domenica 26 marzo 2017

Speak to Me - il ritorno di Amy Lee

Speak to Me è il nuovo singolo e video di Amy Lee, conosciuta soprattutto come cantante e frontwoman del gruppo Gothic Rock degli Evanescence, di cui compone anche larga parte delle canzoni. Il pezzo riprende le atmosfere più melodiche del gruppo statunitnese. Melodie dolci e struggenti che vengono esaltate dal canto lirico ed ispirato di Amy Lee, che canta come un usignolo del paradiso.

sabato 4 marzo 2017

Katy Perry e la critica sociale di Chained to the Rythm

Spesso il mondo del Pop (intendendo qui il pop più leggero) viene criticato, anche con una certa ragione, per la superficialità di certi atteggiamenti, per l'esibizionismo fine a se stesso e per il narcisismo. Ma, aldilà che anche il mondo del rock ha sempre avuto i medesimi difetti, va detto che non di tutta l'erba va fatto un solo fascio, per ogni MIley e Lady Gaga esistono decine di cantanti che danno un senso alla loro arte. Una di queste è Katy Perry, personaggio che ho sempre seguito con interesse, perché si è sempre intravisto sotto acconciature, lustrini e tacchi alti, un vero talento e la voglia di comunicare qualcosa. Negli ultimi mesi la dolce ma anche, all'occorrenza, decisa, Katy è venuta allo scoperto, con un singolo come Rise, ma soprattutto con un forte impegno politico a favore dei democratici di Hillary Clinton, che l'ha portata a twittare Donald Trump rimproverandolo per i suoi atteggiamenti sessisti e razzisti(senza ottenere granché, va detto).
Ora la californiana ha fatto uscire un nuovo singolo accompagnato dal relativo video. Il singolo si chiama Chained to the Rythm, ovvero incatenati al ritmo, e , a prima vista ed ascolto, potrebbe far pensare ad un esempio di innocua pop-dance. In realtà la musica non è affatto banale o scontata, un misto di ritmi dance e rithm and blues con echi soul e reggae. Ma il testo nasconde una critica alla società del divertimento e dello spettacolo, ancora più esplicitato da un video(geniale, oserei dire) che, a prima vista, può sembrare una celebrazione del "divertimose" ma che, attraverso svariate citazioni cinematografiche, (the stepford Wives,  ma anche Videodrome) punta il dito, ironicamente ma anche con decisione, verso una società in cui siamo tutti "incatenati al ritmo" magari quello lavoro/divertimento, e come cavie facciamo girare la ruota al ritmo che ci impongono, pensando di vivere felici dentro quello che, pensiamo essere un paradiso, ma è il paradiso dell'Oblio (oblivia è il nome del luna park) in realtà è un incubo, ed anche il messaggio rivoluzionario lanciato da Skip Marley (figlio di Bob Marley, presenza di certo non casuale) non modifica la nostra realtà di wasted zombie (Zombie ubriachi). Aprire gli occhi come fa la protagonista è un inizio, ma basterà?