giovedì 15 dicembre 2016

pretty reckless- recensione di who you selling for

Terzo disco per i pretty reckless guidati dalla bella Taylor Mommsen, questo WYSF si presenta come un disco in cui la band è chiamata ad un salto di qualità, dopo il buon esordio di Light me Up e l'eccellente seguito di Going to hell.
Il disco si apre con un breve interludio intitolato the walls are closing in che che poi esplode nel suceessivo Hangman, dalle atmosfere dark, un ottimo inizio a cui fa seguito Oh My God, un pezzo abbastanza sulla linea dei precedenti dischi, . Il  successivo Take me down lascia un giudizio ambivalente: da un lato la canzone è gradevole ed orecchiabile, dall'altro rende omaggio fin troppo esplicito a Simpathy with the Devil. .
Anche il successivo  Prisoner ricorda forse un po' troppo gli Ac/Dc e, a differenza del precedente ,non procura particolare piacere, risultando alquanto pesante e monotono, Con Wild city però il disco si risolleva. BAck to the river, è una  ballata dai toni nono troppo velatamente country.  E così si arriva alla eccellente Who you selling for ma non è finita qui perché ,si prosegue con un trittico altrettanto bello ed emozionante: Bedroom Window, Living in the storm e Already Dead sono tre pezzi diversi ma ugualmente favolosi, con atmosfere che spaziano dal folk, di Bedroom window, al rock duro e roccioso di Living in the storm, secondo me il brano più bello dell'album, assolutamente travolgente, all'imprevedibile  blues di Already dead,
Dopo The Devil's Back che è pure di ottimo livello, il finale è affidato  a Mad Love, un pezzo di rock funky che non convince appieno.
In definitiva I Pretty reckless confermano le loro doti positive, una cantante dalla voce adatta al genere e convincente, un gruppo di buoni musicisti e buone intuizioni, la capacità di affrontare vari generi senza discostarsi troppo dalle proprie caratteristiche,  però alle volte risultano poco originali e monotoni. Nell'insieme però il disco, pur non perfetto, risulta ampiamente soddisfacente, molte canzoni ed alcuni momenti in particolare sono notevoli, insomma alla fine i difetti sono "questione di lana caprina" ed i pregi sono di gran lunga superiore.
Forse non è ancora il capolavoro atteso, ma ci si avvicina parecchio


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