sabato 17 febbraio 2018

Recensioni: Underworld dei Tonight ALive


Underworld è il quarto disco dei Tonight Alive , I precedenti dischi erano il promettente What are you so scared of seguito dall'eccellente The Other Side e dal più problematico Limitless, accusato da una parte dei fan di essere troppo "pop". Il cambio di etichetta, dalla megamultinazionale Sony alla più piccola Hopeless Record (non un nome molto ottimista, ma vabbè...) sembra aver dato nuova linfa alla creatività del gruppo australiano, che comunque non avevano realizzato un disco così scadente come da molti asserito con una certa dose di superficialità. Di certo la musica è più grintosa nel suo insieme, anche se siamo molto lontani dal primo disco. Il sound è sì aggressivo, ma anche molto rifinito e anche "pop". Il disco nel suo insieme, più che un passo indietro rispetto al precedente, lo si può considerare viceversa un approfondimento, che segue quindi la linea degli ultimi due ma senza cadere in certe sonorità da pop band. I Tonight Alive insomma non tornano indietro, o almeno lo hanno fatto giusto per prendere la rincorsa. Dopo tutto sto papocchio di roba mi chiederete: ma insomma il disco è buono o no? Risposta negativa: il disco non è buono: è ottimo! per non dire eccellente, ma con le eccellenze mi hanno fracassato i cabasisi e allora limitiamoci a dire che è veramente buono buono.
Il disco si apre con Book of Love, con sonorità alla PVRIS. A segure Temple, un pezzo più hard rock, con un bel riff, anche se il chorus non mi convince molto. Disappear si avvicina ancora in parte al suono dei già citati PVRIS, tanto è vero che vede il featuring di Lynn Gunn,  cantante dei sopracitati.  l pezzo è comunque splendido, ben strutturato, con un mix di atmosfere in parte melodiche e in parte rock, che sono poi un marchio di fabbrica dei TA. Altrettanto bello è The Other, con un Hook veramente irresistibile. In My dreams si caratterizza per sonorità più lente e solenni, molto fascinose. For You è una ballata quasi pop che si avvicina al precedente disco. Crack My heart fa risalire la tensione con le sue atmosfere drammatiche che esplodono nel ritornello e nel bridge con effetti catartici. Just for Now riesce ad unire atmosfere pop con l'urgenza del punk. Burning on ha un inizio quasi alla U2 dei bei tempi, ed ancora una volta il canto di Jenna McDougall si eleva rendendo il tutto qualcosa di magico. Ma non è finita, perché anche gli ultmi 4 pezzi non deludono affatto, anzi sono ancora più belli. Waiting for the end incanta con le sue atmosfere nostalgiche e vellutate che crescono man mano raggiungendo vette di lirismo inusitato. Last Light è una canzone d'amore che ci dà un attimo di tregua sul piano del ritmo, ma non su quello della bellezza, e ricorda un po' i  fantastici Cranberries, se non altro per il senso melodico. Looking for Heaven è una ballata di pianoforte, semplicemente stupenda. Ed infine My Underworld, ballata con duetto con Corey Taylor, con il quale si conclude questo viaggio fra emozioni e sentimenti, alle volte tristi e complessi, ma sempre positivi.
In conclusione un capolavoro, senza se e senza ma. Speriamo che nessuno ci porti via i Tonght Alive, perché questi ragazzi sono dei grandi.

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