venerdì 25 ottobre 2019

The Struts: Young and Dangerous

Young and Dangerous è il secondo disco della band neo-glam The Struts. Devoti della musica glam rock e rock dei primi anni 70 gli inglesi The Struts denunciano le loro ascendenze musicali fin dai video e dal look esageratamente demodé. Questo secondo lavoro inizia con i fuochi d'artificio. I primi tre brani dell'album, difatti sono una vera scarica di energia e di adrenalina, fatta di tutto quel che fa(ceva) di un brano rock un brano rock ovvero energia, divertimento, riff assassini, voce potente e assoli messi al punto giusto, in aggiunta ad una forte sezione ritmica: Body Talks, In love with a Camera e, soprattutto,  Primadonna like Me accontentano tutte queste condizioni, ed aggiungiamoci anche i testi. che sprizzano narcisismo e vanità da tutte le parti. Forse il gruppo ha giocato tutte le sue migliori carte in questo inizio, per cui il resto del disco non pare sempre essere all'altezza, i pezzi sono tutti gradevoli, ma pochi si segnalano  particolarmente fra questi : Who I am? è un brano con chiari riferimenti al Funky e si stacca un poco dal resto: Fire è un brano piuttosto movimentato, con una classica struttura, ed un ritornello di quelli che ti fanno cantare, Somebody New è un brano dalle atmosfere più solenni ed un tocco di liricismo in più.  Non c'è molto da segnalare fino all'ultimo brano Ashes part 2 , dove, se l'omaggio alla maggiore fonte di ispirazione dei quattro, ovvero i Queen, è evidente, non si può negare dall'altro lato nemmeno l'efficacia e la bellezza del brano.
C'è ancora spazio per una piccola sorpresa ovvero Body Talks con la presenza della pop star Kesha, che si è diretta verso lidi musicali più rock dopo gli inizi decisamente leggerini. Questo duetto peraltro rende ancora più chiaro quella impressione che si ha durante tutto l'ascolto dell'album, ovver che i The Struts, pur rifacendosi a modelli rock, siano decisamente più pop di quanto loro stessi non vogliano confessare. Che poi è esattamente la stessa cosa che succedeva per i Queen a loro tempo, e che spiega il perdurare del loro successo a così tanti anni di distanza ed in un periodo in cui il rock vero, diciamo la verità, non va un granché di moda.
Tornando a Young and Dangerous è n definitiva un buon album, ma di certo non una pietra miliare. Tuttavia sarà interessante seguirli nella loro unica data italiana il 29 ottobre al Fabrique di Milano, per tastare il loro valore come gruppo Live.
8/10

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