Quinto disco della cantautrice e rocker canadese. Arrivando
dopo un disco come Goodbye Lullabye, molto coraggioso e molto bello, ma anche poco compreso, si presentava come
un disco difficile.
Pensavo, o meglio temevo, che Avril avrebbe cercato il
successo facile, oppure che si sarebbe ripiegato su se stessa mettendosi a
scimmiottare il proprio passato. Per fortuna il disco ha fugato questi timori,
e presenta una Avril Lavigne rinata, che propone un nuovo lato di se stessa
senza però tradire il suo passato e le sue caratteristiche.
Il disco inizia con Rock’n Roll un pezzo di Power Pop alla
Joan Jett che omaggia la vita ribelle e l’anticonformismo, con un ritornello
irresistibile ed un rude assolo di chitarra.
Here’s to Never Growing Up è una dichiarazione di intenti,
la voglia di non crescere mai, e omaggia chiaramente la sua prima hit Complicated.
17 è un pezzo nostalgico che parla di amori adolescenziali,
un poco stile The One that Got Away di Katy Perry, ma con un ritmo più
sostenuto ed un arrangiamento migliore
Bitchin Summer è un pezzo che sembra uscito da Let Go, altro
pezzo adolescenziale ed estivo,
Il trittico successivo è veramente di altissimo livello ed
inizia con Let Me Go, duetto con il cantante dei Nickelback, nonché neomarito
Chad Kroeger, una ballata possente e romantica, le voci di Avril e Chad si
fondono alla perfezione dando luogo ad una delle canzoni migliori dell’album.La
track successiva intitolata Give you What you Like è ancora più intimista, è una tenue
ballata, dagli accenti tra il country ed il psichedelico, la voce di Avril è
splendida e ascoltarla produce dei veri brividi.Non si fa tempo a tirare il
fiato che la voce profonda di Marylin Manson ci introduce a Bad Girl, il pezzo
più rock dell’album, ancora più trascinante di RocknRoll in cui la voce di
Avril sorretta da chitarre elettriche ci trasporta in una sorta di viaggio
infernale. Irresistibile!
La track successiva intitolata Hello Kitty ci sorpende ancora, seppure non in senso
totalmente positivo. Difatti è una stravagante excursus nella musica
techno/elettronica, un misto fra Kesha e PSY. Divertente ma dopo un paio di
minuti annoia.Il disco riprende quota con You aint seen Nothin Yet, un pezzo
pop/rock veloce e spensierato anche qui con un ritornello fantastico.
Meno convincente Sippin On Sunshine, altra summer songs che
scorre senza particolari emozioni.
Dopo un paio di passaggi a vuoto però il disco si risolleva
con un’altra tripletta.
La prima canzone della serie è Hello Heartache, che si apre con un
insolito coro, che ricorda quasi le colonne sonore dei film italiani anni 70
(c’è da scommetterci che piacerà a Quentin Tarantino) e prosegue con una
ritmica abbastanza veloce, per poi variare diverse volte nel ritmo e
nell’intensità. Veramente sorprendente.
Falling Fast è una canzone stile la Alanis Morrisette di
Jagged Little Pill splendidamente interpretata da Avril.
Il disco si chiude degnamente con Hush Hush, altra
bellissima ballata di pianoforte
In definitiva è un disco che non delude,e come i precedenti
lavori di Avril è un eccellente disco, anche se gli manca qualcosa ancora per
essere un capolavoro. Penso che un pezzo rock in più al posto di qualche summer
songs sarebbe stato meglio, e mi chiedo per quale ragione preferire una
stravaganza come Hello Kitty alla preannunciata Fly, una ballata a cui pare
Avril tenesse molto.
I pregi però sono molti di più, è un disco molto più vario
dei dischi precedenti, che soffrivano tutti (con l’eccezione di Let GO) di una
certa monocromaticità.
Ci sono almeno 4-5 canzoni che meritano di entrare in una
top ten delle migliori canzoni di Avril, la produzione è pressoché perfetta ed
alcune cose (la parte finale di Let Me GO, l’attacco di Bad Girl, la intro di
Hello Heartache) sono geniali. Infine Avril dimostra di essere una cantante coi
fiocchi, passando da un genere all’altro e dando spessore con la sua voce,
capace di passare dagli acuti più alti
e “rock”a toni bassi e intimisti con supefacente disinvoltura, alla sua
musica.
Forse questo disco non andrà in vetta alle classifiche, di
certo è destinato a rimanere a lungo nei nostri cuori.
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