Terzo lavoro
(ma in realtà quarto disco se consideriamo il primo lavoro sotto il suo
vero nome di Katy Hudson) della cantautrice californiana, Prism arriva 3 anni
dopo al precedente Teenage Dream, un disco di enorme successo. Katy ha
affrontato il difficile compito di fare un disco che fosse all’altezza del
precedente, ma allo stesso tempo che non tradisse la sua voglia di fare musica
e che esprima qualcosa di profondo senza cadere nella trappola della ricerca dell'hit ad ogni costo , con molta
serietà ed attenzione. Il risultato è un disco che non è dark come
preannunciato inizialmente, e neppure country acustico, ma che pur rimanendo
nell’ambito del pop, si distacca dalla gran parte della musica che attualmente
va sotto questa etichetta oltre che dai suoi predecessori.
Tutto il disco è pervaso dalla voglia di esprimere i propri
pensieri ed aspirazioni, e l’idea principale è quella di fare entrare i
sentimenti negativi per trasformarli in qualcosa di positivo come in un prisma,
un caleidoscopio musicale di emozioni e stili diversi.
Analizzerò in breve le canzoni
1)Roar: canzone straconosciuta: un bel pezzo pop-rock di
rivendicazione della propria autostima.
2)Legendary Lovers: un pezzo sognante che si accende in un ritornello pop-rock sostenuto che si unisce a percussioni che odorano di ritmo latino
3)Birthday: Un pezzo di Rithm & Blues come non se ne
sentiva da parecchi anni, molto gradevole
4)Walking on Air: pezzo dance, carino, un poco assomigliante
a Waiting for tonight di Jennifer Lopez ma non particolarmente interessante
5)Unconditionally: un pezzo di grandissima presa emotiva che
racconta l’amore, inteso nella sua accezione più varia e vera come accettazione totale dell’altra persona, un pezzo che
richiama i primissimi pezzi di Katy, dove la cantante californiana si strappa
letteralmente l’anima dal petto e la offre all’ascoltatore. Semplicemente
magnifico, il miglior pezzo dell'album e forse il suo in assoluto
6)Dark Horse: UN pezzo dove si mischiano tipiche cadenze
dell’Hip/hop con soluzioni musicali di tipo più sognante, creando un contrasto
molto interessante
7)This is How we do: l’unico pezzo che onestamente non mi
piace, alquanto inutile
8)International Smile: Pezzo ritmato e veloce basato su un
basso pervasivo dedicato a Mia Moretti. Sfizioso
9)Ghost: atmosfere più soul che poi si accendono in un
ritornello molto orecchiabile per questo brano che parla di amori svaniti come
fantasmi.
10)Love Me: brano dalle atmosfere ancora delicate, in cui le
percussioni sono usate in modo da accompagnare la voce evocativa di Katy in un
viaggio sentimentale
11)This Moment: brano caratterizzato da una forte batteria
elettronica e da tastiere, che ricorda un po’ gli Eurithmics, un pezzo che
migliora con gli ascolti, come molti altri
12) Double Rainbow Pezzo coscritto con Sia Furler, ancora
caratterizzato da atmosfere soffuse, ancora più introspettivo dei precedenti,
altro pezzo chemigliora con gli ascolti
13) By The Grace of God: l’altro vertice del disco insieme
alla già citata Unconditionally, un pianoforte e la voce di Katy per raccontare
la risalita di Katy dall’abisso della depressione nella quale era precipatata
dopo la fine della sua relazione
matrimoniale. Bella fino alle lacrime e Katy dà un’interpetazione magistrale
14) Spiritual: pezzo coscritto con il neofidanzato John
Mayer. Molto diversa dal duetto che si trova sul disco di John, e sinceramente
un po’ deludente, anche se si fa ascoltare.
15) It Take sTwo, canzone scritta insieme ad Emily Sandè è
forse quella che ricorda di più l’epoca di One of The Boys o le canzoni del suo primo periodo
16) Choice your Battles. Altra canzone scritta con Gregg
Wells, ed altra canzone di impatto emotivo, basato su un tessuto percussiovo che ipnotizza l'ascoltatore 8
Alla fine un lavoro dove Katy dimostra di essere maturata
come donna ed artista, anche se non privo di difetti e contraddizioni, ma
comunque la riconferma come non una semplice popstar, ma come un’artista sempre
più conscia del proprio valore.
Voto 8,5
Nessun commento:
Posta un commento