giovedì 3 dicembre 2020

Recensioni: Smile di Katy Perry


 Quinto disco di Katy Perry  (ma sesto se consideriamo il disco uscito sotto il suo vero nome di Katy Hudson nel lontano 2002) Smile si pone in un modo alquanto enigmatico nella discografia della cantante  e autrice californiana. Partita dal pop-rock di One of the Boys per approdare a lidi decisamente più pop nei successivi Teenage Dream e Prism, per poi virare verso una versione più dance con il problematico Witness, ora Katy, da poco diventata madre, sforna un lavoro che, pur essendosoto il profilo strettamente musicale un proseguio di Witness, se ne differenzia sul piano dei contenuti, e lascia intendere un possibile sviluppo verso altre direzioni, anche perché è difficile pensare che una carriera così piena di sorprese e cambiamenti possa fermarsi in uno stile.

Il disco si può dividere in varie tematiche che vengono affrontate, che possiamo dividere in 4 categorie: Amore, Resilienza, Autoaffermazione e Gioia. Ecco, la cosa che più emerge dall'ascolto del disco è questa atmosfera non semplicemente e magari supeficialmente allegra, ma sintomo di una felicità raggiunta, una completezza data anche dalla maternità e dall'aver raggiunto un equilibrio come personale. Seppure personalmente ho sempre amato la prima versione di Katy Perry, e diciamo pure che seppure né Witness né questo disco mi soddisfino del tutto dal punto di vista della veste musicale, non si può negare che questo disco sia un disco "felice", che sprizza ottimismo e gioia di vivere, pur nelle difficoltà e nella complessità del mondo moderno, come nell'emblematica "It's not the end of the world" uno dei pezzi migliori   Daisy, Resilient, Champagne Problems, evidente omaggio alla dance fine anni 70. la ipnotica Harleys in Haway, la coinvolgente Cry about it later, e la ballata finale What makes a Woman si segnalano tra le canzoni più valide .  Il senso del disco, come anche della copertina, a mio modo di vedere molto azzeccata, si può trovare nella consapevolezza che, anche se la vita può darci motivi di tristezza e malinconia, bisogna sempre trovare la forza, la resilienza dentro di noi, per tornare a sorridere , senza piangerci addosso.

 In definitiva un disco tutt'altro che disprezzabile, e spiace l'insuccesso che ne ha caratterizzato il percorso commerciale, ma forse potrebbe anche essere un bene, che potrebbe spingere Katy a regalarci quel disco acustico promesso anni fa, e che stiamo ancora aspettando.

voto 8

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