Ed ecco il nuovo disco della band canadese capitanata da
Derrick Whibley. Un tempo i SUM41 non mi piacevano troppo , li trovavo troppo
ripetitivi e cantilenanti. Pur non avendo perso del tutto queste caratteristiche, mi sento di poter dire che da
Scream Bloody Murder (ottimo disco) in poi mi hanno piacevolmente sorpreso. Il
disco non si discosta di molto dalla impostazione del precedente, proponendo
uno stile musicale che viene definito pop-punk, ma che in realtà, pur avendo in
comune con tale stile la velocità e la orecchiabilità. Se ne discosta
abbastanza chiaramente per un livello di perizia tecnica decisamente più alta
rispetto a gruppo come Blink182 ed affini, ed in alcuni pezzi le influenze
metal sono abbastanza evidenti. Per entrare più nel dettaglio del disco mi
pezzi che trovo più riusciti sono la veloce Goodamn
I’m dead again, la più pacata Breakin
the chain, la title track13 voices, che
si caratterizza per un inizio lento e possente e poi si trasforma in un girone
dell’inferno dantesco ed infine Twitted
by design, che conclude degnamente il cd, con il suo alternarsi di momenti calmi con altri lirici e possenti al
tempo. Se devo ravvisare un unico
difetto di questo lavoro è quello di
durare troppo poco; 10 pezzi per meno di 38 minuti sono abbastanza una miseria
nell’epoca dei CD che contengono 80 minuti. Però, come dice il detto: il vino
buono sta nella botte piccola, ed il vino dei Sum41 è indubbiamente di ottima
qualità
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