sabato 22 novembre 2008

Pink- Funhouse



Il nuovo cd di Pink si chiama Funhouse, e segue di un paio d'anni I'm not dead, un disco di buonissimo livello.
Avevo scritto che Pink avrebbe potuto però fare di meglio, evitare quelle cadute di tono che impedivano a quel disco di essere un lavoro perfetto.
Non pretendo che Alicia Moore in arte P!nk mi abbia ascoltato, però dico che stavolta ha fatto il colpo.
Questo Funhouse (titolo autoironico, perchè in realtà P!nk è appena reduce da una causa di separazione, non credo che si sia divertita molto) è veramente un disco di eccellente fattura.
Il cd si apre con So What, pezzo che avremo tutti sentito alla noia, eppure è un bel pezzo, una specie di canzoncina punk in salsa pop, irriverente e ripetitiva come tutto il punk (di cui Pink è appassionata, scusate il gioco di parole) ma con quel tocco di pop che la rende più accessibile.
A seguire Sober, gran bella ballata, leggermente bluesata, uno dei pezzi più belli.
I Don't believe you è una ballata strappalacrime, con tanto di archi, di grande fascino.
Già questi tre pezzi segnalano le intenzioni del disco, che alterna vari stili musicali, dal Funk di Funhouse, il pop sporcato di R&B (quello vero, anni 60) di One Foot Wrong, a pezzi più rock come Please don't leave me o Mean, che si apre con una chitarra elettrica da rock anni 70, a ballate acustiche come Crystal Ball, a pezzi di Pop/Rock come It's all your fault, o Ave Mary A, che mostrano come si possa conciliare orecchiabilità e qualità musicale, fino a Glitter in the air, una ballata di piano dalle atmosfere leggermente jazzate, probabilmente il vertice espressivo del disco.
Veramente un bel disco, che è balzato ai primi posti in USA e UK, mentre in Italia, chissà perché, non pare girare molto.
Peggio per chi se lo perde.

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