A poco più di un anno dal precedente, bellissimo, Rewind the
film, i MSP tornano con un nuovo disco. Un disco nuovamente sorprendente, non
solo per il fatto che, di questi tempi, sono veramente pochi coloro che fanno
uscire dischi nel giro di un anno, ma perché la direzione musicale è totalmente
diversa rispetto a quella precedente, così come le sonorità non sono usuali. Se Rewind era abbondantemente influenzato
dal folk, qui invece l’influenza è più rock, però un rock con vari sapori ed
accenti, dall’elettronica al folk ad influenze quasi di musica classica e di
prog.
Così il disco spazia fra ballate un po’ elettroniche, suadenti melodie e
pezzi più ritmati: qualche pezzo, come Go to War ad esempio, risulta un poco monotono, ma
nell’insieme il disco si fa ascoltare bene, ed i testi sono sempre interessanti
e pungenti. Tra le cose più riuscite segnalo la sognante Divine Youth, la
sarcastica the Next jet to leave Moscow, Sex power love and Money, un pezzo
decisamente più rock della media, che è per me il miglior brano del disco,
e Misguided Missile con la sua intro di tastiera electro ed il suo assolo di chitarra, ed infine la strumentale
Dreaming a City, da ascoltare e gustare con attenzione.
Strumentale è anche il pezzo che conclude il disco,
intitolato Majakosvky, grande poeta della rivoluzione Sovietica. In conclusione
un disco leggermente inferiore al precedente, però comunque da consigliare ai
fans e a chi vuole ascoltare qualcosa di diverso sia dal pop ma anche e forse soprattutto
dal rock usuale.
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