tag:blogger.com,1999:blog-744148508850232422024-03-19T06:05:09.124+01:00It's only rock'n'rollQui si parla di Rockenroll in modo leggero ma, spero, non superficiale. Rockabilly, bluesrock, punk, dark, hard, heavy(poco) funk, jazz, R&B, Ska, folk, grunge, di tutto un pop.
Qui non troverete scomuniche a questo o quell'altro, o settarismi degni di qualche setta religiosa od ideologica ma solo spunti per ascoltare, divertirsi o riflettere su ciò che è rockenroll anzi uockenuoll, come direbbe Paola Maugeri.
Buon divertimento!pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.comBlogger301125tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-41864026940635084752023-10-07T18:26:00.000+02:002023-10-07T18:26:01.666+02:00Shakira Fuerza REGIDA : video:El Jefe<p> Shakira Ha fatto molto parlare di lei in questi ultim imesi, non sempre per motivi strettamente musicali, La sua separazione dak fedifrago Piqué ha tenuto banco anche perchè la cantautrice colombiana ha replicato con una canzone definita Dissing, ovvero di attacco personale. Non p certo l aprima volta che questo capita, e chi segue Shakira sa che nelle sue canzoni ci sono state spesso invettive contro presunti fidanzati e i loro tradimenti: possiamo citare Si te vas, Objection, Don't bother, per dire le più famose. Adsso Shakira ci porponte un duetto con un gruppo messicano dal titolo El Jefe, ovvero il capo, una canzon e dal forte contenuto sociale, e anche dal linguaggio insolitamente colorito per Shakira "ho un capo di merda che non mi paga bene" recita il brano prima di chiamare l'interessato "gran figlio di Puta".</p><p>Anche in questa canzon non mancano un paio di frecciate a Pique e anche al suocero, e ci è un adedica ad una governante di casa Shakira brutalmente licenziata dall'ex campione del Barcellona per aver svelato a Shakira il tradimento. " Lili Melgar, questa canzone è per te che non ti hanno pagato la liquidazione" dice esplicetamente Shakira. Insomma una Shakira di lotta e di governo, il cui prossimo disco promette di essere una bomba di suoni, colori, e forse anche di invettive, Vedremo e per ora godiamoci questo simpatico ed orecchiabile brano</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/7oTlx5YC2P4" width="320" youtube-src-id="7oTlx5YC2P4"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-4285657598624108622023-09-29T23:25:00.002+02:002023-09-29T23:25:20.057+02:00Video: The Rolling Stones: Angry<p> I carissimi e vecchi(ssimi) Rolling, nonostante l'età e gli acciacchi, continuano a rockare e rollare imperterriti. Ed eccoli sfornare un singolo (e relativo video) che ridicolizza larga parte della musica attuale, compresa quella rock. Un riff di chitarra esplosivo e la solita, istrionica ed irresistibile voce di Mick Jagger, Il tutto accompagnato da un video dove si ripercorre velocemente la carriera dei 5 (ormai rimasti in tre, Mick, Keith e Ron) mentre si seguono le mosse di danza di una scatenata Sydney Sweeney, una giovane attrice che è un bel pezzo di melanzana, per dirla con gli ortaggi, a dimostrazione che, oltre che il senso musicale, neppure la vista è calata ai nostri.</p><p>Insomma superconsigliato, se nun ve piace siete dei sarchiaponi</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/_mEC54eTuGw" width="320" youtube-src-id="_mEC54eTuGw"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-13584381373984203272023-04-27T20:09:00.005+02:002023-04-28T15:22:15.989+02:00Concerti Live: Avril Lavigne Mediolanum Forum 24 aprile 2023<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/_yxaEVQa6dI" width="320" youtube-src-id="_yxaEVQa6dI"></iframe></div><br />Questa è la cronaca del concerto più lungo a cui abbia mai partecipato in vita mia- Non fatevi ingannare da quelli che dicono che è durato al massimo un'ora ed un quarto. Non è vero- é un concerto che è durato tre fottuti lunghissimi anni. Se poi parliamo di attesa allora dobbiamo risalire all'11 settembre del 2011, già, perché quello era stato l'ultima volta che avevo visto Avril dal vivo, ed in realtà era l'ultima volta che Avril aveva cantato (e suonato) sul suolo italico. Poi, per varie ragioni, non si era fatta più viva. Nel 2014 era stato annunciato un suo concerto, ma poi la malattia di Lyme che l'aveva colpita aveva portato all'annullamento di questo suo ipotetico concerto. Poi ci sono stati lunghi anni di silenzio, fino all'uscita del singolo Head Above Water e del relativo album. Poi finalmente l'annuncio del Tour Europeo: Avril tornava in Italia, e questa volta per davvero!. L'Evento era stato fissato in un primo momento al Fabrique di Milano per il 16 marzo del 2020. I biglietti però andarono esauriti dopo poche ore, le richieste erano infatti tantissime, Ecco quindi lo spostamento al più capiente, seppure sconosciuto "spazio Lorenzini". Anche qui sold out e nuova data. Tutto inutile però, perché nel febbraio 2020, scoppia la "Pandemia" dovuta ad un virus "di origine sconosciuta" (diciamo così che facciamo prima...) il famoso...insomma quello lì- Ecco che il concerto viene spostato di un anno al 12 marzo 2021. Niente da fare il virus continua la sua mortale corsa...ed ecco che viene spostato al 6 marzo 2022, insieme al suo fratellino di Padova, questa volta in una location più grande ancora, il Mediolanum Forum di Assago. Ci sono rimborsi, ticket che vegono comprati, persi e recuperati e panico vario, ma nemmeno questa volta è la volta buona, ed ecco così che il concerto slitta ancora all'aprile del 2023.<p></p><p>Era passato così tanto tempo che confesso che mi era quasi passata la voglia, ormai infatti quel concerto sembrava come l'Utopia di Osvaldo Soriano, che più cammini e più si allontana, anche se l'ottimo Love Sux e quelle date che aveva fatto fra Canada e USA la scorsa estate avevano fatto venire un poco di acquolina in bocca. </p><p>La data del concerto si avvicina e l'acquolina in bocca mi torna prepotente, ed ecco il gran giorno. E' ponte del 25 Aprile e ho tutto il tempo per prepararmi, ma ormai mi sono scordato di come si va ad un concerto, ok mi metto la maglietta, ma quale? Ah giusto ho la sua, periodo Under my skin, che mi ha regalato la mia amica Manuela, che ovviamente è stata della partita fin dall'inizio, e ha condiviso con me l'infinita attesa. e poi che faccio, mi porto i panini appresso, li compro là, non mangio stoicamente? alla fine opto per delle (schifose) barrette energetiche, forse più adatte ai miei giri ciclistici. Il super biglietto (un foglio enorme perchè ho preso alla fine il ticket elettronico) è nello zainetto insieme ai pochi alimentati. Passo a prendere Manuela e iniziamo il lungo tragitto metropolitano (inteso nel senso di uunderground come dicono gli anglosassoni). Guardiamo le persone sul vagone per intuire chi potrà essere fra i partecipanti. Comunque alla fine si arriva (alla fine si arriva sempre da qualche parte) e si entra, devo dire con una delle mie genialate, anche se ho seguito solo dei ragazzi che andavano nell'anello C (quello è il posto assegnato, almeno teoricamente) o chiesto pure informazioni, alla fine spunto a metà della fila e ci infiliamo con nonchalance. I fan di Avril sono buoni rispetto ad altri e ci fanno passare senza rompere, facciamo la solita trafila :biglietto, borsa e balle varie, una gentile signorina ci dà un biglietto con scritto Anello A.</p><p>Anello A? ma non era il C? Beh, a caval donato non si guarda in bocca e quindi andiamo in questo settore A anche se poi dobbiamo andare dall'altra parte del forum, ci posizioniamo sul lato destro del palco, in basso, circa a metà, insomma una posizione molto migliore del previsto. Meno migliore del previsto gli scalini altissimi che non mi ricordavo, e che lasceranno il ricordo sulle mie povere gambe il mattino dopo.</p><p>L'attesa viene resa più leggera dai gruppi di supporto, la giovanissima e pimpante Phem, una sorta di Olivia Rodrigo più ruspante, che devo dire non dispiace affatto, e poi The Girlfriends, un gruppo che mi pare un poco troppo rassomigliante ai Blink 182, ma che diciamo qualche buon brano lo propongono.</p><p>Ora è arrivato il turno di Avril, sono ormai le nove ed un quarto le luci sono spente; ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, urlano dall'eccitazione. Ed ecco che sulle note della cover di Bad Reputation compaiono sul gigantesco schermo posto in fondo al palco le immagini di Avril, una specie di riassunto dei suoi video più famosi, cosa che fa crescere ancora di più l'attesa. Ed ecco che il concerto inizia sul serio, <b>Bite me</b> come da aspettativa è il pezzo di apertura. Avril è finalmente lì, vestita con il gonnellino, le calze a rete, gli stivaletti, come molte sue fans, e appare subito molto carica, si muove per il palco non troppo velocemente ma in modo convinto, tira calcetti all'aria, appoggia un piede sull'amplificatore da vera rocker. Partono stelle filanti e palloncini colorati di arancio e nero (alla fine potrò colpirne uno che mi era arrivato addosso). Subito dopo è la volta di <b>What the Hell</b>, che viene prima cantata a cappella, e poi attacca la musica. La voce mi appare un po' stanca, un po' faticosa nei toni bassi, anche se "spacca " quando va sui toni alti, a lei da sempre più congeniali. C'é da dire che in alcuni pezzi all'inizio mi pare che il livello del microfono non sia ottimale, in particolare durante <i>When you are gone</i> quando proprio non si sente la sua voce. Non si tratta però, se non in parte, di problemi di voce (anche se un poco di stanchezza dopo 4 concerti praticamente di seguito ci può stare) ma proprio di microfono basso. Il concerto prosegue con <b>Here's to never growing up</b> e <b>Complicated</b>, che mi aspettavo più avanti, ma va bene. Poi Avril esce per un paio di minuti lasciando spazio alla Band, che sappiamo totalmente rinnovata, e che appare ben rodata e con buoni musicisti. Il gruppo suona una versione strumentale di <i>It was in me</i>, con qualche elemento di <i>Dare to love me</i>, e qui inizia la parte "romantica" del concerto, Ed ecco quindi <b>When You are Gone</b> (con i problemi di microfono di cui sopra) e soprattutto <b>Nobody's home</b>, che credo non facesse più Live proprio dal 2011 (l'aveva proposta già la sera prima a Padova). E poi ecco attaccare, dopo la già nota intro, <b>My Happy Ending</b>, e sembra di essere tornati in piena Under My Skin era. E poi è la volta di quella che io ritengo la migliore canzone, o meglio singolo, forse di sempre di Avril ovvero quella I<b>'m a Mess,</b> che non si è filato quasi nessuno, eccetto i fans, ma che è un vero gioiello di scrittura, grazie anche a Yungblud si intende. Durante questo pezzo Avril scende fra il pubblico,(vedi video in alto) e scompare alla vista di noi poveri emarginati che non siamo sotto al palco. E anche qui mi chiedo da quanto tempo non faceva una cosa del genere (chiedo a quelli che la sanno lunga e "Avril non si impegna, è scazzata e su e giù e e sotto e sopra, mi piacerebbe vedere loro, anzi no, non mi piacerebbe affatto...).</p><p>Con I' m a Mess finisce la parte romantica ed inizia quella "casinista-rockettara" e quindi arriva la cover di <b>All the Small things</b> dei Blink 182. Devo dire che quando avevo saputo di questa scelta avevo arricciato il naso. Infatti l'unica volta che Avril aveva interpretato questa canzone era stato in un programma francese, mi pare "taratatà" ed era stata di gran lunga la sua peggiore cover, scazzata come poche volte, non le aveva reso un buon servizio. Ma adesso è tutta un'altra cosa: infatti Avril fa entrare sul palco, uno a sinistra e l'altra a destra, il cantante dei Girlfriends e Phem, e sono loro ad iniziare a cantare il brano. Questa cosa mi è piaciuto molto e ho trovato Avril molto carina con loro. A differenza di altri, che tengono lontani i gruppi di supporto, e a volte li bullizzano pure, lei invece si mostra molto disponbile: non solo ha dato loro una grossa opportunità per farsi conoscere, ma ospitandoli sul palco durante il suo concerto gli dà una sorta di "investitura", Si vede anche che con Phem c'è un ottimo rapporto, le due si danno la mano e cantano insieme. Questo è anche il momento del Limoncello, infatti nell'atmosfera caotica che si ha sul palco, ad un certo punto del brano (cantato per lo più dal ragazzo) Avril dice qualcosa di cui non capisco niente tranne la fatidica parola "lemoncellow" ed ecco che le passano una bottiglia del liquore italico e lei lo fa bere praticamente a tutti i componenti della band, poi prende una sorta di lanciafiamme e insieme a Phem spara verso il pubblico, ma per fortuna è solo del fumo, mentre i musicisti corrono sul palco insomma caos totale !</p><p>Dopo questo gran casino ci si ricompone un po', Oddio, c'è una lunga intro con Hello Kitty, per fortuna solo suonata, ed in versione più rock e poi si riparte con Avril alla batteria per Love Sux, altro momento divertente assai e ancora <b>Girlfriend</b>, <b>Love it when you hate me</b>, e Skater boi, fatte alla grande tutte quante.</p><p>Ovviamente c'è la solita pausa di qualche minuto prima dei "bis", di cui fanno parte viceversa le canzoni più intense di Avril, e quindi ecco <b>Head Above Water</b>, con le bellissime immagini girate in Islanda che corrono sullo sfondo, e poi <b>Avalanche</b>, una vera perla dall'ultimo album, anch'essa molto di atmosfera, seppure più rockeggiante, ed infine la stupenda e inimitabile <b>I'm with You</b>, con le immagini del mitico video ed un'ottima esibizione. Ma ormai è finita, Avril ringrazia ancora per l'ennesima volta e sparisce (anche se pare che abbia firmato autografi per i fans che l'hanno aspettata). Il concerto non ha certo deluso, divertente, con quel tanto di spettacolo che ci vuole, con equlibrio fra le vecchie Hit e i nuovi brani e le varie anime della sua musica.<br /></p><p>Eppure durante il concerto mi è venuto un pensiero, non ricordo precisamente quando, ma mi sono detto "certo che Avril è veramente sottovalutata." Voglio dire, di concerti ne ho visti più di cento, abbondantemente, di dischi ne ho ascoltati a centinaia, forse a migliaia. Credo di capirne qualcosa, credo. Avril è attiva da venti anni, ha sfornato dischi sempre almeno decorosi, e spesso molto al di sopra della media della musica di quel momento, cambiando genere spesso senza mai "sputtanarsi" per così dire, e variando musica in continuazione. I suoi concerti non durano una eternità, ma sono belli e divertenti, eccellenti esibizioni che fanno divertire e commuovere al tempo gli spettatori. E' da 20 anni e passa che ha un suo seguito che non cresce ma neppure è sparito, sta facendo sold out in tutta europa. Eppure viene trattata come una roba un poco così, un tempo solo musica per ragazzini, ora che sono passati gli anni per over 35. Che poi mi pare una notevole minchiata, visto che vale per tutti questa regola .Ma insomma le vogliamo dare credito almeno un poco?</p><p>Ma lasciamo stare queste riflessioni per altre volte, noi che abbiamo vissuto questo concerto alla fin fine ce ne possiamo infischiare, di certo faremo fatica a dimenticare quell'ora e mezza di sogno.<br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-44146060434142431432023-04-01T23:30:00.004+02:002023-04-01T23:30:32.107+02:00Lone Justice: un gruppo da riscoprire<p> I Lone Justice furono una band che ebbe una breve per quanto gloriosa storia. Fondati nel 1982 dal chitarrista Ryan Hedgecock e dalla cantante e chitarrista Maria McKee incisero due dischi,l'omonimo <i>Lone Justice</i> nel 1985 seguito l'anno successivo da <i>Shelter,</i> per poi sciogliersi nel 1987 dopo svariati cambi di formazione. I dischi ebbero uno scarso successo sfiorando solo la top50 americana, pur avendo svariate ottime critiche. Il gruppo proponeva sostanzialmente un sagace country rock, con influenze rockabilly e punk, e sicuramente aveva il suo punto di forza nella voce e nella presenza scenica della cantante Maria McKee, che poi intraprenderà una carriera solista più soddisfacente, ma non certo di grande successo. </p><p>Una dimostrazione del talento e della capacità Live di Maria e Co. la si può vedere in questo raro Live di <i>Soap soup and salvation </i>(sapone, zuppa e salvezza) forse il loro pezzo migliore</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/t4jNkAI_zRY" width="320" youtube-src-id="t4jNkAI_zRY"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-35272625579504575572022-12-28T09:00:00.005+01:002022-12-28T09:00:57.711+01:00Paramore : The news<p> I paramore sono particolarmente attivi in questo periodo, ed eccoli a proporci il loro secondo video nel giro di poche settimante: Il pezzo si intitola "The News" un brano dal ritmo sincopato, decisamente più rock del precedente, anche se esce dai canoni del genere per approdare a lidi decisamente meno battuti e oserei dire "sperimentali". UN brano veramente interessante e che ribadisce come i Paramore siano ormai di gran lunga il gruppo più sperimentale sulla scena</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/YSFa_wOZPXg" width="320" youtube-src-id="YSFa_wOZPXg"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-81423778019126940342022-12-18T12:13:00.002+01:002022-12-18T12:13:22.577+01:00The Struts - falling with me<p> Il gruppo britannico dei The Stuts continuano a proporre il loro rock anni 70 dolcemente influenzato dal Glam rock del periodo. Ed ecco il nuovo singolo, Falling with me. La ricetta è la solita, rok'n roll e coretti glam, ma funzione maledettamente bene. In attesa di rivederli nel nostro paese godiamoci il video.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/mid0hyK4rCM" width="320" youtube-src-id="mid0hyK4rCM"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-58741948858515949502022-11-22T19:48:00.003+01:002022-11-22T19:48:25.842+01:00novità: Maggie Lindemann- Cages<p> Maggie Lindemann è una giovane cantautrice/musicista di 24 anni, autrice di una manciata di singoli, un Ep ed un Cd appena uscito dal titolo <i>Suckerpunch </i>uscito nel settembre di questo 2022. La texana ha fra le sue fonti di ispirazione Avril Lavigne, Paramore, Evenescence e No doubt, direi decisamente delle buone fonti, e, pur avendo iniziato nel campo Pop, si è velocemente trasferita nel a lei più congeniale cmapo del Pop-punk/Alternative, che sta avendo in questo 2022 una vera rinascita sotto la spinta di artisti come Yungblood, Machine Gun Kelly e la già citata Avril Lavigne, che hanno ridato vita ad un movimento he sembrava ormai sparito. IN questo singolo Cages, la piccola Maggie picchia duro il giusto, proponendo un mix di momenti punk duri con alcuni sprazzi più melodici, e appunto pop, una miscela molto gradevole e divertente. Certo si vede che è andata a lezione da Avril, fin dallo skater che appare nel video, oltre che i bracciali borchiati, Niente da dire si copia sempre dai migliori (o dalle migliori in questo caso)</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/9P2cn0htNB4" width="320" youtube-src-id="9P2cn0htNB4"></iframe></div><br /><br /><p></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-17204966373697285692022-10-05T18:52:00.004+02:002022-10-05T18:52:49.728+02:00Paramore ; This is why<p>I Paramore tornano dopo un lungo silenzio, e tornano alla grande. La band americana ha saputo passare, dagli esordi negli anni zero di questo secolo, dal punk emotivo dei primi dischi a forma sempre più sofisticate, toccando il pop rock e poi il funky. Hanno attraversato litigi e crisi, uscendone rafforzati. </p><p>Questa This is Why è un riuscito ed originale mix di ritmi funky e accelerazioni pop-punk, ritmato e melodico al tempo stesso, che cresce con gli ascolti. Curioso anche il video con un finale con una Hailey Williams conciata come il Joker<br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/xIYJ7VaSxYY" width="320" youtube-src-id="xIYJ7VaSxYY"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-12437405146177661432022-09-25T10:59:00.004+02:002022-09-25T10:59:19.752+02:00Speciale elezioni- Edoardo Bennato : i buoni e i cattivi<p> Edoardo Bennato si è sempre distinto, per l'ironia dei testi ed il disincanto rispetto a buona parte dei suoi colleghi delgi anni 70. IN "arrivano i buoni" Bennato ironizza sui "buoni" del suo tempo, che poi sono gli stessi dei nostri, una analisi distruttiva del "buonismo" con decenni di anticipo. Cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa, dittatura e guerra.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Wq-yYgiVESA" width="320" youtube-src-id="Wq-yYgiVESA"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-84449775185509148832022-09-22T18:43:00.004+02:002022-09-22T18:43:46.840+02:00Speciale elezioni- FrankieHi-NRg. Rap-lamento<p> Frankie Hi-Nrg (Francesco ad alta energia) in questo rap-lamento, anagramma di parlamento, fa un brano non solo divertentissimo e rimato (oltre che ritmato) alla perfezione, ma coglie perfettamente nel segno.</p><p>Addirittura profetico quando dice : <i><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">non prendetemi per pazzo ste compromissioni storiche
</span><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">
</span><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">ma qui nel nostro stato il campionato vien giocato
</span><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">
</span><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">solamente da due squadre con le maglie identiche"</span></i></p><p><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">Niente da dire, il profeta Ezechiele </span><i><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">g</span></i><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">li fa na pippa, al nostro Frankie</span></p><p><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto"> </span><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">
</span><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/r5M_E3gtt9w" width="320" youtube-src-id="r5M_E3gtt9w"></iframe></div><br /><p></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-58926866699245853122022-09-21T08:04:00.003+02:002022-09-21T08:04:24.717+02:00Speciale Elezioni: Giorgio Gaber- le elezioni<p> Visto che siamo in clima elettorale (??) ecco che è il caso di realizzare uno speciale sulle elezioni, andando a scovare quelle gemme in cui gli artisti, quelli veri, non al guinzaglio del Potere nei suoi vari travestimenti, ne hanno parlato .</p><p>E non si può che partire dal grande, geniale Giorgio Gaber, che già in pieni anni 70, non aveva problemi a sottolineare la ritualità e inutilità di tale ricorrenza, prendendo in giro con la sua classe e ironia.<br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/V5vQTVYFl9E" width="320" youtube-src-id="V5vQTVYFl9E"></iframe></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-53025094753396475672022-08-20T10:49:00.002+02:002022-11-27T11:31:52.212+01:00Recensioni: Halestorm - Back from the dead<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKLaXKMzE0o0_KotZJirF4QXjeXCQ5AhQvvJL4sqyt5piKs_U4swWEK0cRKU-9oocSrvQE-ZdF8EYDL9v9CG53qfndCp7zbSr9f0pmnvOs2heHkvEHauOcGa_ltrO9Ec24vhrBphK7bVUpQVzva8J1PAeQumgSLV54xzPao6VHyG-9uqyEBuWqALXE/s320/halestorm.back%20from%20the%20dead.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="320" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKLaXKMzE0o0_KotZJirF4QXjeXCQ5AhQvvJL4sqyt5piKs_U4swWEK0cRKU-9oocSrvQE-ZdF8EYDL9v9CG53qfndCp7zbSr9f0pmnvOs2heHkvEHauOcGa_ltrO9Ec24vhrBphK7bVUpQVzva8J1PAeQumgSLV54xzPao6VHyG-9uqyEBuWqALXE/s1600/halestorm.back%20from%20the%20dead.jpg" width="320" /></a></div><br />La band rock-metal degli Halestorm tornano con il loro quinto album, a seguire l'ultimo intitolato Viciuos. Il titolo dell'album è Back from the Dead, che potremmo tradurre con "ritornando dalla morte", riferimento non troppo velato al lungo periodo pandemico, che ha causato la fine dell'attività Live per sostanzialmente tutti gli artisti, con gravi conseguenze non solo economiche, ma anche psicologiche.<p></p><p>Il gruppo vuole farci sapere che è ancora vivo e vegeto, e pronto a dare battaglia con le sue armi preferite, grinta, velocità e abilità musicali. L'album si apre, e non potrebbe essere diversamente, con la title track back from the dead. L'urlo liberatorio di Lizzy, che appare fin da questa traccia in grande forma, è seguito da un pezzo rock metal nel classico stile del gruppo, in cui parti più dure si alternano a parti leggermente più melodiche, il testo, come il video, è ispirato al cinema e ai fumetti horror, dove letteralmente i morti tornano a vivere. Il secondo pezzo, wicked ways, ha la stessa struttura, e risulta ancora più tirato "Non chiamarmi angelo, sarò sempre una peccatrice, questo non mi fa cattiva, non sono cattiva, ma ho i mei modi disturbanti" è la dichiarazione di Lizzy. Strange Girl ha una struttura più lenta rispetto ai precedenti pezzi. Brightside è sostenuta da un classico riffettone di chitarra "continuo a guardare al lato illuminato della strada, perché anche quando diventa più scuro, abbiamo tutti bisogno di qualcosa in cui credere"</p><p>Il disco prosegue con The Steeple un pezzo che non si differenzia in modo particolare dagli altri. Con Terrible Things le atmosfere cambiano. il brano è infatti totalmente acustico, ed è una amara riflessione sulla natura umana e sulla difficoltà di cambiare, sicuramente uno dei brani più belli dell'album. My redemption non offre particolari spunti di interesse, risultando un brano nella media, Più interessante Bombshell, caratterizzato da un ritmo lento sostenuto dal basso, e da atmosfere solenni. I come First è un altro brano assolutamente potente, che può ricordare brani come Amen. Psycho Crazy, è un brano, come i due precedenti, in cui il ritmo è meno veloce senza che questo vada a discapito della potenza, che anzi ne esce rafforzata. Raise your Horns conclude l'album, e non poteva che essere una ballata possente e coinvolgente, un poco nella tradizione di Here's to us, ma con la stessa nostalgia di brani come Break in. Sicuramente il pezzo più bello del disco, caratterizzato da una eccellente prestazione vocale di Lizzy Hale.</p><p>In sostanza un altro ottimo disco da parte della band americana, non il loro migliore, e forse un poco ripetitivo nella prima parte, ma sicuramente all'altezza della loro fama e un segnale che gli Halestorm sono ben vivi e sempre sul pezzo ! <br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-36482260787148147842022-02-26T19:45:00.001+01:002022-02-28T06:44:25.365+01:00 Avril Lavigne - Love Sux recensione<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhOUEeJswvf5r-11VsUBU_oghfnhpbrwZdrhUM3k2C_k3jr_lRdjl36pM62OQg0BnfW5BvcLJOuN0KnBoTK0MtthP4PqrzfUX9nQa7xu_xvRdH-8XeFdbk4aPOuXgWOpz1NuXjRHV6V_jBwYcu9dxfcBnjXUzGHvGUe4WRKgCQ2R-4DltVgwRvHGL8d=s1392" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1392" data-original-width="1392" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhOUEeJswvf5r-11VsUBU_oghfnhpbrwZdrhUM3k2C_k3jr_lRdjl36pM62OQg0BnfW5BvcLJOuN0KnBoTK0MtthP4PqrzfUX9nQa7xu_xvRdH-8XeFdbk4aPOuXgWOpz1NuXjRHV6V_jBwYcu9dxfcBnjXUzGHvGUe4WRKgCQ2R-4DltVgwRvHGL8d=w400-h400" width="400" /></a></div><br />Love Sux (L'amore fa schifo) - Settimo disco di Avril Lavigne, che segna un ritorno al pop-punk delle origini: almeno questo è quello che scrivono i vari siti. In realtà, fin dal primo ascolto, si capisce che questo non è un ritorno, ma una vera e propria rinascita musicale di un'artista che ha cambiato spesso pelle, venendo spesso criticata dal suo stesso fandom per questo, e pur sfornando dischi sempre validi, con i loro difetti specifici ma sempre fondamentalmente onesti e sempre con quelle 5-6 canzoni per album che non possono non piacerti, è stata messa un poco da parte dal mercato e dai media.<p></p><p>Il disco è stato preceduto da una attenta e intelligente campagna di marketing, peraltro necessaria visto quanto sopra ed il fatto che il disco esce per la etichetta di BArker Travis, già batterista dei Blink182, quindi non una major, e sicuramente questo ha permesso una maggiore libertà artistica che si riflette poi nel disco. Disco che, come si capisce dal titolo, esplora soprattutto le difficoltà di relazione, e racconta in modo ironico, ma anche alle volte arrabbiato, alcune esperienze della nativa di Toronto.</p><p>La prima traccia del disco si chiama Cannonball, e si apre con un urlo, che è una vera e propria dichiarazione di intenti "sono vicina ad esplodere, Motherfu**er!" Alle parole seguono i fatti con il pezzo più punk che Avril abbia mai scritto o cantato, A seguire Bois Lie con Machine Gun Kelly, pezzo che inizialmente pare un po' timido ma cresce con gli ascolti, ed è piuttosto simile ai brani del musicista americano, probabilmente sarà uno dei singoli del disco, e, va detto, è molto orecchiabile. Poi la già nota Bite Me, che è un bel brano con alternarsi di fasi più melodiche e altre aggressive. il quarto brano è Love it when you hate me, anche questo un duetto, questa volta con Blackbear, che inizia molto calmo per poi accendersi, con un miscuglio di HipHop e Rock già provato in passato, molto gradevole, non eccezionale, Love Sux è un altro brano veloce e orecchiabile che parla di amori andati a male a seguire Kiss me Like the world is ending, annunciato come una ballata ma che in realtà si apre anche questo con una partenza al fulmicotone e progredisce per arrestarsi solo nel finale. Avalanche cambia parecchio le atmosfere, si tratta infatti di un brano molto più tranquillo, uno dei pochi a poter essere definito una ballata, e ricorda le cose migliori di under my Skin. una vera perla a mio giudizio. Anche Deja VU pur essendo più rock, ha atmosfere che in qualche modo ricordano UMS, con un potente riff di chitarra che si alterna a fasi più calme.</p><p>Con F.U, che sta a significare esattamente quello che avete pensato significhi, Avril ritorna a pigiare sull'acceleratore, lasciando ancora senza fiato l'ascoltatore, e trascinandolo con i suoi vocals fantastici e la sua energia prorompente. All I wanted è un altro duetto con Mark Hoppus, bassista e cantante dei Blink182, ed è un perfetto esempio dello stile denominato Pop-Punk: veloce, leggero e divertente con coretti al momento giusto e tantissima energia. Dare to love me è un'altra rara quanto bellissima ballata, che inizia timidamente per poi svegliarsi lentamente e progressivamente, e rappresenta la richiesta da parte di Avril di poter essere e sentirsi amata interamente. Uno dei miei pezzi preferiti dell'album.</p><p>Ed infine si chiude con Break of Heartache, anche questo un brano come anche il precedente interamente scritto da Avril, che si riallaccia in qualche modo al pezzo iniziale, e anche qui si parte dall'ormai rituale incitamento "Let Go Motherfu**Er" per lanciarsi in un brano interamente punk, che costringe l'ascoltatore a sbattere la testa dappertutto per seguire il ritmo indiavolato.</p><p>Ci sarebbero molte cose da dire ma credo per sintetizzare che è un disco assolutamente energico che non si può intendere come una semplice "Operazione nostalgia" ma come l'inizio di un nuovo percorso che Avril ha intrapreso, anche dal punto di vista delle sue relazioni e amicizie (nel disco collaborano oltre aTravis Barker e gli altri musicisti citati anche ModSun, musicista che è partito dal rap per approdare al Pop-punk, e con cui Avril ha una relazione sentimentale che ha avuto una sicura e positiva influenza anche sulla sua vita musicale) e che dovrebbe essere guardato da tutti gli ammiratori della cantautrice canadese con ottimismo e speranza. </p><p>Se Head Above Water era il disco in cui Avril ci diceva che era tornata alla salute e alla serenità dopo la malattia di Lyme, con questo disco Avril ci dice che che ha ancora tanto da dire musicalmente, che è pronta a ripartire in nuovo percorso di vita e di carriera musicale con un entusiasmo ritrovato, entusiasmo che ritroviamo in ogni traccia del disco, e che speriamo duri più a lungo possibile,</p><p>voto 10/10<br /></p><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-9874913271032616562021-11-20T12:45:00.005+01:002021-11-20T12:45:45.460+01:00Avril Lavigne - Bite Me (Official Video)<p></p><p>Venerdì scorso è uscito il nuovo video Di Avril Lavigne, video che dovrebbe inaugurare la nuova era, al momento denominata Al 7, poichè sarà il settimo disco della rocker canadese. Il pezzo segna un pieno rientro della originaria di Toronto nell'alveo del Pop-Punk, dopo almeno un decennio di assenza dal genere, in cui Avril ha sperimentato vari generi musicali, dall'acustico di Godbye Lullaby, al pop dell'0m9nimo album, fino ad arrivare ad un disco quale Head Above Water, intriso di umori Soul ed atmosfere dark, con qualche capatina in un pop "impegnato", per così dire. Bite ME invece ci ripropone suoni decisamente più rock, un alternarsi di frasi musicali diverse, con un hook decisamente trascinante (come deve essere) un pezzo che ti entra rapidamente in testa, ma rimane gradevole dopo ripetut ascolti, e che si inserisce perfettamente all0interno del Revival Pop/punk di questo periodo, con artsti com eModSun ( legato sentimentalmente ad Avril) MAchine Gun Kelly, e soprattutto YOngblood, tutti artisti che dovrebbero essere presenti nel disco che dovrebbe uscire verso febbraio.</p><p>Nient'altro da dire se non "Rock on Avril, Rock on"<br /></p><p>ì<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/ciqUEV9F0OY" width="480"></iframe></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-88386893946339228172021-10-14T07:58:00.002+02:002021-10-14T07:58:27.699+02:00Gli imperdibili: X- Under the Big Black Sun<p> Gli X sono uno dei gruppi che ho amato di più, e sono sempre stato imbarazzato da due cose su di loro: 1) il loro nome, che già di per sè è abbastanza stambo ed anonimo, anche se facile da ricordare, e non esssendo nemmeno fornito di articolo (the) davanti diventa spesso difficile da comunicare o anche solo scrivere. 2) il fatto che siano uno dei gruppi più misconosciuti, almeno qui in Italia, pur avendo avuto un certo seguito ed apprezzamento negli Usa, e, a livello di nicchia e molto tempo fa, anche qui nella penisola. </p><p>E arriviamo al disco che ci interessa; <b>Under The big black sun</b>, uscito nell'estate del 1982, è il terzo disco della band losangelina, che aveva già pubblicato due intensi lavori: l'esordio con Los Angeles, ed il seguito Wild Gift, due eccellenti lavori, in cui la forza e l'irruenza del Punk si sposavano con il rockabilly e soprattuto con un lirismo, grazie anche all'amalgamarsi di due voci, uno maschile e l'altra femminile, che lo hanno sempre reso un qualcosa di unico nell'ambiro del punk/new Wave (e non solo).</p><p>Pur essendo i già citati dischi, e anche i successivi, ottimi dischi, Under the big Black Sun rimaneil mio disco preferito della band californiana: infatti qui il discorso musicale si amplia ulteriormente, aprendosi a generi musicali impensabili, come il Country,e include aperture melodiche inedite, il tutto senza rinunciare né all'impatto della chitarra elettrica e della batteria, ma sopratutto al lirismo delle voci e delle atmosfere, e direi alla poesia dei testi, creando un qualcosa non solo di gradevole, ma che spesso dà i brividi all'ascoltatore,</p><p>Il disco si apre con <i>Hungry Wolf</i>; un rock teso e lirico, che parla di lupi innamorati, che predano insieme e vivono insieme per l'intera vita. <i>Motel Room in my Bed</i> è una delle canzoni liriche del disco, un upbeat veloce, con la chitarra rockabilly del chitarrista Billy Zoom ad accompagnare in modo mirabile le voci di Axene e John. <i>Riding with Mary</i> è una canzone dedicata al ricordo della sorella di Exene, scomparsa qualceh mese prima, una canzone dalle atmosfere Dark, con una chitarra forte, che ricorda i primi lavori del gruppo. <i>Come Back to me</i>, ancora dedicata al ricordo della sorella, ci sorprende con le sue atmosfere dolci e nostalgiche, una ballata che tuttavia non cade nello sdolcinato. Poi è la volta della title track, uno dei pezzi più belli dell'album, anche questo un pezzo in cui i precisi arpeggi di Billy la fanno da padrone, e dove il lirismo raggiunge apici irraggiungibili. Il successivo <i>Because I do</i>, è un pezzo decisamente punk, dove la batteria la fa da padrone, imponendo un ritmo travolgente al brano.</p><p><i>Dancing with tears in my eyes</i> è un altro brano semplicemente stupendo, una ballata country, veramente sorpendente se consideriamo scritta ed eseguita da un gruppo punk, uno di quelli che "Non sa suonare" secondo i soloni e gli incompetenti che ancora animano il web. Il successivo <i>Real child of Hell </i>mantiene le promesse del titolo, è un pezzo tiratissimo, un punk'n'roll tipico degli X.</p><p><i>How I learned My lesson</i>, è un pezzo veloce dove le voci di John ed Exene si alternano in modo molto gradevole. Il disco si chiude con <i>The Have nots,</i> che parla di emarginati che consumano le loro vuote esistenze in bar malfamati bevendo fino all'ultima goccia, ma non è un discorso moralista quello degli X, ma una degna celebrazione della working class, fatta con il loro stile, ed è ancora un brano riuscitissimo, che cresce mano mano che la canzone procede.</p><p>Che dire? un capolavoro, che riascoltato dopo anni non delude affatto ma ancora regala quelle sensazioni ed emozioni della prima volta.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7mnXcwOw09D03k4wanxqsVEa0xsVLF19Wbj_4iZ9lqY6vog3R8tAOZWnIvwOgZalA34bVkKk59LaehsrGuAeSUdbJYHqQZBVOtxM8QwbrL7uBrmkt9ZvFxtUgM0UM9Rn9GR5Z8j48MA/s607/R-547607-1429683105-8759.jpeg.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7mnXcwOw09D03k4wanxqsVEa0xsVLF19Wbj_4iZ9lqY6vog3R8tAOZWnIvwOgZalA34bVkKk59LaehsrGuAeSUdbJYHqQZBVOtxM8QwbrL7uBrmkt9ZvFxtUgM0UM9Rn9GR5Z8j48MA/s320/R-547607-1429683105-8759.jpeg.jpg" width="316" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-8339513215846993252021-09-24T18:28:00.001+02:002021-09-24T18:28:33.073+02:00Gli imperdibili: In Style di David Johansen<p> David Johansen è un personaggio straordinario, non solo perché ha fatto la storia del rock con le New York Dolls, ma anche perché è stato capace di reinventarsi più di una volta, anzi, esattamente tre.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvCVrEZWRYmmvx4B00POsCdoSB3Z8qNrB_MvfJVJaLHPBEILsHXlc-Z8ryc5-vhkJMBmsG3Li7ZRZ8s9X-g2vqHLG9st-2g0b1lR_RuaARXvDaYtQoFsmhQxJ4DNwswsiuvQqZzF2Br0c/s355/instyle_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="355" data-original-width="337" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvCVrEZWRYmmvx4B00POsCdoSB3Z8qNrB_MvfJVJaLHPBEILsHXlc-Z8ryc5-vhkJMBmsG3Li7ZRZ8s9X-g2vqHLG9st-2g0b1lR_RuaARXvDaYtQoFsmhQxJ4DNwswsiuvQqZzF2Br0c/s320/instyle_.jpg" width="304" /></a></div>La prima reinvenzione è stata iquando decise di intraprendere una carriera solista certamente influenzata dal suo passato con le "bambole di New York" ma che ha anche toccato ambiti musicali molto lontani dal glam/punk rock della precedente band. Poi, sotto le mentite spoglie di Buster Pointdexter, si è vestito dei panni del Crooer, toccando ambiti musicali del tutto diversi. Infine negli anni 2000 ha pubblicato un paio di dischi fra il country ed il folk, per ritornare a cantare i vecchi brani dei Dolls in compagnia dell'unico altro sopravvissuto Syvain Sylvain.<p></p><p>Qui ci occupiano della seconda parte di carriera di David, ed in particolare del disco In Style, pubblicato nel 1979, dopo l'uscita del primo omonimo album.Seppure anche il primo disco ed il successivo <i>Here comes the night</i> siano lavori di ottimo livello, personalmente la palma di migliore la concedo a <b>In Style </b>(e al live <i>Live it up</i>, anche se i dischi dal vivo sono un discorso a parte). La ragione di questa mia scelta, del tutto soggettiva, è forse anche dovuta al fatto che è stato, credo, il primo disco di Johansen da me comprato, ne raccattai una copia usata nel mitico negozio Metropolis, allora situato in via Padova a Milano (ancora resiste, solo si è spostato di qualche metro) al prezzo di lire 7.500 (non ho una memoria straordinaria, semplicemente è ancora appiccicata l'etichetta). In larga parte però quello che me lo fa preferire è la varietà degli stili musicali che compongono il disco. Si parte con <i>Melody</i>, un pezzo molto orchestrato, una sorta di rock sinfonico, se così si può definire. A seguire il rock decisamente "dollsiano" di <i>She</i>, un pezzo che ti lascia senza fiato. Col terzo brano, <i>Big City</i>, iniziano le sorprese vere, si tratta di un brano da "big orchestra", in cui si intravede la via che David percorrerà successivamente come Buster Pointdexter. <i>She Knew she was falling in love</i>, è un pezzo con cadenze un po' reggae ed un po' latineggianti, molto gradevoli, mentre <i>Swaneto Woman</i> è un brano decisamente pop, diciamo che non è il brano migliore del disco. La seconda facciata (o sesto brano nella versione Cd) si apre con <i>Justine</i>, una bellissima ballata romantica, uno dei vertici del disco, ma le smancerie non durano molto, perché il brano successivo è la title track <i>In style</i>, e di nuovo le atmosfere sono quelle dei New York Dolls, un rock potente e primitivo che spinge a muovere i piedi e ad agitarsi sulla poltrona. <i>You touched me too</i> è un' altra ballata con armonica ed un ottimo arrangiamento, mentre <i>Wreckless Crazy</i> è di nuovo un brano rock, veloce e audace.</p><p>La chiusura è affidata a <i>Flamingo road</i>, un'altra ballante, drammatica e toccante, che chiude degnamente un gran disco, il cui livello è giusto abbassato da Swaneto Woman, la cui presenza nel disco può essere giustificata dalla volontà di Johansen di toccare ambiti musicali disparati, seppure l'impronta rock sia quella prevalente. Per quanto mi riguarda questo è un disco imprescindibile, e se vi piacesse vi consiglio di comprare o ascoltare anche gli altri. Non dovreste rimanere delusi. <br /></p><p><br /></p><p><br /><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-23041288154234250372021-02-03T21:21:00.003+01:002021-02-03T21:21:28.506+01:00Blast from the Past : spirit of 76' By The Alarm<p>Oggi parliamo di The Alarm, uno dei gruppi più sottovalutati della scena rock degli anni 80, che vengono ritenuti mitici per le ragioni sbagliate (principalmente di tipo nostalgico) e non per quei gruppi che, soprattutto nella prima parte, quando l'ondata di rinnovamento originato dal Punk e dai suoi innumerevoli derivati non si era ancora spenta del tutto ma alimentava il fuoco della <u>creatività artistica. </u></p><p>Ecco che in quel marasma creativo all'inizio dei faboulous eighties spunta in quella arida e dura regione chiamata Galles un quartetto di ragazzotti, decisamente spettinati, che mischiano con sapienza e potenza la energia brutale dei Clash, il lirismo di Springsteen, la forza degli WHO, non dimentichi della lezione del Maestro Bob Dylan, proponendo un decisamente innovativo mix di punk, folk e rock. Nonostante i critici non li abbiano mai presi troppo sul serio, forse per la troppa lacca nei capelli e per la sofisticata ricerca del look, e li abbiano accusati indegnamente di essere solo dei "riscaldatori di minestre" (bestemmia da punire con il taglio delle mani!) in realtà Gli Alarm hanno saputo proporre una musica fresca ed energetica, che soprattuto dal vivo raggiungeva vette non facilmente raggiungibili dai comuni mortali. Forse l'unico difetto di questa band è stata di non riuscire a raccogliere nei dischi di studio tutta questa potente eneriga e freschezza, ma ciò non toglie che i loro dischi, soprattutto i primi due, e a mio avviso anche l'ultimo, sono decisamente dischi dignitosissimi, e diciamo pure imperdibili per chiunque sia un degno seguace del rock'n'roll.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/YSjXvFI0Zsw" width="320" youtube-src-id="YSjXvFI0Zsw"></iframe> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Spirit of 76, tratto dal loro secondo album, Strenght, uscito nel 1985, è una lunga ballata quasi springsteeniana, dove si ricordano i vecchi tempi, la storia di un gruppo di amici, la caduta delle illusioni, come il tempo abbia scavato un solco fra tutti loro portando amarezza e dolore, al posto della "terra promessa" della felicità.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Tuttavia in questa disperazioneil cantante Mike Peters, trova un raggio di luce: "Peter i cui sogni si sono realizzati" ma "per uno che riesce sono molti a cadere" però vale la pena "lottare con tutte le forze, costruirsi un futuro con le proprie mani!" </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Una canzone nostalgica e sulla disillusione, ma anche sulla forza di resistere, di andare avanti, di proseguire il cammino, costi quel che costi. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Una di quelle canzoni che parlano al cuore ed alla mente, e che, ancora dopo così tanti anni, mi commuove ed emoziona.<br /></div><br /><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-50079511265096812192021-01-15T16:29:00.004+01:002022-02-26T19:55:19.296+01:00Ho detto Bond, James Bond ovvero viaggio fra le colonne sonore dell'agente segreto più famoso del mondo<p> Tra pochi mesi uscirà (diciamolo; speriamo che esca ) il nuovo James Bond dal titolo <b>No time to die. </b>Come sempre il film ha una colonna sonora, e come sempre c'è un'artista od un gruppo a cui è affidato il non facile compito di scrivere o interpretare il brano principale, quello che a cui sarà legato il ricordo, quantomeno musicale, del film, ovviamente con relativo video. </p><p>Scrivere un brano per i film di James Bond non è facile, per diversi motivi. In primis si finisce, come peraltro vale anche per i Mondiali di calcio o le Olimpiadi, sulla bocca di tutti, anche di chi magari non è proprio un esperto od un fan di quell'artista, quindi bisogna sapere accontentare un po' tutti i gusti. Tuttavia, a differenza dei sopracitati avvenimenti, che dopo un mese si concludono, un film rimane per sempre, nel bene o nel male, può essere rivisto anche a distanza di anni e decenni, e così la sua colonna sonora. Ed infine, cosa più importante, una canzone che accompagna un film di James Bond deve avere un certo fascino un certo tipo di sonorità un po' retrò, anni 50 o giù di lì, deve avere una forza evocativa nel testo ed una interpretazione vocale all'altezza.<br /></p><p>Per quest'ultima fatica dell'agente segreto più famoso del mondo l'onore e l'onere è capitato alla emergente e strombazzatissima Billie Eilish, che se l'è cavata tuttosommato bene, come possiamo vedere dal video.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/BboMpayJomw" width="320" youtube-src-id="BboMpayJomw"></iframe></div><p>E' vero che la canzone manca di vivacità, forse non è così trascinante come ci si aspetterebbe da un brano che fa da accompagnamento a quello che, alla fin fine, è un film d'azione. Tuttavia bisogna anche riconoscere che il mood sonoro è quello giusto, con quel tanto di gusto retrò che ci vuole, e che in altre interpretazioni viceversa è mancato. Infine, e non per ultimo, l'interpretazione canora è sublime, e sicuramente dà qualcosa in più rispetto ad altre.</p><p>Tuttavia non è questa la migliore colonna sonora di un film di James Bond. Andando indietro nel tempo bisogna ammettere che molti si sono cimentati, ma spesso hanno fallito, o almeno non hanno del tutto soddisfatto, anche nomi blasonati,come Tina Turner, che per <b>Golden eyes</b> non riuscì ad andare oltre ad un brano decententemente orchestrato, ben interpretato, ma privo di vero pathos. Anche Alicia Keys e Jack White, improbabile copia assoldata per <b>Another Way to die</b> firmarono un brano che avrebbe dovuto unire soul e rock mantenendo lo stile anni 50, ma non ruscirono ad andare oltre ad una canzone che per molti verso risulta essere un pasticcio kitsch e solo a tratti risulta convincente-<br /></p><p>Certo è tutto grasso che cola in confronto ai mai troppo denigrati Duran Duran che per <b>A View to a Kill </b>produssero un brano totalmente insensato, peraltro adeguato ad uno dei film meno riusciti. Ai poco conosciuti Gladys Knight toccò musicare <b>License to Kill</b>, ma dovremmo dire che agli spettatori toccò ascoltare la loro noiosissima composizione, e peraltro continuarono a rimanere poco conosciuti anche dopo di ciò, e qualche ragione ci sarà stata, credo...</p><p>I Garbage andarono vicino a centrare l'obiettivo con <b>The World is not Enough</b>. L'atmosfera era quella giusta, gli archi ed i violini c'erano, tutto sommato anche la canzone c'era. La cosa che non funziona del tutto è però l'interpretazione di Shirley Manson, che appare vocalmente troppo limitata, e soprattutto nell'arrangiamento, condito di troppe percussioni elettroniche e appesantita da troppi strumenti che finiscono col rovinare l'ascolto rendendolo dopo un poco piuttosto pesante. </p><p>A questo punto vi chiederete:ma allora non c'è nessuno che abbia fatto qualcosa di soddisfacente? Per fortuna qualcuno c'è. Abbiamo detto che la colonna sonora di 007 deve avere un gusto retrò per risultare riuscita. E chi, meglio di Adele, poteva riuscire nell'impresa? E difatti la cantante inglese con <b>Skyfall</b>. uscito nel 2012 riuscì nell'impresa confezionando un brano praticamente perfetto, o quasi. Vedere (ed ascoltare) per credere </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/q-gLRp5bSpw" width="320" youtube-src-id="q-gLRp5bSpw"></iframe></div><p>Tuttavia, per quanto il brano rispecchi quelli che devono essere i parametri che abbiamo stabilito, forse c'è chi ha fatto anche meglio.</p><p> Se Billie Eilish è sul terzo gradino del podio ed Adele sul secondo chi sarà sul primo? Bene prima di svelare il nome del vincitore (o vincitrice) penso ci sia spazio per una "onorevole menzione" ovvero un brano che, pur essendo validissimo, non rientra del tutto nei parametri a cui mi sono attenuto. Ed ecco che questo riconoscimento va al compianto Chris Cornell, che scrisse un brano rock dal titolo "You know my name" scritta per <b>Casino Royale</b> del 2007 , che certo non può rientrare nei parametri musicali sopra descritti, e tuttavia non si può negare sia un bel brano riuscito, con quel tanto di nostalgia ed una buona dose di adrenalina che è indispensabile per un film d'azione </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/wap6J08Z1Cw" width="320" youtube-src-id="wap6J08Z1Cw"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p>E arriviamo al vincitore, o meglio Vincitrice, che per me è senza ombra di dubbio Sheryl Crow, che, per <b>Tomorrow never dies</b>, tirò fuori dal cilindro il brano perfetto. Fin dalle prime note si capisce che qui si fa sul serio.</p><p>In effetti i primi 16 secondi di apertura sono esattamente quello che ci si dovrebbe aspettare dalla colonna sonora di un film di James Bond: la preparazione a qualcosa di misterioso e travolgente che accadrà da lì a poco. E dopo lo sparo di prammatica (ma non sempre c'é) la voce suadente, dolce e sexy di Sheryl arriva al momento giusto per convincerci definitivamente che quella <b>é la canzone di James Bond</b>, senza se e senza ma. Ed il brano si sviluppa come da copione, con la voce di Sheryl che ci accompagna tenendoci per mano, dentro sensazioni uniche, in un crescendo affascinante e stordente.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/2BxTwJtpGYA" width="320" youtube-src-id="2BxTwJtpGYA"></iframe></div><br /><p style="margin-left: 40px; text-align: center;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Questa almeno è la mia personalissima classifica, voi fate la vostra.<br /></div><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-28887639273677676152021-01-09T12:20:00.005+01:002021-01-09T12:21:54.781+01:00Recensione: Plastic Heart di MIley Cyrus<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWgn1s4oai0bV9RTawaHEGtUXPyhJMhQDYH_Ze8BLW6FxUl_wJxQ-BAh2ja6KXwltvfaPhoXWcy-p2OR9CIDEDGorx5mmr6nFB6kqMFYqSGJ9hZES4P7bBIaIrxVHKUoJDRxm1MxN7RH4/s526/M_Miley.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="375" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWgn1s4oai0bV9RTawaHEGtUXPyhJMhQDYH_Ze8BLW6FxUl_wJxQ-BAh2ja6KXwltvfaPhoXWcy-p2OR9CIDEDGorx5mmr6nFB6kqMFYqSGJ9hZES4P7bBIaIrxVHKUoJDRxm1MxN7RH4/s320/M_Miley.jpg" /></a></div><br /> La piccola Miley, già star della Disney nella seconda metà della decade precedente, è cresciuta. Non sto intendendo sul piano fisico e della età, questo è del tutto ovvio, ma artisticamente. Lo si era visto già nei precedenti dischi, in particolare Forever Young, ma questo è ancora più chiaro dall'ascolto attento dell'ultimo Plastic Heart, il cui unico difetto è che avrebbe potuto essere anche migliore.<p></p><p>In questo disco Miley rende più esplicito l'amore che ha da sempre dimostrato verso certo rock anni 70-80, e che si concretizza in un paio di duetti con nomi importanti di quell'epoca, ovvero Billy Idol e Joan Jett. Beninteso la musica di Plastic Heart di base è sempre pop, e sovente dance, ma è indubbio che siano ben presenti e riconoscibili elementi di rock sparsi qui e là come le spezie su un arrosto, non sono la base del piatto ma ne costituiscono un elemento capace di dare un certo gusto e retrogusto piacevole (magari con un vino adatto..)</p><p>Il disco si apre con WTF i Know, un pezzo che utlizza un impianto musicale abbastanza classico nel repertorio di Miley, una base dance a cui si sovrappone un arrangiamento più rock nel ritornello. un discreto pezzo. Meglio il secondo pezzo, la title track Plastic Heart, più vicina ad uno stile pop-rock di impianto classico, molto gradevole ed anche trascinante, in cui si distingue un buon assolo di chitarra elettrica nel bridge. Il terzo pezzo Angels Like you, è invece una ballata che inizia in modo quasi timido, per poi crescere man mano e ricorda il materiale del precedente FOrever Young. Prisoner propone un duetto con l'emergente star della nuova dance Dua Lipa, ed è sicuramente il dbrano dal maggiore appeal commerciale, e bisogna dire che assolve senza problemi il suo ruolo, anzi direi che è meglio del prevedibile. Esiste anche una versione rock che è semplicemente travolgente ed è un peccato non sia stata offerta al pubblico (almeno in questa edizione del cd). Gimme what I want per quanto mi riguarda è di sicuro il brano meno riuscito ed interessante del disco. L'arrangiamento risulta piuttosto pesante, e la canzone abbastanza strasentita, diciano sullo stile di ciò che ha prodotto Lady Gaga negli ultimi 12 anni. </p><p>Per fortuna subito dopo giunge Night Crawling, ovvero il duetto con Billy Idol, ed è letteralmente un'altra musica. Batteria pesante, tastieroni e chitarre ruggenti, nulla da invidiare ai brani fra il punk ed il pop che hanno reso famoso Bily nei promi anni 80. Il duetto fra i due è poi pura materia incandescente. Decisamente sì. Il cd da qui compie come un salto di qualità. Ed ecco Midnight Sky, dalle atmosfere suadenti ed avvolgenti, seguita da High, una ballata in stile country, come quelle degli ormai lontani esordi di Miley, uno stile che, a mio modesto avviso, le si addice totalmente. Anche la successiva Hate me è una ballata seppure con uno stile più moderna e, nondimeno è riuscitissima. A seguire l'altro duetto con Joan Jett che, però, rispetto a quello con Billy Idol mi pare meno riuscito, ritornello carino e orecchiabile, ma la parte della strofa la trovo decisamente rivedibile, Never Be me è un'altra ballata, forse un po' scontata, ma sicuramente gradevole ed orecchiabile. Chiude il tutto Golden G Strings, un'altro brano lento ma dalle caratteristiche diverse dai precedenti. </p><p>In conclusione si tratta di un'ottimo album, guastata da un paio di canzoni non del tutto all'altezza, che certo non rappresenta un capolavoro assoluto della musica pop, ma che di sicuro assicura un gradevole ascolto riservando anche alcune sorprese. Rimane il dubbio, avendo ascoltato alcuni inediti, che il disco avrebbe potuto essere anche migliore.</p><p>Voto 8,5<br /></p><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-21960921386416474352020-12-04T18:17:00.002+01:002020-12-04T18:22:26.528+01:005 canzoni per i giorni di pioggia<p> Piove piove piove, ed in montagna nevica anche. Per sopravvivere a queste giornate uggiose, tristanzuole e prenatalizie, e senza tirare in ballo altri motivi che ben conosciamo, bisogna rivolgersi alla nostra amata musica rock, o Pop se preferite, per avere un po' di consolazione, se non di allegria.</p><p>Ed ecco 5 canzoni che possono farci digerire meglio il cattivo tempo ed il freddo.</p><p>La prima non può essere che questa strabordante cover di un vecchio brano da parte della Ex Spice Girl Gerry Halliwell che, citando Flashdance, inneggia alla pioggia ...di uomini ! <i> </i></p><p style="text-align: center;"><b><i>It's raining Men</i></b><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/qqXUpe3jlkA" width="320" youtube-src-id="qqXUpe3jlkA"></iframe></div><p>A molti la pioggia induce un senso di tristezza, ma c'è anche chi invece non solo la gradisce, ma addirittura è felice solo quando piove, come Shilrey Manson dei Garbage. <i> </i></p><p style="text-align: center;"><b><i>Only Happy when it rains</i></b><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/GpBFOJ3R0M4" width="320" youtube-src-id="GpBFOJ3R0M4"></iframe></div><p>Un'altra canzone famosa che parla di pioggia, o meglio, di gocce di pioggia, è la celeberrima <i>Raindrops keep falling on my head</i>, scritta da Burt Bacharach per la colonna sonora del film western <i>Butch Kassidy,</i> interpretato da due giganti come Paul Newman e RObert Redford, canzone che si guadagnò un Oscar</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/_VyA2f6hGW4" width="320" youtube-src-id="_VyA2f6hGW4"></iframe></div><p>Hai mai visto la pioggia? si chiedevano una quarantina di anni fa i Creedence Clearwater Revival, e la risposta è sì, l'abbiamo vista, decisamente. La canzone è, ancora oggi, da brividi, e non solo per il freddo e l'umidità.. </p><p style="text-align: center;"><b><i>Have you ever seen the rain</i></b><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/u1V8YRJnr4Q" width="320" youtube-src-id="u1V8YRJnr4Q"></iframe></div><p>I Creedence dovevano essere degli appassionati di meteoreologia, oppure ai loro tempi doveva piovere veramente tanto, perché dopo averla vista cadere si chiedevano, "chi fermerà la pioggia"? anche se, forse, non si riferivano alla pioggia di acqua, il più delle volte benigna e necessaria, ma alla pioggia come metafora della distruzione nucleare. Ma lasciamo da parte certi pensieri e godiamoci la canzone </p><p style="text-align: center;"><b><i>Who'll stop the rain </i></b><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/A73RGA9hpSI" width="320" youtube-src-id="A73RGA9hpSI"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-36199444289263883792020-12-03T19:17:00.003+01:002020-12-03T19:17:26.501+01:00Recensioni: Smile di Katy Perry<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHsC6wfTrpUDH8ug-ReZ8y2sVDVK1WCRbTvfvQ5wrIrZ4HHpz4yhPzDWUlTymWI1FTfb2WbuITR718b4JAk0rLy7eUa3sCX98jN4RfVOXhX_Xi9e93Now12z7AsW8bacJfia3KlojOMPc/s300/Katy_Perry_-_Smile.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHsC6wfTrpUDH8ug-ReZ8y2sVDVK1WCRbTvfvQ5wrIrZ4HHpz4yhPzDWUlTymWI1FTfb2WbuITR718b4JAk0rLy7eUa3sCX98jN4RfVOXhX_Xi9e93Now12z7AsW8bacJfia3KlojOMPc/s0/Katy_Perry_-_Smile.png" /></a></div><br /> Quinto disco di Katy Perry (ma sesto se consideriamo il disco uscito sotto il suo vero nome di Katy Hudson nel lontano 2002) Smile si pone in un modo alquanto enigmatico nella discografia della cantante e autrice californiana. Partita dal pop-rock di One of the Boys per approdare a lidi decisamente più pop nei successivi Teenage Dream e Prism, per poi virare verso una versione più dance con il problematico Witness, ora Katy, da poco diventata madre, sforna un lavoro che, pur essendosoto il profilo strettamente musicale un proseguio di Witness, se ne differenzia sul piano dei contenuti, e lascia intendere un possibile sviluppo verso altre direzioni, anche perché è difficile pensare che una carriera così piena di sorprese e cambiamenti possa fermarsi in uno stile.<p></p><p>Il disco si può dividere in varie tematiche che vengono affrontate, che possiamo dividere in 4 categorie: Amore, Resilienza, Autoaffermazione e Gioia. Ecco, la cosa che più emerge dall'ascolto del disco è questa atmosfera non semplicemente e magari supeficialmente allegra, ma sintomo di una felicità raggiunta, una completezza data anche dalla maternità e dall'aver raggiunto un equilibrio come personale. Seppure personalmente ho sempre amato la prima versione di Katy Perry, e diciamo pure che seppure né Witness né questo disco mi soddisfino del tutto dal punto di vista della veste musicale, non si può negare che questo disco sia un disco "felice", che sprizza ottimismo e gioia di vivere, pur nelle difficoltà e nella complessità del mondo moderno, come nell'emblematica "It's not the end of the world" uno dei pezzi migliori <i>Daisy</i>, <i>Resilient</i>, <i>Champagne Problems</i>, evidente omaggio alla dance fine anni 70. la ipnotica <i>Harleys in Haway</i>, la coinvolgente <i>Cry about it later</i>, e la ballata finale <i>What makes a Woman</i> si segnalano tra le canzoni più valide . Il senso del disco, come anche della copertina, a mio modo di vedere molto azzeccata, si può trovare nella consapevolezza che, anche se la vita può darci motivi di tristezza e malinconia, bisogna sempre trovare la forza, la resilienza dentro di noi, per tornare a sorridere , senza piangerci addosso.</p><p> In definitiva un disco tutt'altro che disprezzabile, e spiace l'insuccesso che ne ha caratterizzato il percorso commerciale, ma forse potrebbe anche essere un bene, che potrebbe spingere Katy a regalarci quel disco acustico promesso anni fa, e che stiamo ancora aspettando.</p><p>voto 8<br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-74332124714698880492020-11-27T17:43:00.003+01:002020-11-27T17:43:26.406+01:00Recensioni: Album no 8 di Katie Melua<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5fAnYS8_SXhozkPwtf7L80VG8cA09pEqmTqMnavAbcxr0tcV_4HEKx5VT3DpcfObBZxsrgz52uOM6_j_BMS7taUcNqyASv7fiEAQ6SAA9C6Tcpw-leWnJa_V-GEvETBSiFhnVY01yn44/s737/coveralbum8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="737" data-original-width="679" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5fAnYS8_SXhozkPwtf7L80VG8cA09pEqmTqMnavAbcxr0tcV_4HEKx5VT3DpcfObBZxsrgz52uOM6_j_BMS7taUcNqyASv7fiEAQ6SAA9C6Tcpw-leWnJa_V-GEvETBSiFhnVY01yn44/s320/coveralbum8.jpg" /></a></div> Katie Melua è una delle cantanti più brave e sottovalutate degli ultimi 20-30 anni. Dal 2004 ad oggi ha sfornato la bellezza di 7 album, sempre muovendosi con grazia ed infinito stile fra vellutate atmosfere jazz sprazzi di blues, escursioni nel folk (particolarmente nel cd <i>In Winter</i>) e rari esperimenti pop o rock, senza mai praticamente deludere, persino i suoi dischi più deboli (per quanto mi riguarda House. Questo album, semplicemente titolato <b>Album no 8</b>, è un ulteriore passo in avanti. Ormai emancipatasi dalle ali del pigmalione Mike Batt, Katie sembra essersi indirizzato verso un suono acustico, magari supportato da un accompagnamento orchestrale raffinato e mai banale, lasciando da parte atmosfere jazz e blues. A mio modo di vedere questa è una mossa vincente, non ho mai trovato la sua voce, peraltro tecnicamente perfetta, particolarmente adatta a quello stile, mentre nelle ballate acustiche o melodiche, la sua voce dolce e suadente è la vera ciliegina sulla appetitosa torta musicale. Torta musicale composta da 10 canzoni quasi tutte di notevole bellezza, tra cui si segnalano English Manner, Airtime, Joy, you longing is gome, e che tocca il vertice nella meravigliosa Headin Home, canzone sulla necessità del tornare a casa e ritrovare i propri affetti. Un disco suadente il cui ascolto è ideale per riprendervi dopo una dura giornata lasciandovi cullare dalle note e dalla voce di Katy. Magari manca qualcosa per farne un capolavoro, ma in fondo non è poi così importante.<br /><p></p><p>Voto : 9<br /><br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-90945739314318467842020-10-30T19:50:00.005+01:002020-10-30T19:50:37.183+01:00Avril Lavigne - My Happy Ending (virtual concert, October 24, 2020)<p></p><p>Avril Lavigne non si ferma, non l'ha fermata la malattia di Lyme , non la sta fermando nemmeno la maledetta pandemia chiamata covid 19: insieme ad un gruppo di artisti americani e canadesi ha organizzato un concerto virtuale, cioè senza pubblico, per raccogliere fondi per la cura della malattia di Lyme. Ha eseguito alcune canzoni, oltre ai classici anche 3 canzoni dall'ultimo, eccellente album "Head above Water, tra cui l'inedito Birdie. Ma mi piace andare sui classici ed ecco quindi la sempreverde "happy Ending" sperando vi sia una finale felice per tutti noi<iframe frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/mE7xMDZhYXs" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/mE7xMDZhYXs/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-57656159952959457632020-10-24T20:57:00.001+02:002020-10-24T20:57:11.397+02:00Katie Melua - Heading Home (Official Audio)<p></p><p></p><p></p><p></p><p style="text-align: right;"><iframe frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/i_0orjViyl4" width="480"></iframe> </p><p style="text-align: left;">Katie Melua ha sempre realizzato ottimi dischi da quando è in attività, esattamente sette. Ed eccola quindi in questo disgraziato anno a realizzarne uno nuovo, che si chiama, manco a dirlo, Albun number eight, ovvero Album numero otto, resuscitando una tradizione che vedeva nei Led Zeppelin ed in Fabrizio de ANdrè i maggiori rappresentanti, ovvero la tradizione di chiamare l'album con un semplice numero al posto di un impegnativo titolo. Facezie a parte mi pare che il disco contenga canzoni tranquille e rilassate, l'ideale per questo periodo travagliato. Tornerò a parlare prossimamente più nel dettaglio, per il momento godiamoci questa canzone estratta dall'album (numero otto !)<br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-74414850885023242.post-39481687857854020222020-10-21T18:28:00.005+02:002020-10-21T18:28:33.582+02:00The Struts, Phil Collen, Joe Elliott - I Hate How Much I Want You<p><iframe frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/Cd12wjIqCjE" width="480"></iframe> </p><p>Questo periodo post pandemia(o ante-pandemia non si capisce più niente!) è caratterizzato da moltissime novità. In realtà sono io che sono rimasto indietro per via della mia pigrizia e non ho aggiornato questo fantastico blog, troppo perso nelle pieghe degli infami ed inutili social per dedicare tempo alle cose che realmente mi interessano.</p><p>Tra le tante novità, di cui aggiornerò col tempo, ecco il gruppo inglese the Struts, che dopo il bel concerto di Milano da me recensito, torna alla mia attenzione con varie track, tratte dal loro prossimo lavoro in uscita che si chiama...come si chiama? beh in qualche modo si chiamerà! Questo brano mi pare che abbia tutte le carte in regola per sfondare, o almeno per "spaccare" Riffone di chitarra, batteria potente, assolo di chitarra e cori da pub. L'ideale con una bella rossa, intendo dire la birra, che avete capito!<br /></p>pablitohttp://www.blogger.com/profile/13317067621218063701noreply@blogger.com0