giovedì 28 agosto 2014

Recensioni: Manic Street Preachers – Futurology


A poco più di un anno dal precedente, bellissimo, Rewind the film, i MSP tornano con un nuovo disco. Un disco nuovamente sorprendente, non solo per il fatto che, di questi tempi, sono veramente pochi coloro che fanno uscire dischi nel giro di un anno, ma perché la direzione musicale è totalmente diversa rispetto a quella precedente, così come le sonorità non sono usuali. Se Rewind era abbondantemente influenzato dal folk, qui invece l’influenza è più rock, però un rock con vari sapori ed accenti, dall’elettronica al folk ad influenze quasi di musica classica e di prog. 
Così il disco spazia fra ballate un po’ elettroniche, suadenti melodie e pezzi più ritmati: qualche pezzo, come Go to War ad esempio, risulta un poco monotono, ma nell’insieme il disco si fa ascoltare bene, ed i testi sono sempre interessanti e pungenti. Tra le cose più riuscite segnalo la sognante Divine Youth, la sarcastica the Next jet to leave Moscow, Sex power love and Money, un pezzo decisamente più rock della media, che è per me il miglior brano del disco, e Misguided Missile con la sua intro di tastiera electro ed il suo  assolo di chitarra, ed infine la strumentale Dreaming a City, da ascoltare e gustare con attenzione.
Strumentale è anche il pezzo che conclude il disco, intitolato Majakosvky, grande poeta della rivoluzione Sovietica. In conclusione un disco leggermente inferiore al precedente, però comunque da consigliare ai fans e a chi vuole ascoltare qualcosa di diverso sia dal pop ma anche e forse soprattutto dal rock usuale.

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