sabato 20 agosto 2022

Recensioni: Halestorm - Back from the dead


La band rock-metal degli Halestorm tornano con il loro quinto  album, a seguire l'ultimo  intitolato Viciuos. Il titolo dell'album è Back from the Dead, che potremmo tradurre con "ritornando dalla morte", riferimento non troppo velato al lungo periodo pandemico, che ha causato la fine dell'attività Live per sostanzialmente tutti gli artisti, con gravi conseguenze non solo economiche, ma anche psicologiche.

Il gruppo vuole farci sapere che è ancora vivo e vegeto, e pronto a dare battaglia con le sue armi preferite, grinta, velocità e abilità musicali. L'album si apre, e non potrebbe essere diversamente, con la title track back from the dead. L'urlo liberatorio di Lizzy, che appare fin da questa traccia in grande forma, è seguito da un pezzo rock metal nel classico stile del gruppo, in cui parti più dure si alternano  a parti leggermente più melodiche, il testo, come il video, è ispirato al cinema e ai fumetti horror, dove letteralmente i morti tornano a vivere. Il secondo pezzo, wicked ways, ha la stessa struttura, e risulta ancora più tirato "Non chiamarmi angelo, sarò sempre una peccatrice, questo non mi fa cattiva, non sono cattiva, ma ho i mei modi disturbanti" è la dichiarazione di Lizzy. Strange Girl ha una struttura più lenta rispetto ai precedenti pezzi. Brightside è sostenuta da un classico riffettone di chitarra "continuo a guardare al lato illuminato della strada, perché anche quando diventa più scuro, abbiamo tutti bisogno di qualcosa in cui credere"

Il disco prosegue con The Steeple un pezzo che non si differenzia in modo particolare dagli altri. Con Terrible Things le atmosfere cambiano. il brano è infatti totalmente acustico, ed è una amara riflessione sulla natura umana e sulla difficoltà di cambiare, sicuramente uno dei brani più belli dell'album. My redemption non offre particolari spunti di interesse, risultando un brano nella media, Più interessante Bombshell, caratterizzato da un ritmo lento sostenuto dal basso, e da atmosfere solenni. I come First è un altro brano assolutamente potente, che può ricordare brani come Amen.  Psycho Crazy, è un brano, come i due precedenti, in cui il ritmo è meno veloce senza che questo vada a discapito della potenza, che anzi ne esce rafforzata. Raise your Horns conclude l'album, e non poteva che essere una ballata possente e coinvolgente, un poco nella tradizione di Here's to us, ma con la stessa nostalgia di brani come Break in. Sicuramente il pezzo più bello del disco, caratterizzato da una eccellente prestazione vocale di Lizzy Hale.

In sostanza un altro ottimo disco da parte della band americana, non il loro migliore, e forse un poco ripetitivo nella prima parte, ma sicuramente all'altezza della loro fama e un segnale che gli Halestorm sono ben vivi e sempre sul pezzo !