venerdì 5 settembre 2025

The Struts- Pretty vicious

 Quarto disco per la band britannica e nuovo centro. Questo disco, uscito nel 2023, riporta il gruppo ai vecchi splendori, dopo le incertezze di "Strange Days". Il disco si apre con "Too good at raising Hell", un pezzo nel classico stile degli Struts, a metà fra glam rock e rock alla Rolling Stones. Il secondo pezzo è pretty vicious, che inizia con suadenti arpeggi di chitarra prima di costruire atmosfere morbide e sensuali, direi il pezzo forte dell'album e singolo estratto (e giustamente). I Won't Run inizia con delle note di chitarra sferzanti ma il pezzo rallenta prima di esplodere in un ritornello potentissimo. Hands on Me inizia in modo molto melodico, con note che suggeriscono una certa nostalgia dei tempi andati, per poi vivacizzarsi man mano, altro pezzo estremamente valido. Bellissimo anche l'attacco alla Rolling Stones di Do What you want. Rockstar e Remember the Name scorrono via lisce come l'olio, altri esempi dello stile irrefrenabilmente vivace del gruppo. Dopo tanti riff e schitarrate viene il momento della ballad,  e questa arriva puntuale con Bad Decision, un pezzo molto intenso sia nel testo che nella musica, una potente ballad piena di nostalgia e malinconia, ma non di rassegnazione. Bellissima. la successiva Better Love è un pezzo ritmato che odora di R&B (quello vero) ma il meglio deve ancora venire con gli ultimi due brani. Gimme Some Blood inizia quasi timida per poi esplodere in un'altra potente Ballad, contrassegnata da interventi al pianoforte che anche qui ricordano una famosa band.
La ciliegia sulla torta arriva con l'ultimo brano, Somebody, someday,una cover di Ian Hunter, non a caso il cantante e leader dei Mott The Hopple, gruppo che ha influenzato molte band successive, in particolare The Clash, loro grandi fan.
Si tratta di una struggente ballata di pianoforte, un vero capolavoro, reso genialmente dalla voce di Luke Spiller e dall'accompagnamento del resto della Band.
Tirando le somme, si tratta molto probabilmente del miglior disco del gruppo, uno dei pochi rimasti a difendere la barricata del vero Rock'nRoll. Che Dio li salvi.

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