Qui si parla di Rockenroll in modo leggero ma, spero, non superficiale. Rockabilly, bluesrock, punk, dark, hard, heavy(poco) funk, jazz, R&B, Ska, folk, grunge, di tutto un pop. Qui non troverete scomuniche a questo o quell'altro, o settarismi degni di qualche setta religiosa od ideologica ma solo spunti per ascoltare, divertirsi o riflettere su ciò che è rockenroll anzi uockenuoll, come direbbe Paola Maugeri. Buon divertimento!
venerdì 15 maggio 2015
Lords Of The New Church - Dance With Me
Lords of the New Churg. I signori della Nuova Chiesa. Questo il nome scelto da un gruppo di veterani del punk nel 1982 per dare vita ad una sorta di supergruppo che tenesse viva la rabbia e l'iconoclastia del primo punk, ormai quasi sparita o limitata al campo del cosidetto hardcore. capitanati da Steve Bators, già frontman dei Dead Boys, una delle più importanti punk band americane, la band produsse tre dischi di buon livello (sopratutto il primo ) unendo garage rock e Glam rock ad influenze metal, con testi spesso politici, ma in cui facevano capolino tematiche "dark" come in questa Dance with me, canzone più pop e quasi dance, pur sempre di grande spessore musicale.
martedì 5 maggio 2015
The Undertones:Teenage Kicks
The Undertones, gruppo nord irlandese, precisamente di Belfast, formatosi nella seconda metà dei mitici anni settanta, rappresenta forse (forse) il primo esempio di Punk-pop: musica grezza, diretta essenziale, ma con evidentissimi riferimenti ai sixties, intesi non solo come riferimento musicale ma come luogo dell'anima, un luogo popolato di macchine, moto, e ragazze carine da conquistare per passare una nottata di divertimento. Divertimento da Teenager, ovvero Teenage Kicks.
domenica 3 maggio 2015
Recensione di The Subways
Accordandosi ad una moda dell’ultimo anno e mezzo, anche il
quarto disco dei The Subways porta il loro nome. Sono passati 4 anni dall’ultimo
Money and celebrities, e 10 dal loro esordio con Young for Eternity ma il tempo
non sembra essere passato per il terzetto inglese. Anche questo disco propone
il “garage rock” veloce, istintivo ma anche ben elaborato che li ha sempre
caratterizzata, e, a mio avviso, lo fa in modo anche più convincente dei
precedenti 2 lavori del gruppo. I pezzi non offrono chissà quali variabili
musicali, forse i tre non sanno proporre molto di diverso da quello che hanno
sempre offerto, ma è certo che lo fanno nel migliore dei modi. Taking all the
blame, Good Times, Pet Boy ,is That Enough sono i pezzi migliori del disco, i
brani dove la forumula musicale chei The Subways funziona al meglio,ma i tre
escono dagli schemi con successo in brani come Because of you, raro esempio di
ballata, o ancora Black Letter ,Twisted Game.
Voto 88/100
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