lunedì 7 dicembre 2015

Hey violet Live in concerto Magazzini Generali- recensione

C'è freddo, un cazzo di freddo - Questo il mio pensiero mentre salgo in macchina per dirigermi verso i Magazzini Generali, dove si terrà il concerto degli (o delle) Hey Violet. Il freddo c'è. e anche pungente, e c'è pure il traffico, ma tutto sommato me la cavo ed arrivo a destinazione una decina di minuti prima delle 20, orario supposto di inizio del concerto secondo l'inserto de "la Repubblica" (In realtà il biglietto ed i vari siti dicono 20.30, ma si sa che quelli de "La Repubblica" hanno informazioni che solo loro hanno...e difatti sono quasi sempre sbagliate).
L'ultima volta che ero stato qui, se non ricordo male, era stato per Ok Rock e Tonight Alive, era sempre un 4 dicembre, c'era freddo ma era meno. e la coda era, molto, molto più lunga...
Stavolta me la cavo in 5 minuti, forse meno. Vedo che c'è meno gente dell'altra volta, o forse le persone arriveranno dopo ( e difatti il locale piano piano si riempirà,ma non in modo strabordante come per i TA o gli Halestorm qualche mese prima) Affido giaccone alle commesse del locale, e cerco un posto per vedere bene. Come detto non ci sono molte persone, ma nei pressi del palco la concentrazione è veramente notevole. Osservo un po' la "fauna " ed è più o meno come me l'aspettavo, 90% di giovanissimi (under 20 se non 18) e 90% di ragazze. Evidentemente la popolarità nel nostro paese delle Hey Violet è dovuta quasi esclusivamente al tour di supporto al 5 Seconds of Summer.. IL restante 10% è composto da genitori, e in piccolissima parte da rockettari incalliti come il sottoscritto. Peraltro anche alcuni dei genitori non sfigurano accanto alle loro figliole, anzi: Ne vedo uno poco davanti a me con una cresta stile Joe Strummer nel 1982, un orecchino piuttosto evidente al lobo e tatuaggio, oltre che una pancia notevole, un'altro che identifico solo più tardi come genitore ha i capelli lunghissimi stile Rage against the machine, e c'è pure una madre che accompagna la figlia: tra le due le differenze non sono molte visto che la madre, biondissima, ha una ciocca verde che le spunta in mezzo alla folta capigliatura...Cose simpatiche a parte il concerto è preceduto dalla esibizione di un cero Jessarae, tanto sconosciuto quanto (ammettiamolo ) figo, che le ragazzine salutano estasiate, anche se credo che nessuno sappia chi sia il tipo, tanto è vero che fa vedere il suo nome scritto su un foglio. I suoi 25 minuti sono gradevoli, le canzoni non sono gran cosa, ma canta bene e non gli è difficile ipnotizzare la piccola folla. Avrà successo...
 Alle 21 in punto, salgono sul palco le nostre anzi i nostri eroi, lasciandomi sorpreso. In effetti non sono più 4 ma 5 perché alla formazione si è aggiunto un bassista di chiara origine asiatica, permettendo a Rena di dedicarsi al solo canto. L'altra novità è data dalla pettinatura della suddetta Rena, che non è più quell'acconciatura a metà fra il punk ed il rasta che l'aveva caratterizzata, ma è un molto più semplice taglio a caschetto con capelli neri, direi più pratico ed anche più carino. E forse Rena è proprio la sorpresa in positivo della serata, tiene infatti bene lo stage, nonostante la piccola statura, canta bene, ma non si comporta da leader lasciando alla sorella Nia (veramente ottima batterista) ampio spazio nel presentare le canzoni e dire cose che mi risultano indecifrabili (forse parlare lentamente quando sei all'estero sarebbe meglio...o no?..) Le ragazze, pardon i ragazzi e le ragazze del complesso partono subito alla grande con Can I feel it e this is why. Noto con un certo dispiacere che la musica degli Hey Violet ormai non ha più niente a che vedere con la musica del precedente gruppo in cui militavano Rena, Nia e Miranda, le Cherri Bomb, e questo mi rende un poco perplesso nella parte iniziale. Devo dire che le mie perplessità scemano per poi scomparire quando il gruppo si riunisce al centro del palco per una parte acustica in cui spicca I'm There, e successivamente, ripresi gli strumenti elettrici, Sparks Fly. Da allora in poi trovo il concerto decisamente divertente e riuscito, nonostante una acustica del locale non proprio perfetta. IL finale è dato da You Don't love me like you Should, in cui il chitarrista Casey Moreta scende anche tra il pubblico per l'assolo di chitarra. Tutti si agitano e ballano sia sul palco che sotto. Caos Totale...
DOpo una cinquantina di minuti però gli Hey Violet hanno concluso il loro non gigantesco repertorio per cui salutano (molto brevemente) e se ne vanno.
Alla fine devo dire che, pur nei limiti della durata, mi sono divertito e ammetto che, ormai, le Cherri Bombs fanno parte del passato, Rena Nia e MIranda hanno scelto un'altra strada, una musica più pop, divertente e frizzante ma anche con canzoni più calme e riflessive, ed i risultati sembrano dargli ragione. Alla prossima quindi...

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