giovedì 11 dicembre 2014

One Ok Rock. Tonight Alive e Mallory Knox. recensione del concerto del 4 Dicembre 2014

Come forse avevo anticipato, il vs molto onorevole inviato si è catapultato al concerto dei Tonight..ehm volevo dire degli One Ok Rock che si è tenuto il 4 dicembre presso i Magazzini Generali in quel di Milano.
L'acquisto dei biglietti è stato alquanto complicato, e non mi dilungherò, se non per dire che a Mariposa Dischi, secondo me e senza offesa per nessuno, si beve qualche bicchiere di troppo, spero almeno sia buono.
In ogni caso la mia preparazione al concerto è stata ottimale, studiata fin nei minimi dettagli, ed infatti anche questa volta non ho fatto quello che avrei dovuto fare, ma di questo parlerò più avanti.
Il racconto inizia vero le 19 di giovedì 4, quando finalmente riesco a posteggiare davanti ai Magazzini. Con mio stupore vedo una fila notevole davanti a me per entrare e, quindi, disciplinatamente e bestemmiando solo ed unicamente fra me e me medesimo mi metto in fila. Nella attesa di entrare, cioè circa una mezz'oretta, mi devo sciroppare le amenità di una dolce fanciulla leggermente bimbominchiosa che, per dirla in soldoni, è solo lì per gli One Ok Rock che sono, sulla carta, il gruppo che meno mi interessa, e si lamenta del fatto che vi sia un special guest (che poi sono 2, basta guardare sul sito, cara fanciulla bimbominchiosica) ed esclama, piena di disappunto bimbominchiosico "mi rompe che ci sia un gruppo prima!". Ora, se ti rompe, perché vieni al concerto 2 ore prima (in realtà 2 ore e mezza prima) del tuo gruppo? vieni lì un'oretta dopo, ti rompi di meno te, e mi rompo di meno io, giusto no?
Ok, in ogni caso poco dopo le 19,30 sono dentro: ora gli orari annunciati sono 19.20 Mallory Knox: 20.20 Tonight ALive e 21.30 One Ok Rock. Quindi i Mallory Knox hanno già iniziato, e quindi, ignorando la possibiltà di mettere giù il cappotto all'entrata mi fiondo per provare a riprendere con la mia videocamera. Commetto però un grave errore. Chi è stato ai Magazzini Generali saprà che si tratta di un budello, in sostanza c'è un corridoio ed alla fine il palco. Punto. C'è un piano superiore da cui alcuni privilegiati si godono tutto molto meglio (interrogazione parlamentare attesa a tale proposito!) ma per il resto.... nulla!. C'è solo un piccolo scalino sulla destra, (forse c'é ne è uno anche dalla parte opposta) che tutto sommato può essere un buon posto per vedere e soprattutto riprendere il concerto. Con gli Halestorm mi ero messo lì e non era andata male, Qui commetto appunto l'errore di cui sopra, vado trovo avanti e mi trovo nella terra di nessuno, troppo lontano dal palco ma troppo in basso per vedere.
Cerco difatti di filmare qualcosa ma rinuncio. Il set comunque ribadisce le buonissime impressioni che ho avuto da quei pochissimi video visti. Gli inglesi Mallory Knox sono una band che ci sa fare, il cantante (che dovrebbe chiamarsi Dave) ha una bella voce, graffiante, forse qualche volta commette qualche errore di precisione. ma nell'insieme risulta efficace e tiene bene il palco, ed il resto della band mostra affiatamento e capacità. Alle 20 hanno però già finito, dopo aver scaldato il pubblico a puntino. Alle 20.20 è il momento da me più atteso, ed i ragazzi australiani dei Tonight Alive salgono sul palco preceduti da una musica quasi da thriller. Jenna, la cantante, sfoggia un berretto da baseball all'incontrario e dei capelli nero-verdi, ed è ben lontana da come appare nel video di The Edge, anche se è proprio quello il pezzo con cui iniziano. Subito si vede che questa è una band vera, e che i paragoni con i Paramore non reggono molto anche perché Jenna è di una buona spanna superiore, e non solo in altezza, alla grintosa Haley, Difatti la cangurina mostra, assieme ad ottime doti di frontwoman, una notevole estensione vocale, veramente impressionante a tratti. Le sue doti vocali aggiungono decisamente una marcia in più e danno maggiore spessore ed originalità ad una musica che. altrimenti, per quanto apprezzabile,  rischierebbe di scadere nel già sentito. La band australiana ripercorre buona parte dell'ultim disco, per cui Lonely Girl, The Other Side e Fire vengono proposte in modo perentorio ed efficace. Riesco a girare un paio di video e poi mi arrendo, ma il concerto mi soddisfa. I Tonight salutano il pubblico calorosamente ricambiati, e ne approfitto per sganciarmi e finire nelle retrovie.
Qui  prendo fiato ed una birra e poi noto un ragazzo che invita una ragazza a seguirlo fuori con aria furtiva. Mangio la foglia e mi precipito anch'io e vedo Jenna circondata da un gruppettino di fans che parla e firma autografi. E qui mi maledico, perché avevo pensato di portarmi una biro ed un pezzetto di carta, ed invece... Scatto comunque qualche foto, e poi torno indietro, dopo aver notato che anche alcuni componenti dei Mallory knox sono usciti a parlare coni fans. Molto carino da parte loro, questi ragazzi ancora fanno musica per divertirsi e non per puro business, mi dico. Compro il disco del gruppo inglese con i restanti 15 euro.
Inizia finalmente l'atteso Show degli One Ok ROck. Li ascolto con interesse, ma anche con un certo distacco, perché voglio capire perché siano così più famosi degli altri due gruppi. Sinceramente non lo capisco, anche se mi adeguo. Tengono bene il palco, il cantante sale costantemente su uno sgabello e da lì sembra incitare la folla che lo segue estasiata, però musicalmente mi paiono decisamente più banali e piatti delle band che li hanno preceduti. Sopratutto il batterista picchia come un forsennato, ma non cambia quasi mai (per non dire mai) ritmo. Sentendo bene la voce del cantante nell'unico brano un po' calmo la trovo decisamente nasale e non particolarmente buona, in confronto agli altri due. In ogni caso mi guardo l'oretta di concerto, quando poi il gruppo esce in attesa di essere richiamato per i bis di prammatica sgattaiolo fuori dall'uscita dove padri e madri impazienti aspettano i figlioli.
Buon concerto alla fine, spero di rivedere Mallory e Tonight Alive in concerti dove magari possano suonare più a lungo.

martedì 2 dicembre 2014

Brody Dalle - "Don't Mess With Me"


Brody Dalle, già voce e leader dei The Distillers, torna dopo alcuni non riusciti esperimenti electro-pop ad un approccio più Punk, con un nuovo disco Diploid Love. IL pezzo non ha le stessa fantasia e potenza dei migliori pezzi dei Distillers, ma non è nemmeno poi tanto distante. Qui Live da quel mattacchione di David Letterman (non capisco se sia ubriaco o faccia finta, forse né l'uno né l'altro)

lunedì 24 novembre 2014

Mallory Knox a Milano il 4 Dicembre



Pochi giorni fa è stato annunciato il concerto dei Tonight Alive a Milano. Con una certa mia sorpresa ho poi appreso che i Tonight Alive sono solo l'opening Act del gruppo giapponese One Ok Rock.
Ma la serata è ancora più ricca perché c'è un altro gruppo che suona ancor prima dei TA. Si tratta della band inglese dei Mallory Knox, ammetto a me totalmente sconosciuta. Ebbene ho voluto dare un ascolto alla loro musica ed un occhio ai loro video e non mi sembrano per nulla male. In particolare questo brano mi sembra ottimo. Questo mi ha definitivamente convinto ad andare al concerto, e ad andarci anche presto, non voglio perdere questa band ( e nemmeno i TA, sugli OOR si può discutere)

martedì 18 novembre 2014

18 novembre 1960. Nasce Kim Wilde

Il 18 novembre 1960 nasceva in un sobborgo di Londra Kim Smith,che più tardi adotterà il nome d'arte Wilde, figlia del cantante di rock'n'roll Marty Wilde. La sua carriera inizia quasi casualmente all'inizio degli anni 80, quando, dopo aver sostenuto un provino come corista della band del fratello Ricky, le viene proposto di fare la cantante solista. Sostenuta dal fratello e dal padre, a cui si devono le canzoni dei primi 3 dischi, la giovanissima Kim si getta nella carriera musicale, ottenendo un immediato successo con la canzone Kids in America che giunge al secondo posto in UK.
I suoi primi passi sono caratterizzati da una musica che prende spunto dalla New Wave e dalle prime sperimentazioni elettroniche, per poi col tempo aprirsi verso nuovi orizzonti, dove pop, rock, elettronica, dance, si fondono con influenze soul e rithm and blues. Tra i dischi più riusciti vanno segnalati Another step, del 1987, e Close, dell'anno successivo, anno in cui Kim Wilde avrà l'onore di aprire la leg europea del tour di Michael Jackson, per poi cantare nel 1990 nel tour con David Bowie.
Dopo il 1995 Kim si ritira per un po di tempo dalle scene dedicandosi al marito, ai figli ed al giardinaggio, oltre che alla recitazione, per poi ritornare negli ultimi anni sulle scene con un nuovo disco ed un duetto con la cantante tedesca Nena. Qui una delle sue canzoni più belle e famose, Cambodia, dal secondo album Select


domenica 9 novembre 2014

Tonight Alive a Milano il 4 dicembre!


Ebbebe sì; ieri mi ha giunta la notizia che la band punk/pop di Sidney sarà a Milano il 4 dicembre ai Magazzini Generali per un concerto che si prospetta assai rovente. Confesso che consideravo questa band nient'altro che degli emulatori dei Paramore, ma dopo un po' di ascolti ho cambiato idea.
In realtà, pur appartenendo allo stesso genere, i Tonight Alive sono dotati di una loro autonomia artistica, e ho impressione che Jenna McDougall sia anche meglio di Hayley Williams. D'altro canto anche gli Stiff Little Fingers devono parecchio ai The Clash, gli Aerosmith ai Rolling Stones e via discorrendo. Su di loro ne saprò di più dopo  il 4 dicembre, quando finalmente avrò la possibilità di verificare dal vivo le loro capacità.

mercoledì 5 novembre 2014

Die Mannequin - Sucker Punch

Die Mannequine sono una punk rock band originaria del Canada, per la precisione della zona di Toronto,  Questo è il primo singolo estratto dal nuovo Cd Neon Zero che fa seguito al loro album d'esordio datato 2009, intitolato Fino+Bleed. E sembra orecchiabile e potente, con qualche influenza dance.

mercoledì 29 ottobre 2014

The Clash ed il Complete Control della CBS

Complete Control (ovvero controllo totale) è una canzone che ben rappresenta i rapporti travagliati tra i Clash e la Cbs. Infatti, dopo che la casa discografica pubblicò, contro il volere del gruppo, il brano Remote Control, i 4 di Londra si vendicarono scrivendo e pubblicando Complete Control, brano in cui esprimevano senza troppi giri di parole la frustrazione per l'inganno e la manipolazione che la CBS attuava ai loro danni "sarete artisticamente liberi, ci dissero quando firmammo quel pezzetto di carta, e adesso fate un sacco di soldi, e preoccupatevi del modo un po' più avanti" fino al finale in cui in modo quasi autoaccusatorio Joe Strummer si dichiarava "controllato nel corpo, controllato nella mente". Come spesso succede ai brani polemici, ne venne fuori un gran singolo, forse il migliore in assoluto insieme a White Man in Hammersmith Palais. L'importanza di questo brano risiede anche nel fatto che per la prima volta siedeva dietro alla batteria un certo Nicky Headon, detto Topper, che con il suo drumming preciso e personalizzato caratterizzerà il sound dei Clash negli anni a venire rappresentandone uno dei punti di forza.



lunedì 27 ottobre 2014

Joan Armatrading: Drop the pilot

Jaon Armatrading (nata il 9 dicembre del 1950 nelle Indie Occidentali, cresciuta a Brimingham, in Inghlterra) è stata una delle più brave e rinomate cantanti inglesi durante gli anni 80. I lsuo esordio risale al 1975 con il disco Back to the Night, prodotto da Peter Cage, ma i suoi dischi migliori e di maggior successo risalgono agli albori degli anni 80, in particolar modo Me, Myself, I , che raggiunse la posizione numero 5 nella UK charts e Walk Under Ladders, prodotto dal geniale Steve Lillywhite (produttore in quel periodo dei dischi degli irlandesi U2) che raggiunse la sesta posizione nel settembre del 1981 . Qui una delle sue canzoni più celebri: Drop The Pilot, che sfiorò la top ten inglese raggiungendo la posizione numero 11 nel febbraio del 1983, la posizione più alta raggiunta dall'artista di origine caraibiche nella classifica dei singoli

domenica 19 ottobre 2014

Royal Blood - Loose Change (live in Austin, Texas)

Royal Blood sono un gruppo rock da me appena scoperto: suonano un rock che si ispira abbastanza palesemente a quello primi anni 70 (Led Zeppelin, Cream) ma contaminato dal Metal. Gruppo sicuramente da tenere d'occhio. ne sentiremo ancora parlare....

giovedì 9 ottobre 2014

9 Ottobre 1940. Nasce John Lennon

Oggi 9 ottobre è, o meglio sarebbe stato, il 74esimo compleanno di John Lennon, uno degli artisti più importanti e più amati, e forse anche più controversi, della storia della musica Pop e Rock.
Lo sarebbe stato, se la morte non fosse per lui giunta prematuramente per mano di uno squilibrato mentale, tale David Chapman, che lo uccise a colpi di revolver la sera dell'8 dicembre 1980. Così proprio colui che aveva incarnato, nel bene e nel male, i sogni di pace di una generazione, vide la propria vita stroncata dalla violenza.

Lo ricordiamo con una delle sue canzoni più significative. Working Class Hero


sabato 27 settembre 2014

Avril Lavigne compie 30 anni



Oggi 27 settembre è il trentesimo compleanno di Avril Lavigne che è, insieme ad Alanis Morissette  e Celine Dion una delle cantanti canadesi più conosciute globalmente. Merito di un autentico talento, che alcuni imbrattacarte (chiamarli critici mi pare sinceramente esagerato) continuano ad ignorare, talento che emerge sia a livello vocale che a livello di songwriting. E già perché Avril scrive testi e musica delle sue canzoni fin dal primo album, cambiando spesso collaboratori e produttori, ma rimanendo sempre fedele a se stessa e continuando a distillare piccoli gioiellini, magari meno conosciuti dei singoli di stampo più commerciale, singoli comunque sempre orecchiabili e mai banali. Di più Avril col tempo ha preso maggior consapevolezza dei propri mezzi espressivi, ed oltre ad aver migliorato notevolmente le sue prestazioni live sul piano vocale, ha iniziato dal disco Goodbye Lullaby ( un capolavoro ingiustamente sottovalutato) a scrivere canzoni completamente da sola ed anche a produrre alcune canzoni presenti nei suoi dischi.
Potrei parlare per pagine di Avril e ci tornerò il più prestopossibile con una dettagliata analisi dei  suoi dischi ma la cosa migliore è far parlare la musica, ed ecco quindi a voi gentili lettori una versione risalente al 2011 del brano i'm with you, sicuramente una delle più belle e toccanti canzoni della cantautrice canadese

giovedì 25 settembre 2014

Paramore Live Last Hope




I Paramore sono una delle più interessanti e valide band dell'attuale panorama musicale americano. Tutti i loro dischi sono decisamente riusciti, in particolare Riot e l'ultimo Self titled risalente all'anno scorso. Come tutte le vere band rendono bene dal vivo. Avendo presenziato ad un loro concerto posso assicurare che sia così, ma per gli scettici è il caso di vedere ed ascoltare questa Last Hope eseguita di recente. La capigliatura di Hayley Williams è discutibile, il suo talento non lo è.

giovedì 18 settembre 2014

Ligabue - Il giorno di dolore che uno ha

Luciano Ligabue è uno dei pochi musicisti italiani per cui provo una  certa dose di stima, stima che deriva dal fatto che è uno dei pochi a parlare al cuore delle persone, senza atteggiamenti divistici del cazzo (ogni riferimento a sedicenti rocker con pochi capelli e tanta arroganza non è casuale) .
In questa canzone parla dei momenti di dolore, di sconforto che ognuno di noi attraversa, e dell'importanza di tirarsi su "Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà, quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno sempre merda resterà, riconoscerai l'odore perchè questa è la realtà."
Una canzone che ti tira su nei momenti di depressione o rabbia, ma è gradevole sempre...

domenica 7 settembre 2014

Addio a Gustavo Cerati, il Maestro del rock latino

E' morto ieri Gustavo Cerati, uno degli esponenti di punta del rock sudamericano.
Cerati è stato fondatore e leader del gruppo rock argenitno dei Soda Stereo, attivo tra il 1982 ed il 1995 , poi riunitosi per un fortunata tour nel 2007. In seguito  ha proseguito la carriera come  solista con molti dischi apprezzati da critica e pubblico tra cui ricordiamo Ahy Vamos del 2006 e l'ultimo, Fuerza Natural del 2009. Una certa popolarità gli è venuta anche dalla collaborazione con Shakira, con la quale ha scritto la bellissima No,  oltre che Dia especial, Devocion e Tu Boca.
Collaborò anche con Roger Waters dei Pink Floyd per la canzone The Child Will Fly (che vedeva anceh Eric Clapton e Shakira tra i partecipanti)
Cerati era in stato di coma vegetativo dal maggio del 2010, quando fu colto da un ictus alla fine di un concerto in Venezuela.
I principali giornali argentini sono usciti con la notizia della morte di Cerati come prima notizia, tanto per dare idea della sua popolarità.
Ricordiamolo con un suo celebre brano che si chiama Adios: l'addio che un artista del suo calibro merita



giovedì 28 agosto 2014

Recensioni: Manic Street Preachers – Futurology


A poco più di un anno dal precedente, bellissimo, Rewind the film, i MSP tornano con un nuovo disco. Un disco nuovamente sorprendente, non solo per il fatto che, di questi tempi, sono veramente pochi coloro che fanno uscire dischi nel giro di un anno, ma perché la direzione musicale è totalmente diversa rispetto a quella precedente, così come le sonorità non sono usuali. Se Rewind era abbondantemente influenzato dal folk, qui invece l’influenza è più rock, però un rock con vari sapori ed accenti, dall’elettronica al folk ad influenze quasi di musica classica e di prog. 
Così il disco spazia fra ballate un po’ elettroniche, suadenti melodie e pezzi più ritmati: qualche pezzo, come Go to War ad esempio, risulta un poco monotono, ma nell’insieme il disco si fa ascoltare bene, ed i testi sono sempre interessanti e pungenti. Tra le cose più riuscite segnalo la sognante Divine Youth, la sarcastica the Next jet to leave Moscow, Sex power love and Money, un pezzo decisamente più rock della media, che è per me il miglior brano del disco, e Misguided Missile con la sua intro di tastiera electro ed il suo  assolo di chitarra, ed infine la strumentale Dreaming a City, da ascoltare e gustare con attenzione.
Strumentale è anche il pezzo che conclude il disco, intitolato Majakosvky, grande poeta della rivoluzione Sovietica. In conclusione un disco leggermente inferiore al precedente, però comunque da consigliare ai fans e a chi vuole ascoltare qualcosa di diverso sia dal pop ma anche e forse soprattutto dal rock usuale.

venerdì 22 agosto 2014

Of Monsters and Men - Love Love Love (Official Lyric Video)


Nuovo video (o come si dice oggi Lyric Video, video con i testi) da parte dei Of Monsters and Men, gruppo islandese rilevazione del 2012 con l'interessantissimo My Head is an Animal . Musica sempre affascinante e melodie suadenti. Aspettiamo a breve il nuovo Cd con un certo ottimismo...

mercoledì 20 agosto 2014

Nickelback - Edge of a Revolution (Lyric Video)


Novità e non di poco conto: è uscito oggi il lyric video del nuovo singolo dei Nickelback, gruppo hard-rock canadese inviso ad alcuni ma caro a molti altri- Al primo ascolto mi pare nella linea musicale del gruppo, chitarre forti e gran voce di Chad Kroeger, come sempre il centro del gruppo. Anxhe le liriche sono da tenere d'occhio in questo caso. Un buon brano direi...

martedì 29 luglio 2014

London Grammar - Strong



I London Grammar sono un gruppo di recentissima formazione: costituiti da soli tre membri ( Hannah Reid, la cantante, il polistrumentistaDot Major ed il chitarrista Dan Rothman) hanno esordito nel febbraio dello scorso anno con l'Ep Metal & Dust. Nel settembre il loro debutto con il disco If You Wait che ha riscosso un ottimo successo in Uk , Francia ed Australia. La loro è una musica ipnotica, che lavora quasi per sottrazione. Il punto di forza, a mio avviso, risiede nalla cantante Hannah Reid, dotata di una voce veramente interessante, e con ottima estensione vocale. Non è esattamente il mio genere preferito, ma credo che valga la pena prestare l'orecchio alla loro proposta musicale

mercoledì 23 luglio 2014

Billy Bragg in Concerto: teatro Dal Verme di MIlano 20/7/14

E così, dopo 3 anni di assenza: ho l'occasione di rivedere per la settima volta (proprio così, per mia fortuna ho tenuto conto di tutti i concerti che ho visto, e Billy l'ho frequentato dal 1988, poi 1989, poi tre volte negli anni 90 e poi la Camera del Lavoro nel 2011) il buon vecchio Billy Bragg, che forse non migliorerà il suo italiano e peggiorerà il suo inglese, come ci ha fatto sapere in apertura di concerto, ma migliora come interprete delle sue canzoni.
In compagnia di fratello e amico "bragghiano" (a proposito, ma se le fans degli One Direction si chiamano Directioner i fans di B:B come si chiamano... Braggers? Ok la smetto subito..) sono al Teatro Dal Verme alle 20,30. Ci si accomoda ai posti a sedere dopo che il secondino all'entrata ci ha fatto attendere per quasi mezz'ora. Prima dei concerti un tipo che ha l'aria del guerriero Celtico (giusto l'aria ...)fa finta di provare tutti gli strumenti. Probabilmente Billy e soci sono ancora al pub. Alle 21,30, puntualissimo sul ritardo (nel senso che avevo previsto che iniziava alle 21.30 e non alle 21.00) Entra il caro vecchio Billy, accompagnato da una band di 4 elementi. Batterista, bassista, chitarrista di elettrica, acustica e steel guitar, e tastierista. Parte subito con una Ideology riveduta e corretta in direzione country, il che ci fa capire che ci sono stati cambiamenti, ma alla fine la sostanza è sempre quella: canzoni di lotta e di amore intervallate da discorsi a volte seri, spesso invece conditi di irresistibile humor inglese (o bragghiano, o da braggers).Nelle sue intro alle canzoni  non può mancare qualche riferimento ai recenti mondiali di calcio, come alle meno recenti elezioni europee.
 Billy e la sua band  ci danno dentro subito con i pezzi dell'ultimo disco, per dire il vero non ne fanno moltissimi, se la memoria non i inganna eseguono No One Knows nothing Anymore, Handyman blues,  la bellissima e tristissima I ain't got no home e la trascinante There will be a reckoning.
Le canzoni nuove sono belle, ma sono le vecchie quelle che alla fine trascinano di più, così Shirley (anch'essa riarrangiata) Sexuality e Accident waiting to happen vengono accolte e salutate con ovazioni. La stessa cosa succede con New England, che Billy introduce raccontando una improbabile session con i Kraftwerk, con i quali avrebbe voluto fare le canzoni di Woddy Guthrie (anche lui presente con la classica All You Fascists Bound to Loose), ed alla fine di questa improbabile storia ecco una versione "alla Kraftwerk" dell'intramontabile canzone.
Il concerto finisce abbastanza presto con una dozzina di canzoni cantate, ma è solo una finta: passa forse nemmeno un minuto ed ecco rispuntare il nostro con la sua vecchia chitarraccia color beige.
Chissà se è ancora quella degli anni 80...ed ovviamente ecco i classici fatti stavolta alla vecchia maniera, ovvero da solo, e quindi To Have and to Have not e There's a Power in a Union, sempiterno inno di lotta.
Arriva furtivo il pianista ed ecco, a sorpresa, Tank Park Salute, da quel sottovalutato capolavoro che è Don't try this at home. E poi è la volta, e no, non poteva mancare nemmeno lei, di Waiting for the great leap forward, con gli altri componenti della band  che entrano man mano, prima il bassista, poi il batterista ed infine il chitarrista,  e si aggiungano alla canzone arricchendola sempre di più fino a farla esplodere in un grande finale. Alla fine un bel concerto e rimane impresso il messaggio di Billy: le canzoni non possono cambiare il mondo (" vi assicuro, ci ho provato ed è così") ma possono farci capire che non siamo soli e darci lo stimolo per fare qualcosa. Fondare un sindacato o magari cercare una nuova ragazza...

venerdì 11 luglio 2014

Shakira: la discografia rivisitata. Parte Seconda ed ultima

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Dopo una lunga promozione ed una lunga tourné Shakira dà vita a quello che è, fino ad allora, il progetto più ambizioso e rischioso mai affrontato: due dischi nello stesso anno, uno in inglese e l’altro in spagnolo.
E così che nel giugno del 2005, preceduto dal singolo “la Tortura”, esce il primo dei due dischi, in seguito denominati “gemellini”. Il disco si intitola Fijacion Oral (fissazione orale) ed è un ulteriore cambiamento rispetto alla musica “rockera” di DELL e LS. La fissazione orale di cui parla Shakira non è nulla di pornografico, come insinua la solita becera e superficiale critica, ma la fissazione che Shakira dice di avere per la bocca, lo strumento che usa per cantare, parlare, mangiare, baciare, insomma per comunicare e vivere. Dal punto di vista musicale il disco viene definito di “Pop latino, ma in realtà è molto di più. Nel disco troviamo pezzi di Reggaeton (la tortura) ballate soft rock (En tus pupillas, Dia especial) ballate electrorock (la Pared, Las de la intuicion) sperimentazioni elettroniche (Lo imprescindible) tenui ballate dal’atmosfera latina (Dia de Enero) Addirittura Bossa Nova (la magnifica Obtenir un Sì) e rock (Escondite Ingles). Le due canzoni migliori sono però la versione acustica di La Pared, in cui Shakira dà sfoggio di tutta la sua potenza e capacità canora, accompagnata dal solo piano del pianista Menendez, e No, una canzone nata dalla collaborazione con il “maestro” Gustavo Cerati, eccelso chitarrista argentino già mente e braccio del gruppo rock argentino Soda Stereo.
Il successo, seppure inferiore a quello strepitoso di Laundry Service (12 milioni di copie poi diventate 18) è considerevole, soprattutto nei paesi latini, in Messico vengono venute un milione di copie nel primo mese di uscita.
A Novembre esce il secondo capitolo, questa volta totalmente in inglese (è la prima volta, poiché LS conteneva alcuni brani in spagnolo) titolato Oral Fixation, ed è una nuova svolta.
In effetti in OF2 abbiamo forsa la Shakira più rock ed impegnata, un disco che sorprende anche la critica, oltre che il pubblico: in questo disco infatti le atmosfere latine di FO, presenti anche in LS oltre che nei primi dischi, cedono il passo ad una musica decisamente di stampo più anglosassone, anche se qui e là la “latinidad” di Shakira emerge.
Il disco, come dicevo pocanzi, è sorprendente, già a partire dai testi, che toccano in modo esplicito temi inprecedenza appena accennati: How do you do parla di religione, Timor è una denuncia, condita di ironia, della ipocrisia politica su cui si fonda la politica internazionale, Costume makes the clown (l’abito fa il monaco) parla delle maschere che indossiamo sulla scena sociale per compiacere gli altri, Animal City è una canzone sulla ipocrisia dei mass media e dello show business. Le altre sono canzoni d’amore , ma per nulla banali.
Musicalmente, come già detto, il disco è orientato maggiormente verso un tipo di rock contaminato con le influenze latine. Non a caso in Illegal troviamo Carlos Santana, che con il suo magico tocco impreziosisce la atmosfere romantiche del brano. Dont’ bother, Costumes makes the clown ,Hey you How do you do, sono tutti brani rock, Animal City è un misto di rock ed elettronica, con un tocco di musica messicana che crea un atmosfera quasi alla Morricone. Dreams for Plans, Your embrace e la già citata Illegal sono ballate stupende, a completare Something e The Day and the Time che non sono altro che En tu Pupillas e Dia Especial in versione inglese, già presenti su FO. Il pezzo più famoso è però Hips don’t lie, non compreso nella versione originale del CD. Difatti il disco non ebbe i risultati commerciali sperati, pur avendo ottime recensioni dalla critica. Shakira fece quindi uscire il singolo Hips don’t lie, con la presenza dell’ex membro dei Refugee Wycleaf Jean. La canzone doveva originariamente essere un singolo scritto per fare parte della colonna sonora dei mondiali del 2006 che si svolgevano in Germania, ma visto il grandissimo ed insperato successo (la canzone venne promossa sostanzialmente solo negli USA) fu aggiunta in un secondo tempo anche alla ristampa del CD, che così ebbe un rilancio nelle classifiche, raggiugendo le vendite del precedente CD in spagnolo. La canzone è un miscuglio di hip hop e cumbia, una musica tipica colombiana, e, pur essendo un singolo ballabile e senza grosse pretese artistiche, risulta molto gradevole ed originale, ragione del suo successo, diventando anche uno dei cavalli di battaglia delle esibizioni dal vivo della artista colombiana.
Nell’ottobre del 2009 esce l’ottavo disco di Shakira, intitolato She Wolf (La Lupa). La copertina ci mostra una shakira vestita, più che da lupa, da Vamp(ira). Un cambiamento di look notevole, che abbandona i vestiti sexy-rock della era di Laundry Service, ma anche quelli semplici con le scarpe da ginnastica e le magliette dell’era dell Fissazioni, per approdare ad un look molto più sexy (e banale) fatto di minigonne, tacchi vertiginosi, scollature, lustrini. Il cambio di Look corrisponde al cambio musicale, il rock ed il folk etnico vengono abbandonati per una musica che strizza l’occhio al suono da discoteca ed a quel pop commerciale, tra R&B e Dance, che sembra prevalere in quel periodo. Se la title track, scelta come singolo apripista, delude molti fans, il resto del disco non fa meglio. Tra i produttori figura Pharrel Williams, destinato a diventare il maggior esponente di questa branca musicale, ma la cui vena artistica mal si adatta a quella della cantautrice colombiana. I pezzi nati da questa collaborazione (in cui peraltro il contributo di Pharrel sembra decisamente maggiore che non quello di Shakira) risultano confusi, sbiaditi ed in definitiva mediocri. Long Time, Did it again, Why wait sono tutti brani trascurabili, ancora di più di She Wolf, omaggio alla disco plasticosa degli anni 70, fatta almeno con un certo gusto. Si salvano solo Gipsy, una ballata dagli accenti tzigani e influenze indiane, Mon Amour, un buon brano rock quasi alla No doubt, che sembra un  po’ fuori luogo nel disco, e Spy, altro duetto con Wycleaf Jean, che delude coloro che si aspettavano un Hips don’t lie number 2, ma che è in realtà un apprezzabile omaggio alla musica funky/soul degli anni 70, certo più originale del resto del disco. Se consideriamo il flop di vendite e che la stessa Shakira qualche mese dopo prenderà le distanze dal disco definendolo “un esperimento musicale che non la riguardava” e lasciando capire abbastanza chiaramente che la svolta musicale le era stata “suggerita” dalla casa discografica, possiamo definire She Wolf senz’altro il disco meno riuscito e personale dell’intera discografia.
 
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Già prima dell’uscita di She Wolf giravano voci che il disco in inglese sarebbe stato seguito da un disco spagnolo, di diversa impostazione musicale, impostato su musica folk colombiana. Il progetto viene confermato da Shakira durante i mondiali di calcio che si svolgono in Sud Africa nell’estate del 2010. Il disco dovrebbe essere una sorta ritorno alle origini. E così nell’ottobre del 2010, preceduto dall’inno dei mondiali Waka Waka, che si rivela essere un successo ben oltre le aspettative, e dal singolo estivo Loca, ecco uscire Sale el Sol. Il disco rappresenta un ritorno, seppure parziale, alle atmosfere musicali da cui Shakira è partita, però con anche umori musicali nuovi e diversi. E così, inframezzate a ballate rock come Sale el Sol, o a romantiche canzoni come Antes de la Seis o Lo Que Mas, trovano posti scatenati pezzi di merengue, come Addicted to You o la già citata Loca, o la cover di Islands del gruppo indie pop dei The XX, a pezzi reggaeton come Gordita, o ancora pezzi rock scatenati come Shakira non realizzava da tempo come Devocion e Tu Boca, ancora dovuti alla collaborazione con Gustavo Cerati, oltre che alla immancabile Waka Waka, qui riproposta in versione più rock, con chitarre in stile U2. IL risultato è un disco discontinuo ma molto gradevole e vario, che se anche non è al livello dei suoi migliori lavori non ne è nemmeno tanto distante, sicuramente è un disco che riavvicina a Shakira molti dei fan che, dopo il precedente disco, avevano iniziato ad allontanarsi da lei.
Nel marzo 2014 arriva il decimo disco per la cantautrice di Barranquilla, anch’esso lungamente atteso e rimandato a causa della gravidanza della bella colombiana, accasatasi con il calciatore spagnolo Gerard Pique, una relazione di cui i giornali, sportivi e di gossip, hanno parlato molto, ma che Shakira è riuscita a vivere con la discrezione e la misura che l’hanno sempre contraddistinta. Non solo ragioni personali hanno però inciso sul ritardo nella publbicazione dell’album, inizialmente previsto addirittura per l’autunno 2012, ma anche il cambio di direzione musicale, In effetti i rumors, poi confermati dalla stessa Shakira, parlavano di un disco orientato verso la techno e la dance in modo addirittura più deciso di quanto non fosse avvenuto con She Wolf. Dopo la gravidanza Shakira però cambia opinione, e fa capire che il disco invece sarà molto più rock che non dance. Preceduto dal singolo rock-reggae di I can’t remember to forget you, cantato insieme alla cantante barbarodegna Rihanna, esce il 25 marzo 2014 il disco intitolato semplicemente Shakira. Il disco risulta soddisfacente a metà. Se in effetti   da un lato le canzoni suonano, nel loro insieme, oneste e decorose, e se del disco “dance “ sono rimasti Dare (che doveva uscire come singolo già nell’estate 2012) e poco altro, dall’altro lato molte canzoni canzoni sembrano poco ispirate, difettano di personalità, come si evince dal fatto che ben poche canzoni portano la firma di Shakira e che moltesono scritte per intero da altri autori, autori molto distanti dal mondo musicale di Shakira.  Tra le canzoni migliori figurano il già citato duetto con Rihanna, Medicine, un duetto con il cantante country Blake Shelton, Cut me Deep , un pezzo dalle chiare influenze reggae, scritto dal gruppo canadese dei Magic!, 23 dolce ballata dedicata al suo nuovo amore, e la travolgente Loca por ti, magistrale riadattamento di Boig por ti, canzone originariamente scritta in catalano e facente parte del repertorio della rock band catalana Sau. Le restanti canzoni sanno, chi più o chi meno, di già sentito, e potrebbero tranquillamente essere cantata ora da Jennifer Lopez, ora da Avril Lavigne, ora da Katy Perry o magari Florence Welch, o magari Miley Cyrus…insomma mancano di quel particolare umore latino  di quella sorta di pop/rock/latino/world/folk  che ha sempre contraddistinto la musica di Shakira rendendola qualcosa di unico nel panorama musicale: possono piacere, ma non incantano.

Alcune frasi dette da Shakira nelle ultime settimane hanno fatto pensare ad un nuovo disco in spagnolo, ma niente si sa di questo progetto, se si tratta di canzoni del tutto nuove o di traduzioni di questo disco, quale sarà la direzione musicale del disco. L’unica cosa che posso augurarmi è che Shakira ritrovi l’ispirazione che ha avuto fino al 2006 e che poi, nel tempo, ha lentamente perso.

domenica 6 luglio 2014

Bryan Adams Summer of 69


Bryan Adams, trattato con disprezzo dalla Maugeri (che rimane il mio idolo, sia chiaro, anche e sopratutto per la quantità di cazzate industriali che escono dalla sua boccuccia) come il rock'n'roll più commerciale del mondo (mai sentito parlare dei Queen o dei Beatles? no eh...) è in realtà un buonissimo autore di canzoni sanamente rock'n'roll, semplicei dirette e divertenti. Ne è un felicissimo esempio questa Summer of 69, che miscela sapientemente rock da strada e mainstream, nostalgia e voglia di vivere. Non è Bruce Springsteen, sia chiaro, ma un bravo ed onesto rocker

mercoledì 2 luglio 2014

Shakira: la discografia rivisitata. Prima Parte


Shakira è una cantante ed autrice straordinaria, ingiustamente sottovalutata da una critica, in particolare quella italiana, tanto snob quanto cialtrona ed impreparata.
Qui vogliamo ripercorrere le tappe della sua vicenda discografica, rendendole la giustizia che merita.
Shakira Isabel Mebarak Ripoll nasce a Barranquilla, in Colombia il 2 febbraio del 1977 da William Mebarak, di origini libanesi, e da sua moglie Nadia Ripoll, di origini spagnole ed italiane. La giovanissima Shakira mostra subito doti artistiche non comuni, appena impara a scrivere si mette a comporre poesie e ad 8 anni le viene regalata la sua prima chitarra, a 8 anni scrive Tu gafas scura (i tuoi occhiali scuri) dedicati al padre William, che dopo la morte di uno dei fratelli di Shakira nasconde il dolore dietro degli occhiali scuri. A 14 anni, nel 1991 Shakira  ottiene un contratto discografico e fa uscire il suo primo disco intitolato Magia, questi viene seguito due anni dopo dal più maturo Peligro. Nessuno dei due, nonostante alcuni premi e riconoscimenti vinti da Shakira, ha alcun tipo di successo, e così Shakira pensa di lasciare la carriera musicale a favore di quella di attrice (recita infatti in una piccola telenovela), ma il presidente della Columbia Musica la convince a proseguire per almeno un altro disco.
Affiancata da un giovane musicista e produttore, Luis Fernando Ochoa, Shakira si mette al lavoro ed il risultato è il disco Pies Descalzos (1996) che pone finalmente l’artista colombiana all’attenzione di pubblico e critica sudamericana e non solo. Il disco è composto per lo più di canzoni orientate verso un suono folk latino, con influenze anglosassoni anche di tipo rock, e qualche inflessione di tipo caraibico (un poco de Amor). I pezzi migliori sono il rock della title track, la romantica e magnifica Antologia, Espero Sentada, uno strano ed affascinante connubio tra la samba  e il blues ed il brano acappella Pienso en Ti. Il disco soffre ancora di ingenuità, alcuni arrangiamenti non proprio ottimali, ma l’ancora acerbo talento di Shakira riesce a trapelare in modo convincente, seppure ancora a tratti. Pies Descalzos, ha un enorme successo in Sudamerica, facendo all’improvviso di Shakira una stella del firmamento pop latino. Tuttavia la ragazza rimane coi piedi ben piantati per terra, non dimentica da dove viene, e fonda l’associazione che trae il nome proprio da questo disco “Pies Descalzos” Fondazione che da allora si occupa dell’educazione dei bambini e ragazzi poveri della Colombia, che conta attualmente ben 6 scuole con altre in costruzione.
Nel 1998 esce quello che molti considerano il suo capolavoro ovvero Donde Estan Los ladrones?. Il titolo prende spunto dal furto subito da Shakira. Alla giovane cantautrice vennero rubati infatti gli appunti e gli spartiti per il disco che stava preparando. I ladri poi, una volta saputo di chi era la refurtiva, restituirono il maltolto. DELL è sicuramente il disco della maturazione per Shakira, non magari il capolavoro che si dice, infatti ancora ingenuità affiorano qua e là, non tutte tutte le canzoni sono all’altezza, tuttavia ci sono una serie di gemme di rara bellezza. Si te vas è un bel brano rock , in cui la musica si fonde perfettamente con il testo, pieno di ironia e graffi sarcastici, Ciega Sordomuda è una esplosione di latinità e voglia di vivere, Inevitable è destinata a diventare un inno, con la sua aria pacata che esplode in un ritornello potente come una canzone dei Nirvana ma incredibilmente melodico. Moscas en la casa, Sombre de Ti e Tu sono ballate intrise di folk, canzoni d’amore, una più bella e struggente dell’altra, mentre in Octavio Dia e Donde Estan los ladrones vengono affrontati dei temi nuovi, di tipo più sociale e politico, sempre con una certa dose di ironia e dell’ottimo rock.In Ojos Asi Shakira sperimenta l’unione fra generi diversi come la dance e la musica medio orientale, il tutto condito con un pizzico di rock. Meno riusciti No creo e Que vuelvas.
Il successo è ancora più evidente e presto fioccano i premi, Shakira incomincia ad essere conosciuta anche in Europa e soprattutto negli USA e nel 2000 esce MTV unplugged, registrato a New York, che si aggiudica il primo Grammy Award per la cantautrice colombiana, dove vengono ripercorsi in chiave acustica i brani di DELL.

Ormai il momento è maturo per il grande salto sul mercato discografico mondiale, Shakira aggiunge il vocabolario inglese alla sua chitarra ed alla sua voce ed il risultato è Laundry Service, (2001)noto come Servicio de Lavanderia nei paesi spagnoli, un disco che rimane e rimarrà a lungo una pietra miliare del pop-rock degli anni zero del nuovo millennio. Whenever Wherever, Objection, Underneath your clothes sono tutti singoli di successo mondiale, ma ancor prima sono gioielli musicali. Objection (tango) con cui si apre il Cd è un movimentatissimo misto di tango e rock, al limite del punk (ne esiste una versione denominata Afro punk version), Whenever Wherever è un mix del tutto inedito di ritmi tipicamente latini con il rithm and blues americano il tutto condito da richiami alla musica folk andina e con la “solita” spruzzata di rock ceh Shakira ama in quel periodo in modo viscerale.
Underneath Your Clothes è invece un pezzo più tradizionale, una ballata perfetta nel suo romanticismo e lirismo, un pezzo da chek to chek travolgente. Ma sono altri i pezzi che rendono lo spessore del disco, in particolare la ballata rock di The One, ed il rock travolgente di Poem to a horse che rappresentano i vertici del disco, ben sostenuto anche da altri pezzi, come Rules, Fool o ancora Que me quedes tu, ma anche i pezzi meno riusciti, come Ready for the good times o Te dejo Madrid, mostrano questa incredibile melange musicale di generi quasi opposti, ma perfettamente coniugati, a cui la voce di Shakira, finalmente giunta a maturazione, unisce forza vocale, espressività e sensualità assolutamente unici nel panorama musicale.

sabato 28 giugno 2014

Manic Street Preachers - Walk Me to the Bridge (Official Video)

Zitti Zitti iManics dopo lo straordinario  Rewind the film fanno uscire un nuovo singolo estratto dal prossimo imminente album (il che ci fa ritornare indietro ai bei tempi in cui le band facevano un disco ogni anno, non ogni 3-4 anni...). UN pezzo molto interessante, corredato da un bel video, dove ancora mostrano di avere idee da vendere. Non mi aspettavo da loro una terza giovinezza così stupefacente...

lunedì 16 giugno 2014

Novità in arrivo....

Cari amici lettori: sto organizzandomi in modo tale da fare post più lunghi e corposi.
La  mia intenzione è infatti quella di fare dei megapost dedicati ai miei artisti e musicisti preferiti, una specie di retrospettiva, breve ma sufficientemente esauriente, qualcosa insomma che rimanga e che possa essere utile, piuttosto che tanti brevi post, magari divertenti ma che trovano il tempo che trovano.
Stay tuned....

martedì 3 giugno 2014

Iggy Pop - Cry For Love [Official Music Video]


Cry For Love è una canzone tratta da Blah Blah, disco uscito nel 1986. Si tratta di uno dei dischi più commerciali dell'Iguana, risentendo in modo deciso del lavoro di produzione e sinanche scrittura da parte di David Bowie, che peraltro ebbe il metodo di assicurare al disco un certo grado di successo commerciale. Cry For Love è però un vero gioiellino, in cui si ritrovano le migliori caratteristiche del sound di Iggy pop; la voce profonda, la ritmica potente, il rock passionale, le chitarre forti ma non rozze.. . Il video rende con le sue immagini di desolazione metropolitana il senso di una canzone che parla di solitudine e nostalgia.

mercoledì 28 maggio 2014

Paramore - Let The Flames Begin / Part II (Live) (2nd Version)




I Paramore sono una delle poche band rock degli ultimi anni che abbiano sviluppato un sound originale e autonomo, senza scimmiottare i vecchi gruppi del passato con risultati discutibili o fare lavori pseudo sperimentali con in realtà obiettivi commerciali. Dal vivo emanano una carica ed una energia rari, e qui abbiamo un paio di esempi con una delle loro canzoni più rappresentative. Lunga vita ai Paramore.

domenica 18 maggio 2014

Birdy, un talento unico

C'è una giovanissima cantante, una giovanissima musicista, di appena 18 anni, dal talento cristallino e puro.
Il suo nome vero di Birdy è Jasmine van den Bogaerde, nata il 15 maggio del 1996. All'età di soli 12 anni ha vinto un importante concorso musicale ed è poi stata messa sotto contratto da una etichetta collegata alla Warner Bros. Nel 2011 è uscito il suo primo disco intitolato Birdy.
Bravissima nel suonare il pianoforte ha delle doti interpretative notevoli.
Qui la bellissima Skinny Love


giovedì 15 maggio 2014

Graham Parker l'energia del Pub-rock

Graham Parker è stato uno degli esponenti del cosidetto Pub-Rock, che attorno alla metà degli anni 70 rivitalizzò una scena inglese ormai diventata asfittica, dominata dal pop di consumo da un lato e dal pretenzioso progressive dall'altro. Insieme ad un altro personaggio di confine, come Ian Dury, e a gruppi come Eddie & the Hot Rods e i 101ers di un certo Joe Strummer, Graham suonava nei Pub (da qui il nome di Pub-rock) un mix di Rock'n roll, rithm & Blues, reggae con grande energia.
Qui una delle sue canzoni più rappresentative, in cui emerge l'energia e la abbia tutta Rock'n Roll.




sabato 10 maggio 2014

Sarah Jarosz - Kathy's song

Ritorno su questa giovanissima e bravissima cantante, qui alle prese con la cover di una canzone dei grandi Simon e Garfunkel.
La voce, l'accompagnamento musicale, la dolcezza, la melodia, tutto concorre nel creare un'atmosfera magica. La parola giusta è incantevole.
Incantevole Sarah...

lunedì 5 maggio 2014

Dream Syndacate in Italia

Oggi sono in Italia per un concerto a Trezzo D'Adda i Dream Syndacate, una delle poche band per cui l'aggettivo mitico non è esagerato. I Dream Syndacate hanno fatto parte di quel movimento chiamata neopsichedelia o Paisley Underground di cui hanno fatto anche parte gruppi eccellenti quanto poco conosciuti come i Thin White Rope . Il loro esordio discografico avviene nel 1982 con The Days of Wine and Roses, a cui fa seguito nel 1984 il loro capolavoro indiscusso, quel Medicine Show di recente rieditato come Cd in versione remasterizzata e con aggiunta dipezzi live che segna un stagione fondamentale dell'undergrund targato USA. Capolavori come Bullet with my name on it, still holding on to you o la title track sono difficili da dimenticare per quei fortunati che hanno la ventura di ascoltare il disco. A questo disco nel 1986 segue Out of the Grey, disco meno potente e travogente, ma comunque molto valido, e poi nel 1988 quello che è sostanzialmente il disco dell'addio, Ghost Stories, con un suono che torna più acido e psichedelico rispetto al precedente.
Nella loro musica ci sono riverberi dei Velvet underground,  ma sopratutto dei Doors e di Neil Young and the Crazy Horse.
Non potendo andare a vederli stasera (ma ci sono dei concerti loro interi reperibili su Youtube) mi accontento di risentirmeli e farveli sentire con la intramontabile Bullet with my head on it


martedì 29 aprile 2014

Halestorm live ai magazzini Generali di Milano



Ieri 28 Aprile mi sono recato a vedere il concerto degli Halestorm, una band di cui ignoravo l'esistenza fino a qualche settimana fa, ma che mi sono entrati rapidamente in testa e nel cuore a causa del loro rock sporcato di metal, duro ma anche molto orecchiabile e quasi melodico.
Mi piace questo mischiare l'agro ed il dolce, la durezza delle chitarre e la forza della batteria con le melodie e la dolcezza della voce, per questomi piacciono le female fronted band, che tradotta nella nostra lingua (che mi dicono essere ancora l'italiano, fino alla prossima riforma del governo, almeno) significa le band che hanno una donna che canta. Ma passiamo al racconto della serata.
Dopo aver parcheggiato l'auto e aver raggiunto il luogo del concerto , situato molto vicino a dove avevo visto Gabriella Cilmi un paio di settimane fa (vedi post sotto) aver fatto vedere il biglietto ai due gentili gorilloni che sorvegliano l'entrata, entro.
Era la prima mia volta ai Magazzini Generali; appena entrato capisco che sono di fronte ad una scena stile inferi di Dante: caldo assurdo ed il posto, molto più piccolo di quel che pensassi, strapieno (e dire che mancava ancora un'oretta all'inizio del concerto). Avendo portato una telecamera per riprendere qualche pezzo dell'avvenimento ed il cappottone, decido che è meglio lasciare il cappottone ed ombrellino alla reception e infilarmi la telecamerina nella tasca dei pantaloni, con aria indifferente naturalmente. Mi avvicino a dove una band di volenterosi metallari intrattiene il pubblico, insomma, al palco. Mi avvicino per modo di dire, in effetti il posto, come detto poco capiente, è strapieno. Ci sono un paio di scalini sul lato destro, in mezzo c'è il Mixer e poi quello che si chiama parterre, ma che qui è l'unica cosa che c'è. Tutti assiepati al caldo e al puzzo, visto che la temperatura interna è almeno di 25 gradi. Cerco una posizione nella quale possa vedere qualcosa del concerto e magari registrarlo, e mi rassegno a starmene in piedi. Dopo che il gruppo di supporto ha finito e una attesa di circa mezz'ora, con buona puntualità, entrano sul palco gli Halestorm.
Subito attaccano con Miss the misery seguito da Freak like me e si capisce che la band è compatta, che Liz è bella, brava e quasi(quasi) carismatica, mentre il fratellone batterista è un pazzo scatenato, oltre che un eccellente batterista. In effetti a metà inoltrata del concerto Lizzy e la band escono e lasciano il ragazzo ad intrattenere il pubblico con la sola batteria. Arejay si scatena. percuote la batteria in tutti i modi possibili ed immaginabili, la suona in piedi, poi butta via le bacchette e passa a suonarla a mani nude. Finito questo grida alla folla: ne volete ancora? ovviamente la risposta è sì ed il ragazzo, entusiasta e con un ghigno degno del Joker dipinto sul volto annuncia trionfante "now the big sticks!" e tira fuori delle bacchette gigantesche, diciamo dei bastoni, e riprende a massacrare la batteria! Grandissimo!
A parte questo intermezzo chi guida le danze è Lizzy la cui voce è estremamente potente, ma ancora mi deve convincere di averne una totale padronanza. canta Break In accompagnandosi con le sole tastiere, è brava, ma non perfetta, mentre appare più a suo agio quando fronteggia la folla cantando a squarciagola e completando anche con assoli di chitarra l'esibizione. Vengono eseguite molte canzoni dell'ultimo disco tra cui Love Bites, Rock show Mr Hide daughter of darkness, Gold dust woman cover dei Fleetwood Mac e get ready dei Daft Punk in versione decisamente più rock dell'originale fino al finale con l'anthem Here's to Us.
Un'ora e mezza di concerto per un gruppo che sa offrire una non originalissima ma riuscita ricetta di buon sano rock'n roll, sudore e divertimento.
Arrivederci alla prossima!

lunedì 14 aprile 2014

Recensione del concerto di Gabriella Cilmi al 75 Beat di Milano

Giovedì sera si realizzava un sogno, sì avete capito bene, un sogno nel senso letterale del termine. Difatti, credo fosse la notte di domenica scorsa, fra le centinaia di sogni che presumo abbiano affollato la mia mente dormiente ma sognante, mi ero sognato lei, Gabriella Cilmi, che mi prendeva sorridendo la mano. Me ne sono ricordato al mattino appena sveglio, e mi sono chiesto il perché di quel sogno, forse avevo visto la sua bacheca di FaceBook e mi era rimasta impressa?
Può darsi, ma sta di fatto che due giorni dopo vengo a sapere che Gabriella sarebbe stata a Milano il 10 aprile. Ne avevo già letto qualche settimana prima, ma poi non avevo visto alcuna conferma ufficiale, per cui avevo pensato fosse una falsa informazione, o che il concerto fosse saltato per una qualche ragione, e invece...
E invece eccomi alle nove al circolo ARCI 75 Beat, pagare l'entrata e farmi la tessera Arci, poiché la regola è questa. Se ne potrebbe discutere ma tant'é. Mi rendo conto che sono un po' in anticipo e mi faccio un giro nei dintorni ingannando l'oretta di tempo che dovrebbe separarmi dall'inizio del concerto. L'oretta di tempo diventa un'ora ed un quarto, un'ora e mezza, e poi, come capirete due ore....mentro attendo nel breve corridoio che porta dal'ingresso alla sala minuta dove sono già posizionati microfoni e strumenti (gli unici ad essere arrivati prima di me) vedo una ragazza sbucare da una porta ed entrare in un'altra sala. Capelli neri tagliati a caschetto, viso mediterraneo, non molto alta...mi rendo conto che mi è passata sotto gli occhi, anzi quasi dietro alle spalle Gabriella Cilmi, di pirsona pirsonalmente, per dirla come l'appuntato del Commissario Montalbano.
Questo rende l'attesa forse meno pesante, anche perché ad un certo punto sento una voce che gorgheggia- E' Gabriella che scalda le corde vocali, devo dire sentendola così la sua voce appare molto megloi che nei dischi, naturale, e capisci cosa voglia dire la parola "talento" spesso usata a sproposito. La saletta verso le 23 si riempie, per dire il vero i musicisti entrano e si mettono agli strumenti ed allora le poche decine di persone che stazionano nell'atrio e corridoio si precipitano nella saletta. Tranquillamente, come fosse una del pubblico capitata lì per caso, entra anche Gabriella, eh sì, la ragazza del corridoio era proprio lei, ma si è cambiata, ha un abitino nero un po' da collegiale, gonna sopra le ginocchia e stivaletti neri ed un gran sorriso. Sale sul palco ed inizia a cantare. La prima canzone è Simmetry, e si vede come lei viva le canzoni e le interpreti non solo con la voce, ma con il corpo, quasi come una attrice. Avendo visto alcuni live via youtube non mi era molto piaciuta questa corporeità, ma lì, avendola davanti, riesco a capirne il senso, la grande carica che mette e che trasferisce nelle canzoni che canta. Il concerto scorre via molto piacevole, con una buona band, e quasi tutte le canzoni del nuovo disco, mentre dei vecchi rimangono solo My Hearts don't lie, fatta in modo travolgente, una On a Mission, stravolta in stile, non dico rock, direi proprio punk, forse a significare una distanza ormai siderale da quel periodo artistico, per lei poco felice e quasi rinnegato, e ovviamente, sweet about me, in cui scende tra il pubblico e fa cantare ad alcuni fortunati il famoso ritornello "sweet about me nothing sweet me about me" ed anche il vostro cronista viene coinvolto in tutto ciò, credo di essere stato il peggiore ma, chissene...io ho cantato con Gabriella Cilmi, e voi no, quindi potete pure rosicare ma  non potete cambiare i fatti....
Il concerto chiude dopo circa un'ora, con The Sting, lasciando l'unica amarezza che una simile artista debba esibirsi di fronte a poche decine di persone (è pur vero che in quella stessa serata vi erano almeno 3 concerti di livello e ben più pubblicizzati) quando "popstar" di dubbio talento o personaggi strabolliti fanno pienoni...
Lo sappiamo, le cose preziose sono per pochi, Gabriella mi è parsa una ragazza molto semplice, che non se la tira "da Star" e che ha volutamente rinunciato a notorietà e soldi per inseguire una propria via artistica, speriamo magari possa avere più successo in futuro.

domenica 13 aprile 2014

Tonight Alive - The Edge dalla colonna sonora di The Amazing Spider man





Ecco il video che accompagna l'uscita dell'ennesimo film di supereroi: Questa volta sono i Tonight Alive, interessante gruppo australiano a prestare voce e strumenti alle avventure dell?uomo ragno!

Il pezzo è bello vedremo se lo sarà anche il film!

martedì 8 aprile 2014

Gabriella Cilmi è in Italia

Gabriella Cilmi è in Italia per tre concerti a Roma Milano e Treviso.Per l'esattezza martedì 8 aprile al Circolo degli Artisti di Roma, giovedì 10 al 75 Beat di Milano e venerdì 11 al Home Rock Bar di Treviso. Gabriella ha esordito nel 2008 con il disco Lessons to be learned, trascinato dal fortunato singolo Sweet about me. In quel disco si mescolavano soul, blues, rock, persino jazz, dentro una cornice pop. Nel 2010 tornò con Ten, un disco decisamente meno fortunato e anche meno riuscito, in cui si abbracciava una musica electro dance, pur con qualche sfumatura di Soul. Dopo aver coraggiosamente rotto con la casa discografica, Gabriella ha fatto uscire nell'autunno scorso The Sting, un lavoro molto più personale, fatto di  musica raffinata, atmosfere soffuse, riferimenti al soul ed al jazz. Sarà interessante misurare dal vivo questi cambiamenti, sperando di sentire anche qualche pezzo "antico".

giovedì 3 aprile 2014

Recensioni :Halestorm-The Strange case of...


The Strange Case of è il secondo disco della band di Philadelphia, ed offre un buon campionario di canzoni di genere metal/rock. Niente di eccezionale o straordinario, è un tipo di musica che ormai è definito da decenni, e di sicuro i quattro ragazzi non inventano chissà cosa, però offrono canzoni molto orecchiabili, fresche, anche per chi, come il sottoscritto , non stravede per il genere, merito di una buona preparazione musicale e della voce della cantante Lizzy Hale, incisiva quanto basta.
Nel disco sono contenuti pezzi veloci ed aggressivi come Love bites, I miss the misery o Freak like me, inframezzati a pezzi più melodici come beautiful with you o In your room, c’è spazio anche per una ballata di piano (break in) e nell’insieme il tutto tiene, con pochi scompensi fino al gran finale con l’inno un po’ autocelebrativo di Here’s to us. Forse sarebbe stato meglio alternare un po’ di più i pezzi tirati con quelli più melodici, ma questa è una critica alla scaletta del disco più che al livello della musica.
In definitiva un buonissimo disco per gli amanti del rock più  ruvido e sincero.

lunedì 31 marzo 2014

Recensioni: Going to Hell dei The Pretty Reckless

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Going to Hell è il secondo disco dei Pretty Reckless, il gruppo guidato dalla bella Taylor Momsen, dopo il precedente Light me Up rappresenta un notevole salto di qualità. Come recita il titolo si tratta di una viaggi negli inferi, non tanto quelli danteschi o religiosi, ma gli inferi della mente umana, sensazioni, angosce, peccati, sensi di colpa e riscatto morale. Il disco si apre con Follow Me Down, la musica è introdotta dai gemiti della pornostar Jenna Haze, poi attacca un pezzo rock al fulmicotone dove Taylor invita a seguirla nel viaggio di piacere e perdizione, Going to hell è il viaggio all’inferno, un altro pezzo rock con alternanze fra momenti di rock sincopato e momenti più melodici, Heaven Knows, che lo segue è un tentativo di riscatto morale, caratterizzato da una ritmica possente su cui si innesta un coro di bambini, altro pezzo di grande presa.
Ma questo è solo l’inizio,perché subito dopo giunge House on a Hill, basato su una chitarra arpeggiata e la voce quanto mai intrigante di Taylor che esplode in un pezzo sontuoso di grande presa. È uno di quei pezzi che scavano nell’anima come pochi, bello fino alle lacrime.
Ma non è finita perché Sweet things è un  altro pezzo meraviglioso, parte come pezzo metal per poi diventare un pezzo quasi soft con i duetti tra Taylor ed il chitarrista Ben Phyllis. Tanta roba.
Dear Sister è un pezzo tanto breve quanto bello, che fa da introduzione ad altri 2 capolavori.  Absolution è una lenta ed avvolgente ballata rock, mentre Blame è un pezzo un po’ più pop, più rilassato, ma con una tensione che man mano sale. Burn è un altro intermezzo acustico, che porta ai 2 pezzi forse più deboli Why you bring a shotgun e Fucked up world, pezzi rock validi ma niente di più, fino alla chiusura con la quasi folk waiting for a friend. Che dopo tante emozioni e schitarrate è come l’approdo finale del viaggio nella tranquillità
e nella serenità ritrovata.
Che dire? Una sola parola: capolavoro. Se amate il rock non potete farvelo sfuggire,

domenica 30 marzo 2014

Recensione di "Shakira" di Shakira

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Dopo 3 anni e mezzo arriva il nuovo disco di Shakira: un disco tanto atteso (da me) a cui non corrisponde una uguale soddisfazione. In effetti il disco, se non fosse per un pugno di canzoni riuscite, risulterebbe una delusione. Analizziamo le canzoni una per unaper prima cosa.
Il disco si apre con Can’t remember to forget you, chiacchieratissimo duetto con la cantante R&B Rhianna. Criticato da molti aprioristicamente si rivela invece essere un ottimo brano, oserei dire eccellente, con le sue ritimiche reggae/ska che espolodono un un hook rock di rara potenza. Eccellente partenza. Il disco cala però con Empire, un pezzo non scritto da Shakira (una delle caratteeristiche di questo disco) in cui si vedono troppe influenze, da Kate Bush a Florence and the Machine ai Massive attack, ma soprattutto che non riesce ad essere minimamente orecchiabile, sembra un pezzo costruito con pezzi di canzoni diverse, pretenzioso, ma non riuscito.
You don’t care about me è anch’esso non scritto da Shakira e fra i coautori figura Chantal Kreviazuk, che aveva lavorato con Avril Lavigne su Under My Skin, il brano è ben lontano dalla rabbia e dall’intensità di quei pezzi, è una canzoncina pop né carne né pesce, che ricorda (in peggio ) cantanti come Goyte. Dare è una commercialata dance scritta da ben nove persone. Mi verrebbe un commento alla Gordon Ramsay ma passiamo oltre.
Per fortuna ci si risolleva di molto con Cut Me Deep, che potremmo definire come “Shakira incontra i Clash”. Il pezzo non è scritto da lei, ma dai Magic, però funziona a meraviglia, forse l’unico pezzo non scritto da lei che abbia qualità.
23 è un brano scritto con il vecchio e fidato produttore Ochoa, e si sente, una bella ballata dedicata al suo uomo, con l’intervento finale del piccolo Milan, definito il più giovane corista del mondo, una ballata veramente toccante. Fosse così tutto il disco…
The one Thing e Spotlight meritano una recensione unica, visto che fondamentalmente sono la stessa canzone, una parte di ballata acustica, coperte da un riff di chitarra che ricorda Rock’n Roll di Avril Lavigne, che però è decisamente meglio. nel primo c’é anche una sorta di rappata, simile a quella che troviamo in Bitchin summer (sempre dall'ultimo disco di Avril Lavigne)  mentre nel secondo i vocals sembrano quelli di Dolores O Riordan dei Cranberries: canzoni discrete (non di più) ma per nulla originali.
Per fortuna  giunge Medicine, duetto con il cantante Blake Shelton, conosciuto sul set di The Voice, un bel brano country, forse un poco scontato, ma si vede che fra i 2 c’è una certa chemistry (occhio Pique!).
Broken records è una ballata acustica dai toni vagamente country, un pezzo dove ritroviamo le vocalità di Shakira, non eccezionale ma buono. La versione standard viene chiusa da Nunca me Acuerdo de Olvidarte versione spagnola di CRTFY,  e da Loca Por Ti, canzone cantata in spagnolo, dove finalmente troviamo la vera Shakira, sarà che lo spagnolo è la sua lingua, che è una lingua più bella dell’inglese, però Shakira in spagnolo è un’altra cosa, canzone bellissima, arrangiamento eccellente, prova vocale mostruosa, un pezzo da amare senza se e senza ma.
Nella versione De Luxe sono compresi anche La La la ennesima inutile versione di Dare, un poco più latina, Chasing Shadows, scritto da Sia Furler insieme a David Garibay, due nomi noti, la prima per aver scritto la splendida Diamonds di Rihanna, e aver coscritto la bella Double Rainbow con Katy Perry, il secondo per essere produttore di Born This Way di Lady Gaga. La canzone è decisamente brutta niente a che vedere con Diamonds, un’occasione sprecata.
That Way che chiude definitvamente le danze, è una dolce ballata di piano, però il riff di piano è ripetuto dall’inizio alla fine, la canzone non cresce, carina, ma non regge il confronto con canzoni come La Pared o Lo Que Mas.
Insomma in definitiva un disco con troppi alti e bassi, ma soprattutto, quello che non riesco a spiegare, è perché aver chiamato con il proprio nome un disco che è forse il meno personale, con poche canzoni scritte da lei, moltre, troppe collaborazioni, di cui poche riuscite, a parte i duetti. Il tutto mi fa pensare ad unamancanza complessiva di ispirazione, ad un disco realizzato tenendo un po’ troppo d’occhio le esigenze del mercato, e solo in parte all’esigenza di esprimere le proprie potenzialità artistiche, che pure ci sono (vedi 23, forse il pezzo più personale, e quindi riuscito)Perché poi invitare quella masnada di ospiti quando i pezzi migliori sono i pezzi alla Shakira (Loca per ti, 23) mi verrebbe da chiedere alla Mourinho: Porque Shakira, Porque?.
Insomma un disco alla fine ampiamente sufficiente, ma inferiore e di molto ai lavori passati (con l’eccezione di She Wolf,che però era dichiaratamente un disco commerciale).

mercoledì 19 marzo 2014

Halestorm- "Mz. Hyde" [OFFICIAL MUSIC VIDEO]



HaleStorm è un gruppo di rock alternative americano fondato da due fratelli,per la precisione fratello e sorella,rispondenti ai nomi di  Arejay ed Elisabeth detta Lizzy, i quali , in età praticamente prepuberale, aiutati dal loro padre, decisero di fondare un gruppo rock.
Cose che succedono negli States, dove i ragazzini e le ragazzine sono tirati su a pane, pardon panecake , marmellata di mirtilli e rock'n roll.
Il risultato di tale impegno è ben testimoniato da due dischi pieni di chitarre rock ruggenti, ritmi veloci e melodie accattivanti. Gli HaleStorm saranno presto in Italia e personalmente non m eli farò sfuggire

giovedì 13 marzo 2014

Tornano le Cherri Bomb !

E' spuntato all'improvviso un Demo intitolato MIddle finger che è una nuova canzone della Cherri Bomb, gruppo composto da tre ragazze terribili che, dopo la dipartita della cantante/chitarrista Julie Stiles non si sono date per vinte, e sono vicine a pubblicare il loro secondo disco.
Questo potrebbe essere il nuovo singolo, è un pezzo un po' più Pop di quanto non abbiano fatto prima, anche se trasuda rock'n roll e divertimento da tutti i pori, e ricorda molto lo stile di Joan Jett.
Intanto ripassiamo con la bellissima Too Many Faces


domenica 16 febbraio 2014

La rivincita del Folk: Sarah Jarosz

C'è una ragazza di nome Sarah che sta riportando il folk a livelli di eccellenza. La musica di Sarah è ben lontana dai cliché modaioli di personaggi com Passenger o i Lumineers. Si tratta di vero folk, intinto nella tradizione del bluegrass. Arrangiamenti molto accurati, melodie affascinanti senza essere grossolane, musica al 100%.
Ho ascoltato qualche brano e me ne sono innamorato. Ci ritornerò molto molto presto per l'intanto ascoltiamoci questa 1000 things


mercoledì 12 febbraio 2014

Freak Antoni: Sarà una risata che li seppellirà







Freak Antoni è morto oggi 12 febbraio 2014. Fondatore, voce ed immagine degli Skiantos, gruppo che alla fine degli anni 70 rivoluzionò l'asfittico e noioso (allora come oggi) panorama musicale italiano con una valanga di ironia, nonsense e quello che oggi definiremmo politically uncorrect, ed allora prese il nome di  Rock demenziale, anche se poi la vera demenza era quella dei politici e dei giornalisti (allora come oggi).  Ci hai fatto ridere e sorridere Freak, non è il caso di piangere la tua morte, tu non l'avresti voluto, ed allora brindiamo con il kinotto e mangiamo un gelato in tua memoria. Sarà una risata che li seppellirà

martedì 4 febbraio 2014

The Adverts- Gary Gilmore's Eyes

The Adverts, gruppo di punk britannico della prima ondata, rappresentano quel tipo di punk rock senza fronzoli intellettuali, fatto di poche e scheletriche note, rozzo,ma forse proprio per questo, di valore inestimabile. Musica che colpisce allo stomaco lasciandoti stordito,ma anche esaltato.
Qui uno dei loro singoli, perfetto nella sua essenzialità