Diane si era segnalata quattro anni fa con un interessante e
piacevole lavoro, che riprendeva la musica west coast degli anni 70 sporcandola
leggermente di accenni soul e Rithm&Blues, intitolato The Bible Belt, con
la quale si era fatta conoscere ed apprezzare dalla critica e dal pubblico più
attento.
Ora torna con questo nuovo Cd, che riconferma e, se
possibile, rafforza le impressioni positive del primo album. A differenza di
molte altre sue colleghe della scena “indie” o “alternative” Diane non indulge
arrogantemente in atteggiamenti musicalmente elitari, ma lavora sulla materia
della musica pop senza inutili e falsi snobismi, riuscendo a coniugare qualità
e raffinatezza della composizione con una vena pop che rende estremamente
gradevoli materiali sonori che sarebbero altrimenti ostici.
Così nel disco troviamo brani come Lighthouse, dalle cadenze
sofficemente electro-pop, non troppo dissimili dagli ultimi lavori di Ellie
Goulding o Katy Perry, o All The
Love You got un brano splendidamente
pop, si accompagnano a pezzi come Superstars o Play It On, basati sul
pianoforte e sull’ottima vocalità di Diane, mentre brani comi Pretty in pain ,
Diamonds in the Dust e Hold on a little Longer si riallacciano alle sonorità
del primo disco, ma c’è spazio per pezzi come Love and War e la splendida
Frozen Over che trasudano di Soul e RnB da tutti i pori.
Ci troviamo quindi di fronte ad un disco di assoluto
livello, variegato e piacevole, un disco che non riesco a smettere di
ascoltare, nonostante altri ottimi dischi da me comprati, e ritengo il miglior
disco dell’anno fino ad oggi, Straconsigliato.
Nessun commento:
Posta un commento