martedì 19 dicembre 2017

Miley Cyrus- Younger Now

Mi sono sempre chiesto cosa volesse fare da grande Miley Cyrus. Figlia di un musicista country lanciata da giovanissima come star della Disney nel personaggio di Hanna Montana, ha sempre alternato cose carine ed anche interessanti a cadute di tono e gusto impressionanti.  Per ciò è stata a lungo classificata come una delle tante star adolescenziali destinate ad una breve carriera e ad un ancor più breve successo. Eppure il talento lo si intravedeva, ed anche in modo piuttosto evidente. Eppuere la giovanissima Hanna Montana è diventata una giovane adulta, con errori e contraddizioni, e non è sparita nel nulla come molti avevano preventivato e forse sperato. Il problema vero di Miley non è mai stato il talento o la vocazione, ma trovare la sua via. Ed invece è sempre stata indecisa se essere la nuova Britney Spears o la nuova Avril Lavigne, la nuova Rihanna o la nuova Taylor Swift.
Con questo disco Miley fa finalmente la sua scelta e sceglie di essere semplicemente Miley Cyrus: si riappropria delle proprie origini, che non possono altro che essere quelle di famiglia, quelle della country music, debitamente corretta ed interpretata, ma senza stravolgerla o contaminarla di eccessivi elementi del pop commerciale (come invece fatto da molte sue colleghe, la Swift in primis) Il risultato è un disco ottimo, a tratti eccellente, gradevole dalla prima all'ultima canzone. Younger Now è il manifesto programmatico del disco,  mentre Malibu è il suo completamento. Miley passa indenne attraverso un pericoloso duetto con l'icona del country americano Dolly Parton in Rainbowland, per poi gettarsi in atmosfere anni 50 con Week Without you. Miss you so much è una ballata dolce e coinvolgente. la parte migliore del disco è tuttavia la seconda, con brani bellissimi come I would die for you, Thinkin, Bad Moon e Love Someone, sempre con atmosfere fra il country ed il rock vintage.
Il disco si conclude con Inspired, una sorta di appello al perseguire la propria felicità e quella collettiva. Non nascondo che considero questo disco una delle più gradite sorprese dell'anno musicale ormai trascorso ed uno dei migliori dello stesso
90/100

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