venerdì 30 ottobre 2020

Avril Lavigne - My Happy Ending (virtual concert, October 24, 2020)

Avril Lavigne non si ferma, non l'ha fermata la malattia di Lyme , non la sta fermando nemmeno la maledetta pandemia chiamata covid 19: insieme ad un gruppo di artisti americani e canadesi ha organizzato un concerto virtuale, cioè senza pubblico, per raccogliere fondi per la cura della malattia di Lyme. Ha eseguito alcune canzoni, oltre ai classici anche 3 canzoni dall'ultimo, eccellente album "Head above Water, tra cui l'inedito Birdie. Ma mi piace andare sui classici ed ecco quindi la sempreverde "happy Ending" sperando vi sia una finale felice per tutti noi

sabato 24 ottobre 2020

Katie Melua - Heading Home (Official Audio)

 

Katie Melua ha  sempre realizzato ottimi dischi da quando è in attività, esattamente sette. Ed eccola quindi in questo disgraziato anno a realizzarne uno nuovo, che si chiama, manco a dirlo, Albun number eight, ovvero Album numero otto, resuscitando una tradizione che vedeva nei Led Zeppelin ed in Fabrizio de ANdrè i maggiori rappresentanti, ovvero la tradizione di chiamare l'album con un semplice numero al posto di un impegnativo titolo. Facezie a parte mi pare che il disco contenga canzoni tranquille e rilassate, l'ideale per questo periodo travagliato. Tornerò a parlare prossimamente più nel dettaglio, per il momento godiamoci questa canzone estratta dall'album (numero otto !)

mercoledì 21 ottobre 2020

The Struts, Phil Collen, Joe Elliott - I Hate How Much I Want You

 

Questo periodo post pandemia(o ante-pandemia non si capisce più niente!) è caratterizzato da moltissime novità. In realtà sono io che sono rimasto indietro per via della mia pigrizia e non ho aggiornato questo fantastico blog, troppo perso nelle pieghe degli infami ed inutili social per dedicare tempo alle cose che realmente mi interessano.

Tra le tante novità, di cui aggiornerò col tempo, ecco il gruppo inglese the Struts, che dopo il bel concerto di Milano da me recensito, torna alla mia attenzione con varie track, tratte dal loro prossimo lavoro in uscita che si chiama...come si chiama? beh in qualche modo si chiamerà! Questo brano mi pare che abbia tutte le carte in regola per sfondare, o almeno per "spaccare" Riffone di chitarra, batteria potente, assolo di chitarra e cori da pub. L'ideale con una bella rossa, intendo dire la birra, che avete capito!

martedì 20 ottobre 2020

Salvati dal passato: Drain the Blood dei The Distillers

 

Metà degli anni 2000: Il punk stava vivendo un momento imprevisto di glorificazione e persino successo commerciale. Dato per morto dalla gran parte dei suoi protagonisti degli anni 70 e ridotto ad una specie di parodia underground, fatta di rumore ed estremismo musicale e politico fine a se stesso, a metà degli anni 90 risorge grazie fondamentalmente ai Green Day che gli restituiscono l'anima pop. Ed è subito una esplosione di gruppi dai No Doubt ai Sum41. Uno degli ultimi gruppi a salire sul treno, quando forse ormai era passato, sono la band dei Distillers. Capitanati dalla sexy Brody Dalle, che ha tutto, dal fisico, ai tatuaggi a (soprattutto ) la voce, per interpretare in modo convincente il ruolo che ricopre, il gruppo produce un ruvido ma alle volte anche melodico rock'n roll (il punk è rock'n roll allo stato puro, finiamola con le cazzate snobistiche !). Questo video è in qualche modo il loro manifesto ed ilustra perfettamente tutti i luoghi comuni del "genere": periferia di una (grande?) città, il ragazzi entrano nel sottosuolo (underground) attraverso il tombino, come se scappassero da qualcuno o qualcosa, in puro stile 1997 fuga da New York.  L'inquadratura degli occhi di Brody che lo richiude è iconica. Ed iconica è pure l'inquadratura delle chiappe sode della stessa la scena successiva. Da lì è solo puro rock'n roll senza orpelli nè giustificazioni intellettuali.