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sabato 1 aprile 2023

Lone Justice: un gruppo da riscoprire

 I Lone Justice furono una band che ebbe una breve per quanto gloriosa storia. Fondati nel 1982 dal chitarrista  Ryan Hedgecock e dalla cantante e chitarrista Maria McKee incisero due dischi,l'omonimo Lone Justice nel 1985 seguito l'anno successivo da Shelter, per poi sciogliersi nel 1987 dopo svariati cambi di formazione. I dischi ebbero uno scarso successo sfiorando solo la top50 americana, pur avendo svariate ottime critiche. Il gruppo proponeva sostanzialmente un sagace country rock, con influenze rockabilly e punk, e sicuramente aveva il suo  punto di forza nella voce e nella presenza scenica della cantante Maria McKee, che poi intraprenderà una carriera solista più soddisfacente, ma non certo di grande successo. 

Una dimostrazione del talento e della capacità Live di Maria e Co. la si può vedere in questo raro Live di Soap soup and salvation (sapone, zuppa e salvezza) forse il loro pezzo migliore



giovedì 14 ottobre 2021

Gli imperdibili: X- Under the Big Black Sun

 Gli X sono uno dei gruppi che ho amato di più, e sono sempre stato imbarazzato da due cose su di loro: 1) il loro nome, che già di per sè è abbastanza stambo ed anonimo, anche se facile da ricordare,  e non esssendo nemmeno fornito di articolo (the) davanti diventa spesso  difficile da comunicare o anche solo scrivere. 2) il fatto che siano uno dei gruppi più misconosciuti, almeno qui in Italia, pur avendo avuto un certo seguito ed apprezzamento negli Usa, e, a livello di nicchia e molto tempo fa, anche qui nella penisola. 

E arriviamo al disco che ci interessa; Under The big black sun, uscito nell'estate del 1982, è il terzo disco della band losangelina, che aveva già pubblicato due intensi lavori: l'esordio con Los Angeles, ed il seguito Wild Gift, due eccellenti lavori, in cui la forza e l'irruenza del Punk si sposavano con il rockabilly e soprattuto con un lirismo, grazie anche all'amalgamarsi di due voci, uno maschile e l'altra femminile, che lo hanno sempre reso un qualcosa di unico nell'ambiro del punk/new Wave (e non solo).

Pur essendo i già citati dischi, e anche i successivi, ottimi dischi, Under the big Black Sun rimaneil mio disco preferito della band californiana: infatti qui il discorso musicale si amplia ulteriormente, aprendosi a generi musicali impensabili, come il Country,e include aperture melodiche inedite, il tutto senza rinunciare né all'impatto della chitarra elettrica e della batteria, ma sopratutto  al lirismo delle voci e delle atmosfere, e direi alla poesia dei testi, creando un qualcosa non solo di gradevole, ma che spesso dà i brividi all'ascoltatore,

Il disco si apre con Hungry Wolf; un rock teso e lirico, che parla di lupi innamorati, che predano insieme e vivono insieme per l'intera vita. Motel Room in my Bed è una delle canzoni liriche del disco, un upbeat veloce, con la chitarra rockabilly del chitarrista Billy Zoom ad accompagnare in modo mirabile le voci di Axene e John. Riding with Mary è una canzone dedicata al ricordo della sorella di Exene, scomparsa qualceh mese prima, una canzone dalle atmosfere Dark, con una chitarra forte, che ricorda i primi lavori del gruppo. Come Back to me, ancora dedicata al ricordo della sorella, ci sorprende con le sue atmosfere dolci e nostalgiche, una ballata che tuttavia non cade nello sdolcinato. Poi è la volta della title track, uno dei pezzi più belli dell'album, anche questo un pezzo in cui i precisi arpeggi di Billy la fanno da padrone, e dove il lirismo raggiunge apici irraggiungibili. Il successivo Because I do, è un pezzo decisamente punk, dove la batteria  la fa da padrone, imponendo un ritmo travolgente al brano.

Dancing with tears in my eyes è un altro brano semplicemente stupendo, una ballata country, veramente sorpendente se consideriamo scritta ed eseguita da un gruppo punk, uno di quelli che "Non sa suonare" secondo i soloni e gli incompetenti che ancora animano il web. Il successivo Real child of Hell mantiene le promesse del titolo, è un pezzo tiratissimo, un punk'n'roll tipico degli X.

How I learned My lesson, è un pezzo veloce dove le voci di John ed Exene si alternano in modo molto gradevole. Il disco si chiude con The Have nots, che parla di emarginati che consumano le loro vuote esistenze in bar malfamati bevendo fino all'ultima goccia, ma non è un discorso moralista quello degli X, ma una degna celebrazione della working class, fatta con il loro stile, ed è ancora un brano riuscitissimo, che cresce mano mano che la canzone procede.

Che dire? un capolavoro, che riascoltato dopo anni non delude affatto ma ancora regala quelle sensazioni ed emozioni della prima volta.




mercoledì 3 febbraio 2021

Blast from the Past : spirit of 76' By The Alarm

Oggi parliamo di  The Alarm, uno dei gruppi più sottovalutati della scena rock degli anni 80, che vengono ritenuti mitici per le ragioni sbagliate (principalmente di tipo nostalgico) e non per quei gruppi che, soprattutto nella prima parte, quando l'ondata di rinnovamento originato dal Punk e dai suoi innumerevoli derivati non si era ancora spenta del tutto ma alimentava il fuoco della creatività artistica. 

Ecco  che in quel marasma creativo all'inizio dei faboulous eighties spunta in quella arida e dura regione chiamata Galles un quartetto di ragazzotti, decisamente spettinati, che mischiano con sapienza e potenza la energia brutale dei Clash, il lirismo di Springsteen,  la forza degli WHO, non dimentichi della lezione del Maestro Bob Dylan, proponendo un decisamente innovativo mix di punk, folk e rock. Nonostante  i critici non li abbiano mai presi troppo sul serio, forse per la troppa lacca nei capelli e per la sofisticata ricerca del look, e li abbiano accusati indegnamente di essere solo dei "riscaldatori di minestre" (bestemmia da punire con il taglio delle mani!) in realtà Gli Alarm hanno saputo proporre una musica fresca ed energetica, che soprattuto dal vivo raggiungeva vette non facilmente raggiungibili dai comuni mortali. Forse l'unico difetto di questa band è stata di non riuscire a raccogliere nei dischi di studio tutta questa potente eneriga e freschezza, ma ciò non toglie che i loro dischi, soprattutto i primi due, e a mio avviso anche l'ultimo, sono decisamente dischi dignitosissimi, e diciamo pure imperdibili per chiunque sia un degno seguace del rock'n'roll.

 
 
Spirit of 76, tratto dal loro secondo album,  Strenght,  uscito nel 1985, è una lunga ballata quasi springsteeniana, dove si ricordano i vecchi tempi, la storia di un gruppo di amici, la caduta delle illusioni, come il tempo abbia scavato un solco fra tutti loro portando amarezza e dolore, al posto della "terra promessa" della felicità.
Tuttavia in questa disperazioneil cantante Mike Peters, trova un raggio di luce: "Peter i cui sogni si sono realizzati" ma "per uno che riesce sono molti a cadere" però vale la pena "lottare con tutte le forze, costruirsi un futuro con le proprie mani!" 
Una canzone nostalgica e sulla disillusione, ma anche sulla forza di resistere, di andare avanti, di proseguire il cammino, costi quel che costi. 
Una di quelle canzoni che parlano al cuore ed alla mente, e che, ancora dopo così tanti anni, mi commuove ed emoziona.


giovedì 10 ottobre 2019

Salvati dal passato: Nena 99 luftballons


99 palloncini, cantava la giovanissima rocker tedesca Nena in pieni anni 80'. Una canzone che passava da toni dolci a momenti aggressivi e memorabili, intervallati anche da qualche intermezzo non propriamente riuscitissimo, e che ebbe uno straordinario successo ben oltre i confini tedeschi.. Nella versione inglese raggiunse addirittura la numero uno per tre settimane, e vendette centinaia di migliaia di copie negli USA persino nella versione originale tedesca, arrivando al disco di Platino.
La cosa straordinaria, e che molti ignoravano ed ancora ignorano, è che il tema di questa canzone non è una serata allegra al Luna Park, ma è in realtà la guerra atomica fra superpotenze. In effetti nella canzone si ipotizza che 99 palloncini, scambiati per armi segrete, diventavano il pretesto e la causa per un conflitto nucleare a causa delle improvvide decisioni di generali e politici
"99 ministri di guerra
Fiammifero e benzina
Pensavo fosse gente furba
Che già fiutavano un lauto bottino
Gridarono: GUERRA! e vollero potere
Uomo, avresti pensato
che saresti arrivato fino a questo punto
A causa di 99 palloncini" 


urla Nena nell'apice del ritornello

La musica si quieta prima di chiudersi su una nota decisamente malinconica

99 anni di guerra
Non lasciano posto per i vincitori
Non ci sono più ministri
né jet
Oggi mi faccio i fatti miei
Vedo il mondo  giacere in rovina
Ho trovato un palloncino
Penso a te e lo lascio volar via.

La canzone venne composta in un periodo di forti tensioni fra Est ed Ovest, caratterizzato dal dispiegamento di armi nucleari da entrambi i fronti. No si era mai stati così vicini ad un tragico conflitto nucleare che avrebbe realmente potuto cusare la distruzione del mondo. Per fortuna poi arrivò Gorbatchov, ma questa è un'altra storia (forse)

sabato 12 maggio 2018

Kim Wilde - Kandy Krush ovvero il Ritorno dela Regina !



Dopo u lungo periodo di tempo, durato grosso modo da metà degli anni 90, in cui Kim Wilde, icona sexuy degli anni 80, si era dedicata ad altro, dallla famiglia al giardinaggio, l'artista londinese è tornata sulla scena musicale: prima con qualche tour di carattere nostalgico in compagnia di altri idoli giovanili degli anni 80, poi con progetti discografici veri  e propri come il duetto con Nena (cantante pop-rock tedesca che ebbe successo con 99 baloons) e poi con un disco solista, doppiato oggi da un nuovo cd intitolato "Here comes the Aliens" in cui fa spicco questo video che propone una Kim tornata ai vecchi amori rock degli esordi, con un brano frizzante e pieno di energia che fa un po' rimpiangere i bei tempi in cui anche il po più disimpegnato e "leggero" erano ben tinto di colori e sfumature rock o new wave o punk o hard, mentre oggi vi è un piattume generale con canzoni obbligatoriamente "rappate" e tutte o quasi con lo stesso stile. Quindi non possiamo che dire: bentornata  Kim.

Dio Salvi la Regina del pop inglese !

martedì 27 febbraio 2018

Transvision Vamp : i want your love


Nell'estate del 1988 il Regno Unito ma direi buona parte dell' Europa furono scossi da un ciclone: questo ciclone si chiamava Transvisione Vamp e si incarnava nelle vesti succinte di una biondina tutta pepe, che di nome faceva Wendy e di cognome James, che sembrava un incrocio irriverente fra Deborah Harry, Madonna e Joan Jett. Sfacciatamente vestita di rosa dichiarava che "voleva il tuo amore" non i vestiti e non gliene fregava niente dei vecchi miti, andassero a farsi maledire. Il gruppo firmò un paio di dischi pieni di canzoni tra il pop ed il punk, almeno una decina di anni prima che venisse coniato il termine, canzoni e melodie semplici ma molto orecchiabili e coinvolgenti, secondo la più antica e sana ricetta del rock'nroll, canzoni dìpiene di rabbia ma anche di divertimento, prima di impegolarsi in progetti poco convincenti e sparire dall'attenzione e dalla circolazione.
E qui non possiamo che rinfrescarci la memoria con il loro primo successo "I want your love".


mercoledì 13 gennaio 2016

In morte di David Bowie: Il mio ricordo

Lo saprete che David Bowie ci ha lasciato. Non mi piacciono i fiumi di retorica in casi come questi, né i blabla su ha fatto questo e quest'altro....  gente che si musica non sa una cippa, dai primi od ex primi ministri inglesi (ma un ex primo ministro si chiama secondo ministro? ) ai cardinali all'ultimo maitre a penser della filosofia champagne (ma chi cazzo è questo Gabriele Romagnoli che spara minkiate su La repubblica? ) però mi permetto un piccolo ricordo.
David Bowie è stato davvero un grande della musica Pop e rock, varcando i generi con abilità, competenza ed anche astuzia: diciamo la verità senza quella intervista uscita nel 1972 in cui dichiarava la sua bisessualità el'invenzione del personaggio di Ziggy Stardust nessuno se lo sarebbe filato, ma questo non toglie a Bowie la capacità di reinventarsi continuamente, tra dischi geniali, dischi mediocri e routine, duetti artistici e  furbe commercialate, rock astuto  e pop intelligente ed anche il contrario.In ogni caso ha fatto la storia del rock, il resto sono dettagli alfine...
 Questa è la mia canzone preferita (o una delle..) di Bowie, anche se non è in realtà sua, essendo stata pubblicata per la prima volta nel 1977 su Lust for Life di Iggy Pop, ma credo che il Duca ci abbia messo le mani in fase di produzione ed abbondantemente, Ed anche se mi piace di più la versione di Iggy, ma solo probabilmente perchè mi è sempre piaciuto di più, e la sua versione è ovviamente più rock, più selvaggia, più Iggy pop insomma, anche questa versione è assolutamente valida. Bello anche il video, che qualche censore pensò di tagliare perchè...si vedevano 2 che facevano l'amore sulla spiaggia...azz...(a morte i censori!)
MI piace di questa canzone come cresce mano a mano, mi piace perché la so fare alla chitarra, forse, ma soprattutto mi piace la parte dove dice:
"I give you television, I give you eyes of blue, i'll give you men who wants to rule the world " Non so perchè, ma quella parte tutte le volte che la sento o la suono...mi dà i brividi...-
Addio Duca Bianco e grazie per tutto...


giovedì 24 dicembre 2015

Eì Natale! ... ma anche no

Oggi è la vigilia di Natale, giorno che da bambino aspettavo con ansia e felicità: poi si cresce e si incomincia a capire tutta l'ipocrisia ed il vuoto consumismo che circonda ed alimenta questa celebrazione- Per carità, fa piacere avere un periodo per tirare un po' il fiato, e magari farsi un paio di magnate e rivedere gli amici o parenti non è detto che sia un male (ma nemmeno è sempre un bene): ma lo stress che ti provoca pensare ai regali a volte pure ai tuoi, e procurarli, è secondo me di gran lunga superiore.
E allora da bravi rocker diamo un orecchio a qualche canzone natalizia un poco diversa:
ed ecco a voi il grande Pierangelo Bertoli, cantante contro degli anni 70 ed 80, con la sua "E' nato"

e la immarcescibile Fairytale of New York dei The Pogues, che anche se non ha la parola Natale dentro, e parla di ubriaconi che litigano, è pur sempre una canzone natalizia...o no?

Insomma, Buon Natale a tutti !

sabato 18 luglio 2015

Ricordando Nelson Mandela -Special AKA - Free Nelson Mandela (TOTP)


Oggi è il Nelson Mandela Day, ed è il caso di ricordare il grande leader della lotta contro l'apartheid in Sudafrica, poi diventato presidente del paese. Lo facciamo alla nostra maniera, con il pezzo che forse ha iniziato a far crollare il regime sudafricano, facendo scoprire la figura di Mandela e la lotta contro L'apartheid ad un pubblico che fino ad allora l'aveva ignorato. IL pezzo fu scritto da Jerry Dammers degli Specials e cantato dal gruppo Special AKA nel 1984 ed ebbe un successo tanto grande quanto insperato. Poi sono venuti Sun City (i'm not wanna play) con la partecipazione di megastar come SPringsteen, ed infine il concerto del 1988 per chiedere la liberazione diMandela. Insomma la musica ed il rock giocarono un ruolo importante nella presa di coscienza planetaria e nell'isolamento del regime razzista bianco, fino alla liberazione di Mandela ed alla fine dell'odioso regime di apartheid

venerdì 15 maggio 2015

Lords Of The New Church - Dance With Me


Lords of the New Churg. I signori della Nuova Chiesa. Questo il nome scelto da un gruppo di veterani del punk nel 1982 per dare vita ad una sorta di supergruppo che tenesse viva la rabbia e l'iconoclastia del primo punk, ormai quasi sparita o limitata al campo del cosidetto hardcore. capitanati da Steve Bators, già frontman dei Dead Boys, una delle più importanti punk band americane, la band produsse tre dischi di buon livello (sopratutto il primo ) unendo garage rock e Glam rock ad influenze metal, con testi spesso politici, ma in cui facevano capolino tematiche "dark" come in questa Dance with me, canzone più pop e quasi dance, pur sempre di grande spessore musicale.

martedì 18 novembre 2014

18 novembre 1960. Nasce Kim Wilde

Il 18 novembre 1960 nasceva in un sobborgo di Londra Kim Smith,che più tardi adotterà il nome d'arte Wilde, figlia del cantante di rock'n'roll Marty Wilde. La sua carriera inizia quasi casualmente all'inizio degli anni 80, quando, dopo aver sostenuto un provino come corista della band del fratello Ricky, le viene proposto di fare la cantante solista. Sostenuta dal fratello e dal padre, a cui si devono le canzoni dei primi 3 dischi, la giovanissima Kim si getta nella carriera musicale, ottenendo un immediato successo con la canzone Kids in America che giunge al secondo posto in UK.
I suoi primi passi sono caratterizzati da una musica che prende spunto dalla New Wave e dalle prime sperimentazioni elettroniche, per poi col tempo aprirsi verso nuovi orizzonti, dove pop, rock, elettronica, dance, si fondono con influenze soul e rithm and blues. Tra i dischi più riusciti vanno segnalati Another step, del 1987, e Close, dell'anno successivo, anno in cui Kim Wilde avrà l'onore di aprire la leg europea del tour di Michael Jackson, per poi cantare nel 1990 nel tour con David Bowie.
Dopo il 1995 Kim si ritira per un po di tempo dalle scene dedicandosi al marito, ai figli ed al giardinaggio, oltre che alla recitazione, per poi ritornare negli ultimi anni sulle scene con un nuovo disco ed un duetto con la cantante tedesca Nena. Qui una delle sue canzoni più belle e famose, Cambodia, dal secondo album Select


lunedì 27 ottobre 2014

Joan Armatrading: Drop the pilot

Jaon Armatrading (nata il 9 dicembre del 1950 nelle Indie Occidentali, cresciuta a Brimingham, in Inghlterra) è stata una delle più brave e rinomate cantanti inglesi durante gli anni 80. I lsuo esordio risale al 1975 con il disco Back to the Night, prodotto da Peter Cage, ma i suoi dischi migliori e di maggior successo risalgono agli albori degli anni 80, in particolar modo Me, Myself, I , che raggiunse la posizione numero 5 nella UK charts e Walk Under Ladders, prodotto dal geniale Steve Lillywhite (produttore in quel periodo dei dischi degli irlandesi U2) che raggiunse la sesta posizione nel settembre del 1981 . Qui una delle sue canzoni più celebri: Drop The Pilot, che sfiorò la top ten inglese raggiungendo la posizione numero 11 nel febbraio del 1983, la posizione più alta raggiunta dall'artista di origine caraibiche nella classifica dei singoli

domenica 6 luglio 2014

Bryan Adams Summer of 69


Bryan Adams, trattato con disprezzo dalla Maugeri (che rimane il mio idolo, sia chiaro, anche e sopratutto per la quantità di cazzate industriali che escono dalla sua boccuccia) come il rock'n'roll più commerciale del mondo (mai sentito parlare dei Queen o dei Beatles? no eh...) è in realtà un buonissimo autore di canzoni sanamente rock'n'roll, semplicei dirette e divertenti. Ne è un felicissimo esempio questa Summer of 69, che miscela sapientemente rock da strada e mainstream, nostalgia e voglia di vivere. Non è Bruce Springsteen, sia chiaro, ma un bravo ed onesto rocker

martedì 3 giugno 2014

Iggy Pop - Cry For Love [Official Music Video]


Cry For Love è una canzone tratta da Blah Blah, disco uscito nel 1986. Si tratta di uno dei dischi più commerciali dell'Iguana, risentendo in modo deciso del lavoro di produzione e sinanche scrittura da parte di David Bowie, che peraltro ebbe il metodo di assicurare al disco un certo grado di successo commerciale. Cry For Love è però un vero gioiellino, in cui si ritrovano le migliori caratteristiche del sound di Iggy pop; la voce profonda, la ritmica potente, il rock passionale, le chitarre forti ma non rozze.. . Il video rende con le sue immagini di desolazione metropolitana il senso di una canzone che parla di solitudine e nostalgia.

lunedì 5 maggio 2014

Dream Syndacate in Italia

Oggi sono in Italia per un concerto a Trezzo D'Adda i Dream Syndacate, una delle poche band per cui l'aggettivo mitico non è esagerato. I Dream Syndacate hanno fatto parte di quel movimento chiamata neopsichedelia o Paisley Underground di cui hanno fatto anche parte gruppi eccellenti quanto poco conosciuti come i Thin White Rope . Il loro esordio discografico avviene nel 1982 con The Days of Wine and Roses, a cui fa seguito nel 1984 il loro capolavoro indiscusso, quel Medicine Show di recente rieditato come Cd in versione remasterizzata e con aggiunta dipezzi live che segna un stagione fondamentale dell'undergrund targato USA. Capolavori come Bullet with my name on it, still holding on to you o la title track sono difficili da dimenticare per quei fortunati che hanno la ventura di ascoltare il disco. A questo disco nel 1986 segue Out of the Grey, disco meno potente e travogente, ma comunque molto valido, e poi nel 1988 quello che è sostanzialmente il disco dell'addio, Ghost Stories, con un suono che torna più acido e psichedelico rispetto al precedente.
Nella loro musica ci sono riverberi dei Velvet underground,  ma sopratutto dei Doors e di Neil Young and the Crazy Horse.
Non potendo andare a vederli stasera (ma ci sono dei concerti loro interi reperibili su Youtube) mi accontento di risentirmeli e farveli sentire con la intramontabile Bullet with my head on it


sabato 11 gennaio 2014

Buon Compleanno Pat Benatar !

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Oggi compie gli anni Pat Benatar, una delle più talentuose e, manco a dirlo, sottovalutate cantanti rock degli anni 80 ( ma direi di sempre, via...)
Da sempre legata, artisticamente e nella vita, al talentuoso chitarrista Neil Geraldo, Pat ha stabilito dei veri record, come quello di aver vinto per ben quattro anni di seguito il Grammy Award come migliore cantante rock. Dotata di una estensione vocale fuori dal comune (in effetti viene dal mondo della musica lirica) e da una voce grintosa adattissima al rock ruspante che le ha dato la prima notorietà, si è poidiretta verso lidi più pop ( love is a Battlefield) per poi tornare verso il rock (Wide Awake in Dreamland) e sperimentare persino il jazz. Tuttora gira l'america col marito/chitarrista e non ha perso nulla della sua voce e carisma.
 Buon COmpleanno Pat!

venerdì 20 dicembre 2013

The Boomtown Rats - Someone's Looking At You



I Boomtown Rats sono un gruppo irlandese Punk-New Wave formatosi a Dublino nel 1975. Aderirono inconsapevolmente al movimento punk, pur rimanendone orgogliosamente ai margini, Difatti la loro musica, seppure punk per schiettezza ed immediatezza, era decisamente più "Pop" di quella della maggior parte dei gruppi punk allora in voga. I loro primi tre dischi sono dei veri gioiellini, poi diventarono forse troppo pop e persero un po' il filo della matassa. Il loro leader, Bob Geldof, passò alla storia come organizzatore di Bandaids, la grande iniziativa benefica che coinvolse tutte le popstar e rockstar dell'epoca. e che culminò nel grande concerto del luglio 1985.
Poi preoseguì con una dignitosa carriera solista.
 I Boomtown Rats, rimangono uno dei gruppi sottovalutati degli anni 80, come dimostra questa loro splendida canzone tratto dall'album "The fine art of Surfacing" del 1979.

mercoledì 27 novembre 2013

Joe Jackson - One More Time


Joe Jackson Ha attraversato più di 30 anni di carriera musicale, tra alti e bassi, passando con disinvoltura fra i generi più disparati, dalgli esordi New Wave dove mischiava sapientamente Reggae e rock, al Jazz, suo primo e grande amore, al pop di classe, ed ancora al rock, alla sperimentazione, alle colonne sonore di film fino a ritornare ai suoi primi amori, ovvero jazz e rock. Qui lo vediamo in piena era "new Wave" con One More Time, rock energetico e di prima classe.

sabato 10 gennaio 2009

10.000 Maniacs- Don't Talk



10.000 Maniaci: è il titolo di uno dei più famosi B movies del genere Horror, ma anche, come direbbe Veltroni, il nome di una delle band più interessanti degli anni 80.
Non nascondo che quando iniziai ad interessarmi a questo gruppo lo feci anche per questo curioso nome, e mi attendevo una musica sul dark.
La scoperta di come stavano le cose non si tramutò però in delusione.
Larga parte del merito di ciò va a Natalie Merchant, una di quelle cantanti che lasciano il segno, che cantano bene esprimendo emozioni senza perdersi in manierismi, gorgheggi ed esibizionismi vocali vari.
Quando si parla di anni 80 si pensa sempre ai vari Michael Jackson o Madonne, e magari si finisce a rivalutare delle nullità come i Duran Duran, ma negli anni 80 esisteva della musica che non ha bisogno di alcuna rivalutazione o di alcun ufficio stampa.
Deve essere solo ascoltata.