giovedì 9 giugno 2016

Recensioni: Joe Jackson - Fast forward

Quest'uomo è come il vino buono, invecchiando migliora..
Questo è quello che mi viene in mente a proposito dell'inossidabile Joe Jackson, dopo aver ascoltato il suo ultimo disco, da me colpevolmente comprato diversi mesi dopo l'uscita. L'ascolto mi ha comunque ricompensato del ritardo. Il disco è registrato in 4 città diverse, e propone la bellezza di 16 pezzi, che sono un po' il riassunto di tutto quello che ha fatto Joe in quasi 40 anni di carriera, si spazia quindi dal punk-new wave di See no evil (cover dei Television) al rock al jazz, all'easy listenining, al pop raffinato (a Little Smile). In alcuni momenti il disco ricorda molto Night and Day, ma rispetto a quello risulta più completo e complesso.
I pezzi migliori, a mio avviso sono Fast Forward, See No evil, A little Smile, Far Away, If I could see your face, So you say, Junkie Diva, ma ce ne sono talmente tanti che ognuno può trovare sfumature in questo o quello di assoluto interesse. Anche i testi sono molto belli, intelligenti e ironici ma anche drammatici e dedicati a temi d'attualità, come If I could See your face, che affronta in modo non ipocrita il problema del confronto fra culture diverse,  Fast Forward, il pezzo di apertura, è in ogni caso quello che dà il senso al disco intero, un ritratto ferocemente ironico ma non disperato dei tempi in cui viviamo, "se è il migliore dei tempi od il peggiore, c'è qualche differenza di opinione là fuori..." ed il consiglio di Joe sembra quello di usare il tasto del fast forward, insomma di passare in modo rapido ad un altro tempo.
Alla fine basta solo un piccolo sorriso, per andare avanti, " Con solo un piccolo sorriso, rimetteremo tutto a posto....un piccolo sorriso è meglio di un vaso d'oro, non puoi chiedere niente di meglio,,,"
Insomma veramente un bel disco per cui, una volta tanto, si può scomodare l'abusato termine "capolavoro" e che forse è addirittura il miglior disco di Joe.
Imperdibile....

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