sabato 25 aprile 2015

Halestorm- Into the Wild Life recensione


Into the Wild Life. Terzo disco del gruppo hard rock americano, segna una svolta rispetto agli altri dischi. Se il primo disco era caratterizzato da un largo numero di ballate rock, ed il secondo da pezzi veloci e violenti, questo pare ritornare di più verso i lidi del primo disco, visto l’alto numero di ballads presenti, ma si tratta di un ritorno solo apparente, poiché la tipica ballata da cantare a squarciagola è stata sostituita da un tipo di musica più riflessiva, ballate sporcate di blues, e i quattro si permettono una serie di “intermezzi” fra una canzone e l’altra, che uniscono in qualche modo le canzoni, rendendo il tutto più intigante, quasi come se fosse una unica canzone.
Il disco inizia con Scream, pezzo possente ma senza particolari caratteristiche. Il secondo pezzo intitolato I am The Fire mostra già i cambiamenti che ho accennato un pezzo che inizia lentamente per poi progressivamente trasformarsi un un potente rock.
Sick Individual e Amen sono 2 pezzi rock, soprattutto il secondo, orecchiabili e piacevoli.
Le novità arrivano con Dear daughter e New Modern Love , due pezzi molto più tranquilli, il primo caratterizzato dal pianoforte e dalla voce di Lizzy, brava a sottolineare l’atmosfera del brano, il secondo è più ritmato, caratterizzato da percussioni che mi ricordano un po’ Painted Desert un vecchio pezzo di Pat Benatar, un brano in ogni caso molto gradevole.
Mayhem è un pezzo potentissimo ma anche ben rifinito che è già diventato un must ai loro concerti. Bad Girls Wolrd è un’altra ballata sporcata di blues, come la bellissima What Sober Coudln’t say, forse il pezzo più bello dell’intero album, mentre Gonna Get mine,Apocapyptic e I Like it heavy sono classici pezzi “lla Halestorm” magari un po’ scontati ma molto trascinanti.
La special edition comprende altri 2 brani Jump the gun e Unapolegetic, che non aggiungono o tolgono molto ad un album decisamente positivo, che magari a qualcuno non piacerà, ma che mostra degli interessanti cambiamenti ed una certa maturazione di un gruppo che, peraltro, trova nei live la propria migliore espressione
Voto 88/100

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