore cantautrice folk attuale. e questo Lost Dog, tanto minimalista quanto magnifico, ne è una prova lampante

Numero 8: Katie Melua -If you are so beautiful
Canzone natalizia presa dalla tradizione dell'Est europa, da ascoltare ad occhi chiusi e lasciarsi trasportare in paesaggi da incanto


Numero 7: Katy Perry -Rise
Con questo brano, intenso e solenne, Katy Perry dimostra di essere ben di più della ennesima "reginetta del Pop". La storia mi darà ragione


Numero 6 Alicia Keys- Halleluja 
Alicia Keys ha fatto un disco bellissimo, molti pezzi sono rimarchevoli, quello che mi pare migliore è questo, ed evitiamo pure stucchevoli paragoni 
 

Numero 5 Pretty Reckless- Already Dead
Altro pezzo dei Pretty Recless, non è colpa mia se è un gran disco, e questo pezzo trasuda blues da tutti i pori

Numero 4: Green Day : Troubled times
Perfetto esempio di Punk-pop dai Green Day, orecchiabile, aggressivo, veloce, irresistibile.

Numero 3: Sum41-
Un brano complesso che dimostra la ormai assoluta completezza artistica dei Sum41, con le sue alternanze musicali e cambi di ritmo devastanti
Numero 2 Rihanna- Love on the Brain
Questo pezzo è una meraviglia soul, un brano da altri tempi.
 Punto e a capo.

Numero 1: David Bowie- Lazarus
Confesso che l'ultimo disco di Bowie non riesce ad entusiasmarmi.
Però questo Lazarus è una gemma, oscura e crepuscolare, e mi pareva giusto metterla al primo posto, come omaggio ad un grande che ci mancherà


domenica 25 dicembre 2016

Best 2016 songs- le migliori del 2016- Prima parte

Fine anno ed impazzano le classifiche più o meno sensate sul migliore disco, la migliore canzone, il miglior panettone ed il miglior tacchino al forno. It's only rock'nroll non può mancare all'appello e quindi vado di soggettivissima classifica: se non vi piace siete dei sarchiaponi!

Numero 20  Rag'n'Bone; Human
Non mi piace tantissimo, però è sicuramente la sorpresa dell'anno: Un bianco che canta come un nero! Non ditelo a Donald Trump, potrebbe non gradire !


Numero 19: Carlos Vives Ft Shakira: La Bicicleta

UN video ed una canzone estiva, leggera ed irresistibile: vamos a Bailar!!


Numero 18:  Rolling Stones: Ride on 'em down
I Rolling dimostrano che, nonosta gli "anta" siano  stati raggiunti e superati da un pezzo sanno ancora fare blues come pochi altri!


 

Numero17 :The Last Shadow Puppets-Is this what you wanted
Un singolo inaspettato da una band inaspettata: pop, di classe e retrò quel tanto che basta.






Numero16 ; The Pretty Reckless- Living in the storm
The Pretty Reckless sono maturati, lo dimostrano con questo pezzo di grande spessore e rock



Numero 15: Iggy Pop- Paraguay
Il vecchio Iggy ogni tanto qualche zampata la mette a segno ancora, come in questo Paraguay che ricorda le cose migliori (ovvero quasi tutte) di Brick by Brick ed American Cesar

Numero 14: Green Day -Bang Bang
Un pezzo che spacca di bestia : punto e basta.   

Numero 13: Tonight Alive- How does it feel?
Forse l'ultimo loro lavoro non è riuscito del tutto, ma questo pezzo è una vera bomba pronta ad esplodere !


Numero 12 : Diane Birch  - Kngs of Queen
Cantautrice molto brava e sottovalutata lavora lontanta dai riflettori, poi tira fuori perle come questa.
 

Numero 11- Sum41 - Breaking the chain
Ho già detto che il loro ultimo disco è ottimo? bene allora lo ridico, il loro ultimo disco è fottutamente ottimo !
 

martedì 20 dicembre 2016

Katie Melua: In Winter -recensione

Settimo disco in Studio per la dolce Katie Melua, cantante di origini giorgiane trapiantata (con successo) in Gran Bretagna, prima a Belfast, dove suo padre, apprezzato chirurgo, si trasferì per esercitare la sua professione, poi a Londra, dove capì che il suo futuro non sarebbe stata di Dottoressa, ma di cantante e musicista.
Tutto sommato meglio così, anche se penso che mi sarei fatto curare volentieri da Katie...
Ma torniamo a questo disco, dove Katie  riscopre le sue origini, non solo georgiane, ma direi est-europee.
Il disco si intitola Winter, ovvero inverno, e di fatto è un disco, se non proprio natalizio, diciamo invernale, adattissimo alle lunghe serate fredde e nebbiose, magari anche nevose.
Nel disco sono presenti diversi brani presi dalle tradizione folk orientale: l'iniziale Schhedryk (The Little swallow), dalla tradizione Ucraina, Leganelul lei lisus (The cradle) dalla tradizione della Romania, Tu ase Turpa Ikavi (you're so beautiful) dalla tradizione della Georgia e il vero e proprio canto di Natale Nunc Dimittis un canto della Chiesa Ortodossa Russa. A dare man forte a Katie è il Gori's Women Choir, gruppo corale di Gori.
IL resto del disco mantiene le caratteristiche di suadente dolcezza e serena malinconia che ben si adattano ai tempi invernali e natalizi. tra le altre  canzoni spiccano River, cover di Joni Mitchell, la evocativa Plane song e Perfect world, dovute invece queste alla penna di Katie,fino alla chiusura con Holy Night, che chiude perfettamente questo viaggio fra le tradizioni natalizie approdando finalmente in terra inglese (anche se l'originale è francese)
Un disco che forse qualcuno troverà noioso, io invece trovo assolutamente affascinante, adattissimo alle lunghe serate invernali, da sentire mentre si mangia, o ci si rilassa sul divano, magari vicino ad un caminetto accarezzando il gatto e guardando fuori dalla finestra la neve cadere...



giovedì 15 dicembre 2016

pretty reckless- recensione di who you selling for

Terzo disco per i pretty reckless guidati dalla bella Taylor Mommsen, questo WYSF si presenta come un disco in cui la band è chiamata ad un salto di qualità, dopo il buon esordio di Light me Up e l'eccellente seguito di Going to hell.
Il disco si apre con un breve interludio intitolato the walls are closing in che che poi esplode nel suceessivo Hangman, dalle atmosfere dark, un ottimo inizio a cui fa seguito Oh My God, un pezzo abbastanza sulla linea dei precedenti dischi, . Il  successivo Take me down lascia un giudizio ambivalente: da un lato la canzone è gradevole ed orecchiabile, dall'altro rende omaggio fin troppo esplicito a Simpathy with the Devil. .
Anche il successivo  Prisoner ricorda forse un po' troppo gli Ac/Dc e, a differenza del precedente ,non procura particolare piacere, risultando alquanto pesante e monotono, Con Wild city però il disco si risolleva. BAck to the river, è una  ballata dai toni nono troppo velatamente country.  E così si arriva alla eccellente Who you selling for ma non è finita qui perché ,si prosegue con un trittico altrettanto bello ed emozionante: Bedroom Window, Living in the storm e Already Dead sono tre pezzi diversi ma ugualmente favolosi, con atmosfere che spaziano dal folk, di Bedroom window, al rock duro e roccioso di Living in the storm, secondo me il brano più bello dell'album, assolutamente travolgente, all'imprevedibile  blues di Already dead,
Dopo The Devil's Back che è pure di ottimo livello, il finale è affidato  a Mad Love, un pezzo di rock funky che non convince appieno.
In definitiva I Pretty reckless confermano le loro doti positive, una cantante dalla voce adatta al genere e convincente, un gruppo di buoni musicisti e buone intuizioni, la capacità di affrontare vari generi senza discostarsi troppo dalle proprie caratteristiche,  però alle volte risultano poco originali e monotoni. Nell'insieme però il disco, pur non perfetto, risulta ampiamente soddisfacente, molte canzoni ed alcuni momenti in particolare sono notevoli, insomma alla fine i difetti sono "questione di lana caprina" ed i pregi sono di gran lunga superiore.
Forse non è ancora il capolavoro atteso, ma ci si avvicina parecchio