giovedì 26 dicembre 2013

Recensioni. Gabriella Cilmi The Sting


Gabriella Cilmi – The Sting
Finalmente è uscito il terzo disco di Gabriella Cilmi, che a soli 16 anni aveva stupito il mondo con il singolo Sweet about me ed un conseguente straordinario disco di debutto Lessons to be learned.
A questo era seguito l’abbastanza deludente “Ten”, disco orientato verso la dance e l’electro-pop, non del tutto disprezzabile, ma certo lontano dalle vere passioni musicali e dalle ispirazioni di Gabriella.Liberatasi dal contratto con la Universal, Gabriella ha fatto la scelta coraggiosa di autogestirisi immagine e musica, ed ha realizzato questo ambizioso disco.
Disco che, devo dire, non  trovo completamente riuscito. Se da un lato è apprezzabile la coerenza ed il coraggio della giovane italo-australiana, e la cura complessiva nella realizzazione del disco, dall’altro non si può notare come The Sting soffra di alcune debolezze. Nei suoi momenti migliori (Simmetry. Left with someone else)il ritmo è pulsante e trascinante e sembra di essere tornati ai tempi di Lessons o delle cose migliori di Ten; oppure la musica crea un’atmosfera affascinante in cui il cantato di Gabriella emerge in modo significativo (Sweeter in History, Don’t look back). Alle volte, però, soprattutto nella iniziale Highway e nella parte finale del disco, Gabriella si fa prendere un po’ la mano dal manierismo, sia musicale che canoro, il ritmo rallenta, la musica scema riducendosi ad un puro tappeto percussivo( Not Sorry) le canzoni diventano involute e, diciamolo, un po’ noiose, ed il modo di cantare della bella australiana, basato su toni esageratamente bassi e sussurrati,quasi una specie di sospiro, diventa lezioso fino alla noia.
Questo non compromette il giudizio complessivamente positivo sul disco, però mi auguro che in futuro Gabriella torni a sfoggiare la sua distinta e bella voce senza intellettualismi o manierismi di sorta.





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